3 - Incubus.

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Have a heart and try me, 'cause without love, I won't survive.

I muscoli delle sue braccia stanno iniziando a bruciare, le goccioline di sudore gli scendono lente lungo il collo, andando ad insinuarsi sotto la maglietta nera e scendendo lungo gli addominali.
Derek si tira di nuovo su, buttando fuori aria dalla bocca e ispirando dal naso. Quella mattina si è svegliato con un'idea in testa che lo tormenta e non sa se assecondarla o lasciare che piano piano si attenui da sola.
Il peggio è che si conosce troppo bene, e quando un pensiero si insinua in quel modo ossessivo nel suo cervello, non ci sono modi per farlo andare via.

Sono soltanto le 7:30 quando un ragazzo castano, con l'aria trafelata e il fiato corto irrompe nel suo loft a passo di marcia. L'Alpha si stacca prontamente dall'asta che sta usando per fare le trazioni, rivolgendo la sua attenzione all'uragano che gli è appena entrato in casa.
"Buongiorno anche a te." Esclama sarcastico.
Stiles sbuffa e lo sorpassa, andando dritto verso le scale a chiocciola che portano alla camera da letto.
"Posso sapere almeno cosa stai cercando questa volta?" Ritenta Derek, urlando dal piano di sotto per farsi sentire.

"Dobbiamo dirlo a mio padre!" È l'unica cosa che l'umano dice in mezzo a diversi tonfi sordi dovuti ai libri e quaderni che vengono scaraventati a terra.
Dov'è andato a finire quel maledetto libro? Se lo ricorda bene di aver studiato lì l'ultima volta. È sempre lì, a parte nelle ore scolastiche e quando suo padre non fa il turno di notte. Soltanto perché odia lasciarlo a casa da solo inconsapevole di ciò che realmente si aggira là fuori.

Altro punto sulla lista. Dire allo sceriffo la verità sulle morti dell'anno precedente, e di quello passato, e di quello passato ancora.
Ma per adesso si sarebbe accontentato di dirgli che passava le giornate e le notti dal suo fidanzato.
"Posso darti una mano?" L'arrivo di Derek lo fa sobbalzare, non si è minimamente accorto che fosse salito.
Si volta verso di lui , lanciandogli uno sguardo di traverso. "Sto cercando il mio libro di Storia... e prima che tu dica qualcosa, mi ricordo benissimo di averlo lasciato qui." Gli dice sarcastico, alludendo alle tante volte in cui l'Alpha si era ricordato meglio di lui di dove avesse studiato o fatto progetti per la scuola.

Derek tira su un angolo della bocca in un mezzo sorriso. "Non lo troverai in camera, è sul tavolo in salotto, dove hai studiato l'ultima volta...Peter ti ha aiutato quel pomeriggio, ricordi?" Cerca di trattenere una risata quando vede il broncio sul volto del più piccolo.
Stiles si tira su lo spallino dello zaino, e ancora senza proferire parola scende le scale con passo pesante.
Non può andare peggio quella mattina. Oltre ad essersi svegliato da solo in un letto troppo grande, aver rovesciato la tazza con i cereali per il nervosismo e non aver potuto ascoltare la radio connessa con la stazione di polizia perché sembrava essere andata fuori canale, si doveva anche sorbire il mezzo sorriso da stronzo del suo ragazzo.
Lo stesso stronzo che lo fa vivere in due case, con le sue cose sparpagliate un po' qui e un po' li, e quel continuo guidare da una parte all'altra più volte al giorno, come se a lui la benzina per la jeep gliela regalasse qualcuno.

Quando arriva al piano di sotto, il libro di Storia sembra brillare di luce propria sul tavolino da salotto. I vari fogli sparsi della ricerca sono accatastati di lato proprio come li aveva lasciati lui qualche giorno prima, la calligrafia di Peter spicca su gran parte di questi.
Scoprire nello zio di Derek un pozzo senza fondo di cultura era stata una vera manna dal cielo per i suoi voti scolastici.
I suoi piedi si dirigono frettolosamente verso quella direzione, ma l'attenzione dei suoi occhi finisce in pochi secondi verso il tavolo più grande.
Derek ormai è dietro di lui, e quando il più piccolo frena di botto per fare dietrofront per poco non gli finisce addosso. "Si può sapere che ti prende stamattina?" Sbotta a quel punto, prendendolo per le spalle e facendolo fermare. Da quando è arrivato al loft non si è fermato nemmeno mezzo secondo, non si è nemmeno sprecato a salutarlo, sembra totalmente assente, su un altro pianeta.
Stiles batte le palpebre un paio di volte, esamina gli occhi verdi dell'altro e scende lento verso gli zigomi, le labbra, la mascella, fino ad arrivare alla maglia nera zuppa di sudore.

Death hunters || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora