Capitolo 38

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Dopo quella notte non abbiamo avuto altri contatti sessuali di alcun genere. Frederik si tiene distante ogni volta che può e io non riuscirò a sopportare questa distanza per molto. "Capisci l'importanza delle cose solo dopo che le hai perse" e io non mi ero accorta di quanto erano importanti i momenti in cui mi abbracciava, mi avvolgeva con le sue braccia e mi teneva al sicuro. Ora che l'ho perso mi manca il suo tocco caldo e possessivo, mi mancano le sue attenzioni, mi manca LUI. Mi manca anche quando mi scopava, mi manca quell'atmosfera che c'era tra noi due quella notte, le mie mani vorrebbero poter toccare di nuovo il suo corpo, vorrei scoprire che sapore ha. Voglio che mi dica che sono sua e che lui è mio.


Ormai mi sono ripresa del tutto però la situazione con Frederik non è cambiata. Continua ad evitarmi e sto impazzendo, mi manca il suo tocco, la sua presenza. Per quanto mi abbia fatto soffrire, stare al suo fianco mi tranquillizzava e mi sentivo al sicuro. Cerco di distogliere la mente da lui e a pensare al ragazzo biondo che mi ha rapita.

Sono arrivata alla conclusione che sia un mafioso, forse un boss o il secondo in comando. Un mafioso italiano dato che parla l'italiano.

Più ci penso più non capisco. Ha detto che cercava vendetta, ma verso chi? Se fosse verso Frederik avrebbe già fatto qualcosa per attirarlo fuori da questo edificio o forse ha già fatto la sua mossa e Frederik non me lo ha detto. Se cercasse vendetta verso di me dovrebbe liberarsi prima di Frederik o aspettare che mi riprenda per poter uscire in autonomia.

Sta aspettando che guarisca, ecco perché per queste settimane non si è fatto vivo e i uomini di Frederik non hanno trovato niente di lui. Ma come fa a sapere quanto tempo far passare? Forse ha ordinato fin da subito di rompermi delle costole.

Potrebbe avere senso ma perché dovrebbe avercela con me? Non l'ho mai visto prima d'ora.


Mi sveglio sempre nella stanza da letto in più, che ho iniziato a chiamare Gabbia, e faccio una lunga doccia calda. Oggi cambierò le cose tra me e Frederik. Non so di preciso come, ma lo farò.

La porta è chiusa a chiave, di solito era aperta. Busso alla porta senza ricevere risposta.

-Frederik apri la porta!-

-ti dimentichi sempre qualcosa-

-Frederik per favore potresti aprire questa porta?-

La serratura si schiude e finalmente posso uscire. Cerco Frederik e non lo trovo in questo piano. Scendo e lo trovo fuori intento a farsi una nuotata in piscina.

Mi avvicino al bordo e quando so di avere la sua attenzione mi spoglio ed entro in acqua. E' fredda. Nuoto fino a raggiugerlo, mi fermo a poche decine di centimetri da lui. Ci studiamo a vicenda, ora dovrei dire quello che ho pensato , il mio stomaco però è un po' contrario e sento l'agitazione farsi strada nel mio corpo.

-se devi dirmi qualcosa fallo subito-

Come fa a sapere che devo parlargli?

-si-

Distolgo lo sguardo da lui e faccio un respiro.

-io sono qui, voglio che mi guardi in faccia quando parliamo-

Lo guardo negli occhi, quei bellissimi occhi che mi rapiscono ogni volta.

-perché mi eviti?-

Frederik resta in silenzio. Non risponde per alcuni minuti.

-hai detto tu che mi odi e che vorresti vedermi morto no? Mi comporto come le incisioni incise sulla mia porta. Domani inzierai il tuo addestramento-

E? Frederik esce dall'acqua e prende un asciugamano e lo avvolge intorno alla sua vita.

-aspetta-

Non si ferma ed entra senza degnarmi di uno sguardo. Esco dalla piscina e gli corro dietro. Mi fermo davanti a lui bloccandogli la strada. Sono completamente nuda e bagnata, ma ora non mi importa.

Ora che sono qui non so che dire, ho la mente vuota e non vuole collaborare.

-cosa vuoi ancora?-

Mi alzo sulle dita dei piedi e gli do un bacio sulle labbra. Un bacio semplice perché non so baciare.

-avevo anche dimostrato amore per te, prima che mi incatenassi, o te lo sei dimenticato?-

Prima che possa dire qualcosa parlo io.

-mi manchi, mi manca il tuo tocco, la tua presenza. Torna da me per favore-

-tornare da te?-

Non capisco cosa succede, forse ha perso quell'inspiegabile interesse nei miei confronti?

Si avvicina ancora di più con le fiamme del desiderio negli occhi. Mi preme contro il suo corpo e con una mano mi obbliga a guardarlo.

-finalmente hai accettato quello che provi-

-eh? L'hai fatto apposta?-

-stavo iniziando a impazzire, non posso vivere senza averti tra le mie braccia-

-sei uno stronzo!-

Cerco di allontanarmi. Lo ha fatto apposta sperando che facessi io la prima mossa.

Mi stringe più forte e mi bacia. E' un bacio lento e dolce, ma quando avvolgo le mie braccia intorno al suo collo e ricambio diventa feroce, possessivo. Come piace a me.

Lei è mia e solo miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora