Il mio addestramento è iniziato ieri sera e Augusto mi ha spiegato tutto il meccanismo generale delle armi da fuoco. Ho iniziato con una Beretta 92 e ho passato tutto il tempo a smontarla e rimontarla. Due ore consecutive solo a montare e smontare una bellissima pistola. Si perché mi sono innamorata follemente di questa pistola semiautomatica. Stamattina invece Frederik mi ha mostrato come usare certi macchinari e mi ha seguito nel mio addestramento. E' stato faticoso seguire le sue aspettative, dovevo fare tre serie da dieci di ogni cosa e non mi faceva smettere finché non le completavo. Per colazione ho mangiato della frutta e ora eccomi qui a guardare Augusto che mi mostra la posizione da avere quando si spara.
-mi stai ascoltando?-
-si-
-ne dubito comunque ora è il tuo turno-
-finalmente-
Prendo la mia fidata 92 e mi metto in posa. Punto al centro del bersaglio e sparo il primo colpo. Mi fermo a guardare il risultato.
-non fermarti-
Riprendo posizione e svuoto tutto il caricatore. Devo abituarmi al rinculo perché ora mi fanno male le spalle.
-non hai seguito il movimento della 92, non avevi ben piazzato i piedi e avevi il busto rigido. Non centreresti il bersaglio nemmeno a un metro di distanza-
Augusto va a prendere il foglio con i fori dei miei colpi e ne rimette uno nuovo.
-guarda, gli hai sparati tutti alla caso. Hai perso la concentrazione man mano che sparavi. Sei riuscita anche a mancare il bersaglio del tutto-
-è la mia prima volta-
-non è una scusa, devi concentrarti di più. Punta al centro e spara restando ferma con il corpo. Devi restare immobile con i piedi, busto, spalle e mani-
-si si-
-ricarica a riprova-
Dopo un'ora e più di dieci caricatori consumati non sono riuscita a fare centro nemmeno una volta.
-faccio pena, dai ammettilo-
-dico solo che hai una pessima mira, ma si può migliorare allenandosi-
Mi porge la mia 92 senza colpi in canna e senza caricatore.
-tienila sempre con te. Ti devi abituare a tenere una pistola in mano, deve diventare una prolunga del tuo corpo-
La metto nei pantaloni dietro alla schiena ed esco sorridendo. Prendo l'ascensore e torno a casa. Ho bisogno di rilassarmi sul divano. Frederik è in riunione con degli uomini diversi dal solito. Li ho visti di sfuggita ed erano vestiti in giacca e cravatta.
Mi preparo un bicchiere di acqua e vado a sedermi sul divano. Prendo in mano la 92 e la osservo. E' bellissima e sono proprio felice di averla. Sono troppo felice che non riesco a stare ferma così vado di sopra a prendere una felpa grigia di Frederik e vado nel terrazzo. Mi spoglio e indosso solo la felpa appena presa. Purtroppo ho questo coso orribile sul collo e non riesco mai a toglierlo. Mi tuffo nella piscina e nuoto di qua e di la. Faccio il morto e guardo il cielo soleggiato. Le nuvole prendono forme strane e le do dei nomi e sogno di volare tra di loro. In realtà è una giornata un po' freddina e il mio corpo ha dei piccoli brividi per il freddo ma non mi importa.
Un ombra mi copre il viso e apro gli occhi. Frederik è in piedi a bordo piscina. Si spoglia e resta solo con i boxer e si tuffa dentro. Mi allontano da lui ma mi prende per una gamba e mi tira sott'acqua. Esco tossendo e sputando l'acqua che ho bevuto e nuoto verso il bordo. MI aggrappo ad esso e faccio dei respiri profondi.
-sei scemo?-
-ripetilo-
Si avvicina minaccioso.
-scemo-
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Lei è mia e solo mia
RomanceMartina, una ragazza di venticinque anni, durante un viaggio in Sicilia si imbatte nelle attività di alcuni mafiosi italiani. Riesce a scappare ma incontra un uomo più pericoloso, Frederik Arthur Bons. Un trafficante d'armi conosciuto in tutto il mo...