8 - Triskell.

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È il 6 di novembre e Stiles quel giorno non riesce a stare fermo, è più iper attivo del solito e questo è decisamente un record.
Sta trascinando Scott da una vetrina all'altra ormai da più di mezz'ora e il lupo sta camminando per inerzia dietro all'amico, strisciando i piedi per terra e sbuffando a quasi tutte le frasi che l'umano pronuncia.
"Quanto ancora hai intenzione di girare?" Gli chiede ad un certo punto, con l'ennesimo sbuffo.
Stiles si volta a guardarlo, un sopracciglio talmente inarcato da spartire sotto il piccolo ciuffo che gli ricade sulla fronte.

"Ti stai per caso lamentando Scott?" La domanda sembra quasi un'accusa, e forse è proprio quello che è perché lo sguardo che ha il castano lo sta decisamente giudicando.
"Stai guardando ogni vetrina di questa città, non sei entrato nemmeno in un negozio, non finiremo mai così!" La voce del lupo si riduce quasi in un guaito ferito, che è fin troppo esagerato, ma è davvero troppo stanco per poter ancora seguire l'amico in quel modo.
"Hai una vaga idea del tempo che ho passato sentendoti parlare di Allison? O a fare cose per Allison? Mesi della mia vita sono stati Allisoncentrici. -Sbotta incrociando le braccia e Scott a quello ha la decenza di arrossire e abbassare lo sguardo.- Quindi ora troveremo il perfetto regalo per Derek e non voglio sentire alcuna lamentela."

Il beta annuisce sommessamente e quando Stiles riprende a camminare, lo segue come un bravo cucciolo addestrato.
Solo dopo alcuni metri, mentre sta sbirciando all'intento di una vetrina piuttosto interessante, l'umano sente di nuovo la voce dell'altro.
"Ti ha detto niente Derek dopo la festa di Halloween?" Domanda, cercando di essere il più discreto possibile, nonostante noti subito le spalle di Stiles irrigidirsi.
Sa benissimo quanto in quelle settimane tra i due ci siano state più volte discussioni su cose che l'Alpha, a detta di Stiles, stava nascondendo e voleva andarci con i piedi di piombo in quella situazione.
Soprattutto quando il suo migliore amico non era l'unico ad avere più di un sospetto infatti l'intero branco era ormai in allerta da quella sera, come se fossero costantemente sotto minaccia. Persino Allison si è premurata di avvertire in padre, dicendogli di prestare più attenzione ai movimenti di Beacon Hills.

"Ne ha parlato il meno possibile. -Esclama, rallentando il passo per mettersi al suo pari.- Ha soltanto detto che sarebbe tutto finito presto e che non dovevo preoccuparmi di niente..." Stiles ha lo sguardo perso nel vuoto mentre pronuncia quelle parole, Scott può vedere il suo cervello lavorare anche da lì.
"Ma tu non gli credi."
L'umano scuote infatti la testa stirando le labbra in un sorriso malinconico, quella constatazione lo colpisce nel profondo perché ha avuto sempre molta fiducia in Derek e trovarsi in quel limbo lo sta logorando.
"Non so perchè, ma in questo periodo è strano e credimi quando ti dico che non ci sta raccontando tutta la verità."
Scott storce la bocca. "Lo penso anche io, ma il suo cuore è sempre stato lineare.- aggrotta la fronte riportando alla memoria la sera della festa- Mai un battito in più, niente di niente."
Si era confrontato anche con i gemelli e con Isaac per essere sicuro al cento per cento di non essersi fatto sfuggire un dettaglio dell'alpha che potesse tradirlo, ma anche gli altri avevano constatato la stessa cosa: se Derek non è stato sincero con loro, allora lo sa nascondere fin troppo bene.

"E tu per questo pensi che stia dicendo la verità?" La voce di Stiles riporta il lupo alla realtà, annuisce soltanto, facendo sbuffare il ragazzo che alza gli occhi al cielo, e sta per controbattere prima che il suo sguardo venga attirato da un piccolo negozio dell'antiquariato, davanti al quale si blocca studiando la vetrina con interesse.
La porta è piccola e in legno scuro, sopra di essa c'è un'insegna intagliata con scritto Bentley & Skinner Antiques e gli si illuminano gli occhi.
Si dirige a passo spedito verso l'ingresso, afferrando Scott per un polso e trascinandoselo dietro. Il lupo inciampa sui propri passi per il cambio improvviso di direzione, finendo quasi con il naso schiacciato a terra.

"Stiles! Che cavolo..." Borbotta, staccando stizzito il proprio braccio dalla presa dell'amico che nemmeno si sta curando di lui.
Il campanello appena sopra alla porta tintinna quando Stiles la apre, un leggero odore di incenso gli pizzica il naso e viene accolto da un tiepido calore.
Si guarda più volte intorno prima di sorridere a trentadue denti, è pieno zeppo di amuleti, cimeli dall'aria storica e importante.
Il suo sorriso se possibile si allarga ancora di più quando nota nell'angolo a destra una piccola teca di vetro e i suoi occhi individuano subito uno degli oggetti al suo interno.
È nel posto giusto.

Death hunters || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora