Simone gliel'aveva detto che partire con quei nuvoloni che si avvicinavano non sarebbe stata una buona idea, ma Manuel non era proprio avvezzo alle cose intelligenti e, per sua fortuna, Simone non lo avrebbe mai lasciato da solo.
Quindi non può sicuramente lamentarsi ora che l'amico è stretto a lui e gli sibila insulti vicino all'orecchio, mentre la pioggia non smette di cadere su di loro.«ce fosse una volta che mi ascolti» borbotta. E Manuel vorrebbe davvero prenderlo seriamente, ma quell'espressione imbronciata che vede dallo specchietto lo fa sembrare un pulcino bagnato. «ma il problema sono io che ti vengo dietro» continua finché non svoltano nel viale della villa. Sbuffa mentre scende dalla moto e Manuel fa altrettanto, guardandolo con un sorriso inebetito mentre cammina verso la porta di casa e lui rimane fermo lì. «Manuel ti muovi?» chiede, girandosi. Ma in risposta ottiene un cenno di negazione.
«vieni qua»
«ma piove!»
«a Simo' ormai semo zuppi» insiste e muove qualche passo
anche lui.
«certo, non me ascolti!»
«e te m'assecondi comunque» risponde. «faccio un sacco de stronzate pure se me lo dici, ma non me lasci comunque solo»
«Manuel possiamo entrare?» si lamenta, non capendo il discorso dell'amico.
«Simo' io non vojo nessun altro vicino» continua. «vojo solo te vicino a me, pure quando me insulti perché te faccio prende tutta l'acqua de Roma» è a quel punto che Simone sembra capire il discorso e si affretta a muovere quei pochi passi che li separano per poterlo baciare, mentre Manuel gli circonda il busto con le braccia e lo stringe a se.
«siamo un cliché» mormora Simone, ridacchiando.
«Simo' t'ho appena dichiarato amore eterno, non me puoi parla' francese. Na cosa pe volta»
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Per una vita, per sempre. | Simuel.
FanfictionAlcuni prompt di cc. (il titolo è ispirato a "Sembra quasi" di fulminacci, se non la conoscete, conoscetela)