Capitolo 43

984 24 0
                                    

Apro gli occhi e mi trovo sempre nella stessa stanza e legata alla stessa sedia. C'è solo la ragazza in piedi dietro alla sedia vuota.

Mi sistemo un po' sulla sedia e vomito altra acqua, la lascio uscire senza importarmi di sporcarmi i vestiti. Sono ancora bagnati fradici dall'acqua che mi hanno versato addosso.

Vorrei tanto sapere che giorno è oppure l'ora.

-com'è morta la mia famiglia?-

Chiedo alla ragazza che alza di scatto la testa e mi guarda. E' una ragazza con la testa piccolina e gli occhi grandi, da cerbiatto gentile. Del rossore compare sulle sue guance e abbassa lo sguardo sui suoi piedi.

-ti hanno ordinato di non parlarmi?-

La ragazza continua a stare in silenzio.

-mi chiamo Martina e tu?-

Non capisco il senso della sua presenza in questa stanza. Già che è qui tanto vale raccogliere qualche informazione.

-Anna-

Se non fosse che in questa stanza regna il silenzio non sarei riuscita a sentire la sua dolce voce.

-ciao Anna-

Dico sorridendo anche se dubito lo possa vedere.

-è interessante il pavimento? Io da qui non riesco a vederlo-

Alza la testa per guardarmi e si siede sulla sedia. Resta in silenzio a guardare le sue mani sul grembo.

-perché non fai quello che dice?-

Chiede Anna sempre con il tono della voce basso e dolce.

-perché mi diverto-

Pensavo avrebbe riso o detto qualcosa a riguardo ma resta in silenzio.

-quanti anni hai Anna?-

-15e tu?-

-io ne ho 25-

Di nuovo cala il silenzio. Sembra una ragazza dolce che ci fa con gente come il biondo?

-chi è il ragazza biondo?-

-intendi il figlio di Gaetano Badalamenti?-

-si proprio lui-

-si chiama Vito ed è l'unico figlio di Gaetano, ora è il boss di Cosa Nostra. Mafia siciliana che vende droga in quasi tutto il mondo-

-e tu cosa centri in tutto questo?-

-io...beh io sono...-

Le lascio tutto il tempo che vuole per prendere coraggio e parlare ma non mi sfugge la rapida occhiata che ha dato alle sue spalle. Tengo lo sguardo fisso su di lei per farle intendere che me ne sono accorta.

-io sono...sono sua moglie-

-sei la moglie di Vito?-

Sono sorpresa, non pensavo fosse tipo da prendere in moglie ma dubito lo abbia fatto per amore. E forse neanche lei ha avuto scelta. Lei annuisce e gioca con le unghie delle mani.

-perché sei nervosa?-

-io...dovrei convincerti a lavorare per mio marito-

-mi spiace-

-e perché?-

Ora mi guarda con occhi diversi. Dovrebbe dispiacersi lei di quello che suo marito mi sta facendo.

-perché è impossibile che io finisca per lavorare per lui. Dovrebbe semplicemente uccidermi. Occhio per occhio dente per dente no?-

-come puoi parlare così tranquillamente?-

Lei è mia e solo miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora