I will always come back - Bakudeku Omegaverse

XXXXVI

Dopo il BabyShower ero entrato in maternità, cosa che mi impediva di andare a lavoro e perciò vedere Bakugo.
Lui usciva relativamente presto alla mattina e cercava di tornare quando poteva per pranzo, dovendo però lasciarmi solo anche il pomeriggio.
Quella situazione mi stava facendo impazzire, cercava di non lasciarmi solo mandandomi i nostri amici o le nostre mamme ma io avevo bisogno di un Alpha.
Era più di una settimana che non veniva a casa per pranzo e ne soffrivo parecchio.
Quando usciva di casa mi riservava un saluto veloce, mentre ancora ero a letto, facendomi trovare sempre la colazione e la mia dose di vitamine pronte, poi tornava a casa circa alle sette di sera, stanco.
Gli preparavo da mangiare per quel che riuscivo, dato che la vicinanza al parto mi rendeva sempre più
indisposto e poi speravo che mi prendesse prima di andare a letto.
E invece l'ultima volta che lo avevamo fatto era stato al babyshower, subito dopo che aveva mandato via tutti.
Per questo motivo, in quei giorni mi ero ritrovato come durante i calori: ogni volta che avevo voglia mi soddisfavo da solo.
Usavo le sue magliette per fingere che fosse lui ma non bastava comunque, e stavo iniziando a starci male.
Però non era colpa sua, aveva un'importante azienda da gestire e non potevo pretendere che non fosse più nella sua lista di cose da fare.

Decisi che quella mattina sarei andato a portargli il pranzo a lavoro, per poterlo vedere.
Non avevo una macchina e non avevo nemmeno l'età per poter guidare una delle macchine sportive del mio compagno così l'unica opzione che mi rimase fu andare a piedi.
Quando passavo per strada alcune persone mi riconoscevano e mi salutavano, alcune mi squadravano dalla testa ai piedi e la cosa mi creò un certo disagio.
Quando arrivai in azienda chiesi subito di Kacchan e dopo che mi ebbero riconosciuto mi riferirono che era in riunione e che avrei dovuto aspettare per vederlo.
Mi misi seduto su una poltroncina all'ingresso, mettendo la borsa contenente il pranzo tra le mie gambe e passando una mano sul ventre.

"Piccolo siamo da papà" sentii che diede un leggero calcio in direzione della mia mano destra e quasi mi venne da piangere, pensavo che capisse che tra poco avremmo rivisto il suo papà "Sei contento vedo" continuai facendo movimenti circolari.
"Stai iniziando a diventare troppo grande Hisaki, e mancano ancora 2mesi, finirai per farmi scoppiare" sussurrai.

"Papà ci sta mettendo tanto con questa riunione, vero piccolo?" mi diede un altro tenero calcio in risposta e sorrisi, tornando a portare lo sguardo alla Beta alla reception sperando che mi guardasse per dirmi che poteva chiamare l'Alpha.

Aspettai ancora infiniti minuti finché non vidi la Beta tirare su la cornetta di un telefono, dire due cose che non sentii e poi farmi un cenno mentre riattaccava.
Mi alzai immediatamente in piedi, andando verso l'ascensore e appena si aprì riconobbi immediatamente il volto del mio compagno, sorridendo mentre aspettavo che le altre persone presenti uscissero.
Anche Kacchan mi notò e assunse un'espressione sorpresa che tramutò in una severa mentre entravo in quella scatola di metallo.

"Amore!" esclamai abbracciandolo.

"Che cazzo ci fai qui Deku" disse serio lui.

"Ti ho portato il pranzo" ribattei non capendo la sua serietà, staccandomi dall'abbraccio per guardarlo meglio in volto.

"Cazzo Deku come sei venuto qua"

"A piedi, non é ovvio?"

"Non dovreste essere qui. Dovresti stare a casa cazzo!"

"Ma Kacchan, guarda, sto bene"  dissi appoggiando dolcemente una mano sul suo bicipite, mentre evitava il mio sguardo. "Senti" continuai facendo scivolare la stessa mano fini alla sua, per posarla sul mio ventre tondo.
Tirò un calcetto proprio dove l'avevo appoggiata e finalmente Katsuki posò i suoi occhi cremisi nei miei.

"Sarebbe potuta andare diversamente"

"Ma non è successo" cercai di convincerlo che non era stata una cattiva idea andare fin da lui a piedi.