1 - My priority.

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Why can't you be my own priority?

Un tonfo sordo si propaga per tutto il loft, seguito da una serie di colorite imprecazioni che svegliano il licantropo di soprassalto facendolo grugnire.
Sbatte le palpebre qualche volta prima di abituarsi alla luce del primo mattino che irrompe dalle finestre, lasciandosi poi andare a un profondo respiro quando l'ennesima esclamazione di Stiles al piano inferiore lo fa alzare controvoglia dal letto e raggiungere la cucina.
Nello spazio ampio che ospita il soggiorno di Derek Hale, il giovane umano sta praticamente mettendo a soqquadro ogni centimetro alla disperata ricerca di qualcosa, ed è talmente concentrato da non accorgersi neanche della presenza dell'alpha fin quando non si volta di scatto trovandoselo di fronte e piantando un urlo, rischiando quasi di ribaltarsi sul tavolino da caffè.

"Ma dico la vuoi smettere di tentare di uccidermi facendomi venire un infarto?" Sbotta Stiles, premendosi una mano sul petto nel vano tentativo di tenere a bada i suoi battiti cardiaci, mentre con sguardo corrucciato guarda il lupo nemmeno avesse fatto lui qualcosa di sbagliato. Tipo mettersi a sbattere cose a destra e sinistra di prima mattina.
"Mi spieghi cosa stai combinando?" Si limita a chiedere a braccia conserte, appoggiando il busto alla scala a chiocciola che ha appena sceso.
Stiles sbuffa allargando le braccia platealmente. "Il libro di chimica, oggi ho lezione e se arrivo senza Harris mi fa fuori." Brontola guardandosi attorno sconsolato, ormai ha cercato praticamente ovunque ma senza gran successo.

"Sei certo sia qui?" Chiede l'alpha dirigendosi verso il piano della cucina per versarsi del caffè, ormai è sveglio e ha davvero bisogno della sua dose di caffeina per riuscire a trattenersi dal saltare alla gola di quel ragazzino sbadato.
"Praticamente io ci vivo qui Derek dove altro potreb....oh." Il giovane pare ricordarsi in quel frangente di qualcosa e Derek si limita ad alzare entrambe le sopracciglia con espressione ovvia.
"Hai studiato da Lydia l'ultima volta."
"Già Lydia... cazzo le mando subito un messaggio." Sbotta sbrigativo tirando fuori il cellulare e digitando frenetico sulla tastiera.
Il licantropo si versa il liquido nero nella prima tazza a sua disposizione, continuando a studiare i movimenti Stiles.

L'umano indossa solo i jeans in quel momento, gli stessi della sera prima quando era arrivato al loft, il petto nudo lascia intravedere la muscolatura definita che ha sviluppato negli ultimi mesi rischiando di mandarlo al manicomio.
Sa che il ragazzo deve andare a scuola quella mattina, ma questo non gli impedisce di pensare di chiuderlo ugualmente dentro e usare quelle ore per attività decisamente meno didattiche.
"Penso che dovrei parlare con mio padre finalmente.- Sbotta dopo alcuni attimi di silenzio distogliendolo dai suoi pensieri.- Non posso continuare a vivere un po' qui e un po' lì, non avere mai le mie cose, raccontargli tutte queste bugie su dove passo alcune notti... Derek ho bisogno che lui sappia."

Il lupo aggrotta la fronte, per niente allettato da quel discorso che in un attimo cancella le sue fantasie di poco prima. Ha appena aperto gli occhi e non ha per niente voglia di concentrarsi sullo sceriffo e delle possibili presentazioni ufficiali. Non può e basta.
"Stiles... ne abbiamo già parlato mille volte."
"Ma Derek! Possibile che non puoi mai fare un fottuto passo verso di me?" Sbotta quello spazientito, avvicinandosi all'alpha fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso. Derek osserva le sue labbra rosee prima di concentrare la sua attenzione sulle iridi castane che lo fissano con rinnovata insistenza.

"Sai in che pericolo lo metteresti a spifferargli ogni cosa?" Ribadisce per quella che gli pare la millesima volta delle ultime settimane.
Stiles sbuffa ma non sembra tentennare, anzi.
"Okay niente licantropi, druidi, banshee e chi più ne ha più ne metta, ma almeno di noi... io glielo dico." Sentenzia deciso, per poi sparire da davanti al lupo e recuperare una maglietta dallo schienale del divano, su cui doveva essere stata abbandonata poco prima.
Se la infila, mettendosi poi una giacca sopra e lo zaino in spalla.
Quella conversazione per il ragazzino sembra ormai chiusa, ma per l'alpha invece non è assolutamente così.
Appoggia poco delicatamente la tazza sul bancone e raggiunge il giovane in due falcate girandolo nella sua direzione e inchiodandolo senza tante cerimonie alla parete.
"Perché devi essere così testardo?" Ruggisce a un soffio dalle sue labbra, ma Stiles non trema, non si piega a quella improvvisa violenza del licantropo a cui è fin troppo abituato. Sa che non gli farebbe mai del male, nemmeno impegnandosi, nemmeno sotto tortura.

Death hunters || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora