Mi ha lasciato qui senza dire niente. Sono riuscita a dormire un po' ma sto scomodissima. L'unica cosa che ha tolto sono le catene, senza quelle posso muovere un po' più liberamente il busto e il sedere. Il sedere mi fa male per la posizione, a malapena sento i piedi e le mani e ho mal di collo perché dormendo è rimasto fermo in una posizione strana per troppo tempo. Ho ancora la benda sugli occhi per cui non so che ore sono e non so per quanto resterò qui.
Sento Frederik che si dirige verso il bagno, o è mattina o è ancora notte? o doveva andare in bagno? Quando esce dal bagno si dirige in cucina e inizia a cucinare qualcosa. Quando non sento più i rumori capisco che ha finito di fare quello che stava facendo. C'è odore di pancake o di omelette, per cui credo che abbia cucinato la colazione.
Sento che si avvicina a me ma non fa nulla. Mi gira intorno come se cercasse qualcosa. Mi toglie la benda dagli occhi e i miei occhi vengono accecati dalla luce improvvisa. Resto minuti con gli occhi chiusi e piano piano li apro uno e poco alla volta. Quando mi abituo alla luce davanti a me ci sono due sedie, in una c'è un bicchiere d'acqua e un piatto con le omelette; l'altra sedia invece è vuota.
Frederik non è nella stanza e non ho idea di cosa gli passi per la testa.
-hai fame?-
Mi volto per guardarlo.
-cosa hai in mente di fare?-
Si siede sulla sedia di fronte a me e prende una omelette e l'avvicina alla mia bocca.
-darti la colazione-
-non ho fame-
-si che hai fame, solo non vuoi che ti imbocchi. Dico bene?-
-se lo sai smettila di farlo-
Si alza in piedi e mi afferra il mento con la mano e mi piega la testa all'indietro.
-sono alla marmellata per cui non puoi dire che non ti piacciono-
-non...-
Mi spinge in bocca l'omelette.
-mordi, mastica e ingoia. Sputalo e verrai punita.-
Faccio come dice e mando giù il boccone.
-brava ragazza-
-ora che ho la bocca libera posso dirlo. Credi che abbia paura delle tue minacce? Se è vero che non userai la mia famiglia come ricatto non ho motivo di fare quello che mi dici-
-se non mangi la colazione resterai qui per tre giorni e non avrai né cibo né acqua. Cosa vuoi fare?-
Non voglio restare qui ma non voglio nemmeno fare quello che mi dice. Devo pensare d'astuzia, cosa mi conviene fare?
Mi avvicina l'omelette alla bocca ma a debita distanza così che se volessi mangiare dovrei io muovere la testa, come un cane che si sottomette per avere del cibo.
Lo guardo negli occhi e do un morso al cibo che mi offre.
-vedo che hai fatto una scelta saggia-
-io saggia non la chiamerei-
-e come la chiameresti?-
-non la chiamerei-
Finisco di mangiare la prima omelette e mi porge la seconda.
-posso avere dell'acqua?-
Fa male all'orgoglio chiedergli le cose, ma voglio liberarmi di queste corde e di questa sedia di merda. Non ho altra scelta che assecondarlo.
-se pensi che assecondarmi può servire ti stai sbagliando-
-cosa?-
-ti ho detto che sei come un libro aperto per me. So cosa pensi, so cosa vuoi fare, so tutto di te-
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Lei è mia e solo mia
RomanceMartina, una ragazza di venticinque anni, durante un viaggio in Sicilia si imbatte nelle attività di alcuni mafiosi italiani. Riesce a scappare ma incontra un uomo più pericoloso, Frederik Arthur Bons. Un trafficante d'armi conosciuto in tutto il mo...