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Per il compleanno di Manuel l'organizzazione di tutto era stata lasciata nelle mani di Simone, per questo nessuno si meraviglia di trovarsi in spiaggia alle 9 di sera con un falò acceso davanti alla faccia

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Per il compleanno di Manuel l'organizzazione di tutto era stata lasciata nelle mani di Simone, per questo nessuno si meraviglia di trovarsi in spiaggia alle 9 di sera con un falò acceso davanti alla faccia. E Manuel non sa se dipenda dal fatto che l'altro abbia impiegato tutte le sue forze solo per lui o se davvero quella sera è più bello del solito, ma quando si alza sfilandosi la maglia insieme a tutti gli altri ragazzi sente una vampata di calore che non può decisamente attribuire al fuoco che ha davanti.

«andiamo?» gli chiede, mentre tutti gli altri corrono verso il mare ormai scuro.
E Manuel deve deglutire un paio di volte, prima di allontanare gli occhi dal suo petto ed alzarsi.

Arrivano in acqua quando tutti sono già impegnati a giocare ed il maggiore si ferma non appena l'acqua gli arriva a metà polpaccio, facendo arrestare anche l'avanzata di Simone.

«che c'è?»
«nse vede n cazzo, non ce vengo più avanti» Simone trattiene a stento una risata, muovendo qualche passo in sua direzione. «due anni fa rubavi le macchine e mo c'hai paura del mare de notte?»
«ao fai poco lo stronzo che- Simo'!» l'urlo di Manuel che viene issato su una spalla del minore fa girare per un attimo tutti i loro amici. Finisce con la testa in giù davanti alla sua schiena e sente un braccio di Simone tenegli le gambe, oltre alla mano poggiata alla base della sua schiena per non farlo cadere. «oh so serio Simo', non me butta'» piagnucola.
Il minore però sembra non ascoltarlo nemmeno mentre avanza in acqua, quindi non appena sente di star scivolando giù, fa l'unica cosa che gli passa per la mente: si aggrappa con le braccia e con le gambe al corpo di Simone, entrando in acqua solo per metà.

Quello che si trova davanti è il sorriso divertito di Simone ad un soffio dal viso e non può fare a meno di abbassare lo sguardo sulle sue labbra, prima di rialzarlo. Quel movimento apparentemente impercettibile non passa inosservato a Simone, che subito dopo fa lo stesso portando le mani sotto le sue cosce per reggerlo.

«stai a fa lo stronzo» borbotta Manuel, ma senza cattiveria nella voce. Simone alza gli occhi al cielo.
«puoi sta avvinghiato a me come una piovra se c'hai paura» risponde.
«non c'ho paura» le sopracciglia di Simone saettano verso l'alto, facendolo sbuffare. «vabbè, stamo cosi» dice, stringedo tra le mano le sue spalle.

E non è sicuro che il gesto di Simone sia involontario, fatto sta che le mani scivolano fino al suo sedere per tenerlo meglio e lui non se ne lamenta, mentre piega le ginocchia per immergere entrambi in acqua. A Manuel manca il fiato, un po' per l'acqua fredda ed un po' per tutta quella vicinanza con Simone che lo sta mandando in tilt. E forse quella confusione è troppo evidente, o forse Simone è sempre il più coraggioso tra i due, ma quando dà un'ultima spinta per far immergere completamente entrambi, Manuel non ha modo di pensare al buio e il silenzio circostanti, perché il minore lo sta baciando come se sott'acqua respirasse grazie a quello.

Per una vita, per sempre. | Simuel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora