V

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Mi guardai intorno, la camera era enorme.
Appena entrati di fronte ci si trovava il letto affiancato da due comodini, oltre il letto c'era una vetrata enorme che prendeva tutto il muro, non sapevo cosa ci fosse oltre dato che una tenda grigio chiaro copriva la visione degli esterni, filtrava solo una leggera luce biancastra dando alla stanza un'atmosfera scura e confortevole.
A destra della porta invece c'era un mobile che terminava prima di una porta. A metà dell'altro lato della stanza c'era lo spazio per un mobile con sopra una televisione di ultimo modello e poi ricominciava l'armadio fino all'altro angolo dove iniziava la vetrata.
Mi buttai all'indietro e mi girai per affondare il viso nel piumone pregno del suo odore. Tutto qui odorava di lui, io odoravo di lui.
Ero al settimo cielo, ero a casa di Kacchan, con Kacchan!
Però poi mi ricordai che non era tutto così bello, dovevo assolutamente dargli delle spiegazioni e scusarmi.

Dopo essermi rilassato e goduto il tepore del letto del mio Alpha mi alzai, aprii la porta e andai a cercarlo. Uscito dalla sua camera mi ritrovai in una vera e propria reggia, già avevo intuito quanto fosse grande casa sua data la camera enorme e la macchina che possedeva.
Ci avrei messo una vita a trovare Katsuki.

Decisi di andare comunque, scuriosando un po' di qua e di là, scesi delle scale e mi ritrovai in una palestra e lì lo vidi, senza maglietta che si allenava. Mi misi a fissare quel ben di Dio che avevo davanti senza rendermi conto del fatto che si fosse accorto della mia presenza.

Appoggiò i pesi che stava utilizzando si alzò dalla panca e venne verso di me, io indietreggiai fino al muro. I nostri corpi erano completamente diversi e questo suo essere muscoloso e molto più alto di me mi eccitava e allo stesso tempo mi dava un senso di protezione. Una goccia di sudore attraversò i suoi addominali scolpiti, sparendo, dopo la V, nel tessuto dei pantaloncini.
Deglutii seguendone tutto il percorso con occhi stregati.


In quel momento mi ero completamente dimenticato di tutto, dove fossi e soprattutto con chi fossi, l'unica cosa a cui pensavo era quel corpo che mi attraeva così tanto. Alzai lentamente lo sguardo, ammirando i muscoli tesi e lucidi dal sudore, i miei occhi giunsero sugli addominali. Li osservai con desiderio, bramavo quel corpo a contatto con il mio.
Proseguii, i pettorali, scolpiti come in una statua di marmo, le clavicole sporgenti, il collo e il pomo d'Adamo pronunciato.
Katsuki era cambiato in quei due anni, era più muscoloso, più serio e più attraente di come me lo ricordassi prima della partenza. Mi ricordai della nostra prima volta, di come quell'uomo, che ora avevo davanti, mi avesse dimostrato tanto amore e premura, nonostante sembrasse senza cuore e quasi cattivo. mi aveva fatto sentire veramente desiderato e amato con un solo atto, mi aveva aspettato e quando mi era concesso a lui, avevamo fatto l'amore . Non avevamo fatto solo sesso, niente in quei momenti era dettato dalla lussuria e dal dominio, bensì dalla nostra passione e dal nostro amore; ci eravamo amati come non mai, concedendoci l'uno all'altro.

 
Un brivido mi passò per la schiena e così giunsi agli occhi cremisi del maggiore che mi stavano scrutando attenti.
Deglutii nuovamente.

"avevi bisogno?" disse riportandomi sulla terra mentre si asciugava la fronte imperlata di sudore con il braccio.
Si piegò lateralmente a prendere una bottiglia di plastica nera e i suoi muscoli si tesero mettendosi in mostra più di prima, si tirò su e bevve il contenuto della bottiglia fissandomi negli occhi. Osservai attentamente come il pomo d'adamo si abbassasse e alzasse e come si muovessero i muscoli e le vene del suo collo.
Deglutii di nuovo.
Dato che non sarei riuscito a reggere il suo sguardo, mi concentrai sulla palestra dietro di noi.
"v-v-volevo parlarti" ammisi
"puoi farlo ora"
"n-n-no. Ti aspetto dopo" dissi scappando su.

Se lo avessi visto così com'era ma durante il calore non sarei riuscito a resistere e probabilmente gli sarei saltato addosso. Penso che potrei entrare in calore solo se lui mi toccasse, ora, dopo anni.
Tornando in camera sua sentii il rumore dell'acqua scorrere, segno che era in doccia ed ebbi quasi la tentazione di andare lì ed entrare con lui. Ovviamente era una pessima idea, infatti stetti fermo.

I will always come back - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora