Capitolo 39

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Mi preme contro la parete senza smettere di baciarmi. Le mie mani cercano di slegare l'asciugamano che copre la parte inferiore del suo corpo. Traccia baci lungo il mio collo scendendo sempre più in giù. Si ferma poco sopra il mio sesso e mi guarda. Quello sguardo pieno di desiderio che riflette il mio di desiderio. Solleva una mia gamba e la appoggia sulla sua spalla. Bacia la mia figa per poi iniziare a leccarla, lentamente e poi sempre più veloce. La mia mano infilata tra i suoi corti capelli e scuri e i miei gemiti che lo incitano ad andare più veloce. Vengo con un forte orgasmo ed è solo il primo che voglio avere oggi. Si alza e mi invade la bocca con la sua calda lingua, profana il mio interno mentre io porto il suo pene alla mia entrata.

-come siamo frettolosi-

-zitto e scopami-

-poi non lamentarti se non riesci a camminare-

Sorrido e avvolgo le mie braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita. Infila tutto il pene in una volta sola e quasi vengo solo per questo. Mi scopa forte e veloce e vengo subito dopo di lui.

Mi porta in cucina e mi piega sull'isola. Il marmo è freddo a contatto con il mio seno, ma non ho tempo per pensare che lo infila di nuovo dentro e torna a scoparmi con forza. Tiene le mie braccia bloccate dietro alla schiena e posso dire che si può morire per troppo piacere.

Non so dopo quanto tempo ci siamo spostati in camera, so solo che abbiamo continuato fino a perdere la cognizione del tempo. Sono stanca e vorrei addormentarmi tra le sue braccia, ma vuole che ci laviamo prima di dormire.

-usiamo la vasca-

Voglio addormentarmi tra le sue braccia nella vasca.

-come vuole la Bella Addormentata-

Mentre la vasca si riempie mi rendo conto che non sono per niente sazia. Se non fosse per il mio corpo continuerei per altri round e sono sicura che anche lui lo vorrebbe. Sorrido al pensiero, non avrei mai pensato di mostrare a qualcuno questo lato della mia persona. E ora eccomi qui, nuda, non solo fisicamente, davanti all'uomo più pericoloso del mondo, davanti all'uomo che amo.

Mi sono addormentata tra le sue braccia nella vasca d'acqua calda e ora mi sono svegliata tra le sue braccia nel nostro letto. Ha il volto rilassato mentre dorme e sembra quasi angelico.

Resto a guardarlo dormire per un po' mentre il mio cuore batte allo stesso ritmo del suo. Mi sistemo più vicino a lui e chiudo gli occhi addormentandomi.

Mi sento osservata. Apro le palpebre per trovare due iride marroni scure che mi osservano.

-buongiorno Bella addormentata-

-buongiorno-

-dobbiamo alzarci-

-dobbiamo farlo per forza? Non possiamo restare qui?-

Lo stringo più forte a me per non lasciarlo andare, ci baciamo e le fiamme del desiderio ci avvolgono come immersi in un incendio. Un incendio doloso appiccato da noi.

Tra un bacio e l'altro, come per magia e chissà che magia, il suo pene si infila dentro di me. Frederik inizia a muoversi lentamente, troppo lentamente. Incrocio le gambe dietro alla sua schiena facendo scivolare il suo pene più in profondità.

-più veloce-

-decido io il ritmo-

Prende le mie mani e le blocca sopra alla mia testa, tenendole con una sua mano. Mi guarda dall'alto soddisfatto, con un sorrisetto sulle labbra che voglio baciare. Si muove lentamente, dentro e fuori, lo tira fuori quasi del tutto e lo spinge fino in fondo. E' un tormento, voglio che vada più veloce, voglio venire.

-per favore-

-cosa vuoi?-

-voglio venire-

-cattiva ragazza-

Continua a muoversi lentamente ed è una tortura. Muovo i fianchi per velocizzare i movimenti, Frederik ferma i miei fianchi premendoli sul materasso.

-non così in fretta-

Sposto le mie gambe ai lati del suo corpo e mi libero dalla sua presa. Non se lo aspettava e colgo l'occasione per riuscire a ribaltare la situazione. Lo spingo indietro facendolo cadere di schiena e posizionandomi a cavalcioni su di lui.

Tengo ferme le sue braccia e inizio a muovermi su e giù, sempre più veloce. I nostri gemiti si uniscono in un coro. Frederik si libera dalla mia presa e mi abbraccia premendomi contro il suo petto. Ora si muove come un martello e non si ferma nemmeno quando vengo. Le braccia di Frederik mi impediscono di spostarmi e sto per impazzire. Sento del liquido scorrermi lungo le cosce e mi rendo conto che si è fermato. Il suo petto si alza e abbassa velocemente, come il mio. Incrocio il suo sguardo e sorrido.

-ora possiamo alzarci-

-ora non voglio farlo io-

Bacio il suo petto fino a risalire il collo e mi fermo vicino alle sue labbra. Sorrido e salto giù dal letto. Non è stata una buona idea perché barcollo un po', riprendo l'equilibrio e vado in bagno a farmi una doccia veloce. Frederik mi segue e facciamo le cose insieme senza proferire parola.

Lei è mia e solo miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora