Capitolo 19

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Mi sveglio da sola nel letto, vado a prendere dei vestiti nell'armadio. Non so che problemi mentali abbia Frederik per cui non compra dei vestiti per me e sono obbligata, o quasi, a indossare i suoi vestiti. Quasi perché come ha sottolineato lui stesso posso sempre stare nuda e a lui andrebbe meglio. Pervertito.

Scendo per fare colazione, prendo una ciotola, del latte e i cereali. Faccio colazione da sola e mi godo la pace. C'è troppo silenzio. Mi viene in mente che io ascoltavo tantissima musica, praticamente non c'era momento in cui non la ascoltavo. Accendo la Tv e cerco il canale della radio, sperando che qui in America esista un canale del genere. Quando lo trovo c'è la canzone Dance Monkey, una canzone che ascoltavo tantissimo quando tutta la famiglia era riunita. Ballavamo tutti a caso e morivamo dalle risate. Mi manca la mia famiglia e pensare a loro fa male e tanto. Mi ero ripromessa di non ricordare per non soffrire di più di quello che soffro ora.

-e così ti piace la musica-

Mi volto per vedere Frederik con le borse della spesa.

-non mi rompere-

Spengo la Tv e metto via le cose che ho usato.

-non mi rispondere con questo tono-

-e con che tono vorresti che ti rispondo?-

-con rispetto e obbedienza-

-ma tu non hai il mio rispetto e non lo avrai-

-senti ragazzina mi devi obbedienza e sottomissione ed è il momento che fissiamo delle regole precise-

-scordatelo-

-ho cambiato idea. Da oggi, fino a quando lo decido io, non potrai allontanarti per più di tre metri da me-

-stai scherzando?-

-non sono uno che scherza-

-tu sei matto, non ti basta rinchiudermi qua dentro, ma ora anche questo?-

-inizia ora-

-ora sto cazzo, non lo farò-

Mi dirigo al piano di sopra per chiudermi nella libreria e una volta dentro chiudo la porta alle mie spalle. Prendo il primo libro che mi capita a tiro e mi siedo sulla poltrona. Non faccio in tempo a leggere la prima frase che Frederik entra nella stanza.

Sembra arrabbiato e pronto a uccidermi. Non sarebbe una brutta cosa se lo facesse. Si avvicina e mi tira due schiaffi in pieno volto. La faccia mi brucia dal dolore, ma non mi scoraggio e lo guardo negli occhi.

-pensavo che non avrei più dovuto farlo, ma sembra che tu non lo voglia capire-

-cosa dovrei capire?-

-devi fare quello che dico io senza no e senza ma-

-io l'ho capito benissimo, ma non posso accettarlo-

Alza la mano verso il mio volto e istintivamente mi allontano dalla sua mano. Frederik insiste e mi accarezza lo zigomo sinistro.

-ti abituerai e poi starai meglio-

-non voglio abituarmi-

-qui non conta cosa vuoi o non vuoi, ti abituerai senza rendertene conto devi solo lasciare che il tempo faccia il suo-

Lo so benissimo da sola, non serve che me lo ricordi.

Due lacrime scendono lungo il mio viso. Cazzo non volevo mostrare ancora la mia vulnerabilità.

-shh non piangere, andrà tutto bene-

Mi stringe nel suo abbraccio e mi accarezza la testa. Non smetto di piangere anzi il suo abbraccio peggiora la mia situazione interna e piango più forte. Dentro il mio cuore ci sono troppi sentimenti contrastanti, non sto capendo più nulla.

-vatti a dare una pettinata e raggiungimi di sotto-

Lei è mia e solo miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora