Capitolo 29

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Martina sembra che non riesca più a continuare. E' quasi l'alba e l'ho scopata in tutte le pose e in tutti i buchi, ma non ne ho ancora abbastanza. La prendo in braccio e la porto nella doccia. Apro l'acqua e la faccio inginocchiare ai miei piedi.

-ogni volta che sentirò i tuoi denti equivale a un altro pompino-

Lei non risponde a voce, ma i suoi occhi dicono chiaramente cosa prova. Non le è mai piaciuto farmi i pompini l'avevo notato dalla prima volta però la sensazione del mio cazzo nella sua bocca e il panorama di lei inginocchiata ai miei piedi è tra i miei momenti preferiti. Non ci rinuncerei mai al mondo. Le apro la bocca con il pollice e lo infilo dentro.

-cazzo-

Di spontanea volontà inizia ad andare su e giù con la testa così piego la mia testa all'indietro e mi godo il piacere senza fare sforzi. Lo spinge più a fondo e quasi vengo così le stringo i capelli e la incito ad andare più veloce. Mi prende in mano le palle e le stringe un po' e vengo immediatamente. Non so come ha fatto a diventare così brava in poco tempo, ma è migliorata tantissimo. Mi auguro che non abbia fatto dei pompini per restare sulla nave.  La sollevo da terra e incrocio le sue gambe intorno ai miei fianchi. La imprigiono tra il muro e il mio corpo e inizio a scoparle il culo con forza. Veniamo poco dopo. Resto con il pene dentro di lei e sotto il getto dell'acqua ormai fredda. Baciala. Come se controllato dalla mia voce interiore la bacio, prima piano e quando apre la bocca entro e profano il suo tempio. La divoro e non riesco a smettere di farlo, non voglio fermarmi. Voglio mangiarla, voglio distruggerla, voglio che ci siano i miei segni ovunque sul suo corpo. Voglio che si metta bene in testa che è mia e non potrà mai andarsene. Martina si allontana un po' per prendere fiato, non mi guarda e continua a puntare al mio petto. Le sollevo il mento e fisso quei suoi cocchi bellissimi, sono come una porta che si aprono per farmi entrare. Mi invitano a entrare dentro di lei non solo fisicamente ma anche mentalmente.

-a chi appartieni?-

Mi guarda non capendo dove voglio andare a parare, così stringo la presa sul suo mento e ripeto la domanda.

-chi è il tuo padrone?-

-non sono di nessuna-

-non l'hai ancora capito-

-posso dire lo stesso di te-

-evidentemente non ti è bastata questa notte per capirlo-

-non vorr...-

La faccio scendere ed usciamo dalla doccia. Mi siedo sul letto con le gambe aperte con lei in mezzo.

-fammi un pompino-

-Frederik è l'alba non poss..-

-non ti ho chiesto che ore sono ti ho chiesto un pompino-

-sono stanca-

-se riesci a parlare allora hai energie sufficienti per farmelo-

-dopo andiamo a dormire?-

-se mi avrà soddisfatto abbastanza si-

Sembra ancora indecisa sul da farsi così la aiuto tirandola più vicino a me e spingendola verso il basso. Si inginocchia e inizia a farmi il pompino.

-cazz..ooo-

-voglio che lo ingoi tutto-

Dopo qualche minuto vengo e Martina non si lascia perdere nemmeno una goccia del mio sperma.

-non mi stancherò mai di te-

La porto sul letto con me e continuo a scoparla.

Sono le 10 di mattina e guardo il risultato soddisfatto. Martina stesa sul letto nuda ricoperta dai miei morsi e succhiotti. Potrei stare ore a guardarla in questo stato e non mi annoierei mai. Sento che sta per venirmi duro di nuovo per cui, per il suo bene, vado a farmi una doccia fredda.

Lei è mia e solo miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora