Capitolo 52

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Martina

Andava tutto bene fino a quando non ha rovinato tutto. Come ogni dannata volta lui deve buttare nel cestino i bei momenti passati insieme.

-ti ho detto che non voglio venire!-

Gli urlo in faccia e questo lo fa infuriare ancora di più. Sono passati due mesi dall'incidente in Sicilia con Badalamenti e ora viviamo nel Wyoming, in un piccolo ranch sperduto tra i monti. Di preciso non so dove ci troviamo ma non mi importa perché mi piace vivere qui.

-smettila di fare i capricci, non è una cosa che puoi decidere-

-ah è così? Allora dovrai usare la forza perché io non voglio andarci-

Da quando ci siamo trasferiti Frederik ha lavorato da remoto senza lamentarsi o dire qualcosa a riguardo e stavo pensando che tutto sarebbe andato bene, ma mi sbagliavo. Frederik ha optato per non informarmi dei suoi viaggi di lavoro all'estero e ovviamente ha dato per scontato che lo avrei seguito per il mondo.

Si avvicina a me spingendomi contro la parete.

-se vuoi che uso la forza basta chiedere-

Porta una mano alla mia gola e la stringe delicatamente.

-tanto sappiamo entrambi che ti piace di più quando ti sottometto-

Resto in silenzio a guardare i suoi occhi che mi osservano dall'alto. Non ha senso rispondergli perché sarebbe l'ennesima bugia che racconterei a me e a lui però non significa che glielo lascerò fare.

-il gatto ti ha mangiato la lingua?-

Non rispondo e il suo viso si avvicina al mio. Le sue labbra sfiorano le mie e il suo respiro fa nascere scintille sulla mia pelle.

-c'è bisogno di controllare?-

Sorride lievemente e poi mi bacia, con la forza apre le mie labbra e infila la sua lingua nella mia bocca. Stuzzica la mia lingua e mi morde il labbro inferiore facendolo sanguinare un po'.

-mi sembra sia tutto in regola qui dentro-

Continuo a non parlargli.

-Martina sarà divertente vedrai-

Il suo sorriso seducente mi fa cedere. Sorrido anch'io ma dietro al mio sorriso c'è un velo di tristezza, alla fine è sempre lui a decidere cosa fare e sono sempre io che mi adatto. Alla fine l'unica scema che si è innamorata di lui sono io.

-il tuo divertimento non è detto sia il mio-

Passo sotto il suo braccio ed esco di casa, mi dirigo verso la grande quercia che si trova in cima alla collina dietro casa nostra. La quercia è enorme anche senza foglie e il terreno ghiacciato che scricchiola sotto i miei piedi mi rilassa. Qui posso fare quello che voglio e posso godermi la solitudine. Sulla quercia ho costruito una casa sull'albero e un'altalena. Mi siedo sull'altalena e inizio a dondolare su e giù. La vista è sempre magnifica, ai piedi della collina c'è il nostro piccolo ranch con la casa e la stalla mentre più avanti un piccolo fiume separa la grande distesa di erba dove i cavalli e le mucche pascolano tranquilli. Da quello che ho capito Frederik ha comprato quasi tutto quello che vedo da qui e mi sembra surreale. Così tanti soldi spesi per me. Sono i primi di marzo e anche se fa freddo non è minimamente comparabile al freddo della Groenlandia.

Vedo Frederik che esce di casa e cammina verso di me. Si avvicina sempre di più e poi mi si ferma dietro di me fermando il movimento dell'altalena. Piego la testa indietro per vederlo in faccia e lui mi copre le spalle con la sua giacca.

-potevi prendere la giacca prima di uscire-

Torno a guardare davanti a me.

-mi spingi?-

Lei è mia e solo miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora