XIII

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Era la sera della Vigilia di Natale e saremmo andati a festeggiare in un locale in città, dopo una cena a base di piatti tipici della zona.

Mi vestii in fretta e dopo essermi messo un paio di scarpe abbastanza eleganti scesi giù alla reception.

Mi sedetti su uno dei divanetti appoggiando la caviglia della gamba sinistra sul ginocchio destro e lasciai le braccia a penzolare dallo schienale.

Dovevo mettere abbastanza paura messo così perché chiunque mi guardasse girava subito il volto: sembravo un boss mafioso.

Capii che stavano arrivando Denki ed Eijiro quando si iniziò a udire per tutta la sala le loro risate mal contenute. Appena mi videro vennero verso di me accomodandosi anche loro e continuando la loro conversazione fatta di sguardi e stramazzi.
Si guardavano, passavano gli occhi su di me, tornavano a guardarsi e poi ridevano più forte di prima, uno dei due a volte ci provava a spiccicare mezza parola ma con scarsi risultati.
Quando mi fu chiaro che si stavano prendendo gioco di me, non so per quale motivo e forse neanche loro lo sapevano, gli lanciai una di quelle occhiate da raggelare il sangue.
Finalmente smisero.

Arrivarono anche gli altri e le fidanzate di quei due disagiati di prima iniziarono a riempirli di baci e carinerie varie.
Li guardava in silenzio Deku, un'espressione maliconconica.
Magari pensava a qualche bell'Alpha che si era trovato in America.

Chiacchieravano tutti animatamente, pure il nerd, che fastidio. Era sparito ignorando tutti e "scappando" dalle persone che gli volevano bene senza dare sue notizie per due anni, e poi boom, ritornava e tutto come prima.
Nessuno sembrava essere arrabbiato con lui e pareva che quei due anni non fossero realmente passati.
Non potevo prendermela più di tanto, me ne rendevo conto, loro erano semplici amici e quindi la cosa li aveva toccati il giusto, ma non parliamo di me.
A me la sua sparizione cristo se aveva fatto male. Mi aveva abbandonato, letteralmente.
Lui al mio 19esimo compleanno non era stato presente, non era lì con me mentre la mia azienda iniziava ad ottenere prestigio e arrivavano i primi grossi incassi, non c'era stato quando avevo deciso di collaborare con Todocoso, tantomeno quando avevo comprato la prima auto di lusso o la mia villa.
Mi aveva lasciato solo, solo insieme alle domande che giorno dopo giorno mi rimbombavano in testa.

Lo pensavo morto e fu solo quando lo denunciai alla polizia che loro mi rivelarono che era tutto sicuro ed era partito con sua mamma con un volo aereo. Non potei però scoprire dov'era dato che erano dati riservati.
Avevo iniziato ad odiarlo, per come mi aveva abbandonato a me stesso senza spiegazioni e senza saluti. Era stato egoista e aveva pensato solo a quello che faceva comodo a lui, che poi perché era partito in segreto? era quella la domanda che mi ripetevo più spesso.
Quale motivo aveva per sparire di punto in bianco così senza degnarsi di avvisare qualcuno e soprattutto salutare, le cose nella nostra relazione andavano bene.
Certo, ero molto geloso e finivamo a litigare spesso per questo, ma non pensavo potesse essere così grave.
C'era poi da dire che io vedevo e sentivo tutto quello che accadeva alle sue spalle, di cui lui non sembrava capacitarsi ovvero che tutti gli Alpha e molti Beta se lo sarebbero voluto scopare o averlo come compagno, la mia gelosia era giustificata.
Ero diverso dagli altri, non volevo solo scoparlo e illuderlo, non volevo fargli altro male oltre a quello che gli avevo fatto negli anni passati.
Non sarebbe stato neanche intelligente ferirlo e allontanarlo dato che il mio Alpha lo aveva scelto, voleva lui come Omega. Reagivo soltanto ai suoi feromoni, quelli degli altri non mi facevano ne caldo ne freddo, gli unici a farmi impazzire erano e sono tutt'ora solamente i suoi.
Però ero comunque un gran pervertito 2 anni fa e infatti la voglia di sverginare quel suo bel culo era davvero forte e cercavo di farglielo capire in ogni buona occasione.

Fino a quando non capii che forse stavo esagerando e lui non era ancora pronto, ne parlammo e decisi di stare ai suoi tempi.
Nonostante questo lo riempivo di succhiotti: se non poteva avere il mio odore sottopelle dovevo trovare il modo di rivendicarlo come mio, senza ricorrere al morso del legame ovviamente.
Penso che nessuno dopo essersi ritrovato come ragazzo l'Omega più sexy di un'intera scuola avrebbe rinunciato a scoparselo, lo avrebbe preso e trombato fino a svuotarsi le palle.
Ma io lo aspettai e quando finalmente si reputò pronto lo tenni segregato nel letto con me per giorni, il mio Alpha ululava ogni volta che sentendo il suo odore molti si allontanavano o guardavano me con invidia.
Ero sempre dietro di lui per i corridoi della scuola, lo accompagnavo fin davanti alla sua classe e aspettavo di vedere che prendesse posto, assicurandomi fosse lontano da chi non mi andava a genio, lo portavo a scuola e lo riaccompagnavo a casa io.
A volte temevo di risultare troppo invasivo ed iperprotettivo ma facevo bene perché soffriva spesso di bullismo.
Ovviamente anche io per lui ero di un certo vanto e infatti le galline della scuola gli parlavano alle spalle, invidiose del fatto che avessi scelto lui e non una di loro.

I will always come back - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora