XXV

709 35 9
                                    

Il tempo era volato e in fretta era arrivato il giorno del calore, non cogliendomi impreparato come spesso era successo.

Kacchan nei giorni precedenti mi controllava e sembrava una guardia del corpo, sempre allerta a qualsiasi mio comportamento o cambio di feromoni.
Alla fine, con qualche giorno di ritardo era arrivato e Kacchan mi aveva dato a disposizione un paio di sue maglie con il profumo addosso, io le avevo accettate più che volentieri ma completamente rosso in viso e nell'imbarazzo più totale: lui sapeva benissimo a cosa mi sarebbero servite.

Quel giorno sentivo che sarebbe arrivato il calore e così decisi che sarei rimasto a letto finché Kacchan non sarebbe uscito, ma lui venne in camera per salutarmi.

Prima bussò, ma rimasi zitto e così lui entrò. Era vestito come tutti i giorni, aveva un completo elegante che gli fasciava perfettamente i muscoli.
Avrei voluto essere scopato da lui fino allo svenimento, volevo chiedergli di rimanere a casa e passare il calore insieme ma dalle mie labbra usci solo il suo nome seguito da un lungo silenzio.

Si avvicinò al letto e mi toccò la fronte.

"Kacchan, sto bene, non sto morendo. Il calore mi viene ogni mese da anni, penso di poterlo gestire"

"Non è quello, è che non mi fido a lasciarti a casa da solo" replicò spostando la mano dalla fronte alla guancia.

"L'hai detto tu stesso che hai un perfetto sistema di allarmi"

"Lo so, ma" provò a ribattere.

"Ma nulla Kacchan, starò bene"

"Vedi di smetterla di interrompermi mentre parlo, lo stai iniziando a fare troppo spesso"

"Chissà da chi ho preso"

Ci salutammo ma ci rimasi male che non mi diede neanche un bacio, quello sulle labbra non era più accaduto da molto ma non mi aspettavo se ne andasse senza darmene nemmeno uno in fronte. Di solito lo faceva.

Non ci diedi peso e aspettai che uscisse di casa per dirigermi in cucina a fare colazione con dei pancake dolci.

Ne mangiai un paio e poi mi sedetti sul divano mentre sorseggiavo un cappuccino e scorrevo i video su TikTok.

Dopo poco iniziai a percepire dei forti crampi e un caldo sempre più forte che si divampava dal mio ventre fino alla fronte per farmela sudare.
Andai in camera il più in fretta possibile, incespicando i miei passi quando le fitte si intensificavano.
Chiusi la porta nonostante in casa non ci fosse nessuno oltre a me e presi uno dei miei giochi.
Avvertii un brivido quando tirai giù i boxer e sentii colare il mio lubrificante naturale.

Ansimai.

Posizionai il gioco per terra e piano piano lo inserii tutto dentro di me, ansimando e rilasciando una pesante quantità di feromoni. Se fosse entrato Kacchan sarebbe sicuramente finito in RUT.
Raccattai velocemente una delle maglie dell'Alpha e me la spinsi forte sul naso, mentre mi penetravo con un ritmo insostenibile.

Tra gemiti, imprecazioni e "Kacchan" venni per la prima volta. Sarebbe stata la prima di molte.

Alla mattina del giorno successivo Kacchan entrò in camera mia e io fui sicuro che si stesse immaginando cosa avevo fatto in quella stanza, mi salutò e uscì di casa.
Mentre saltellavo su uno dei miei giocattoli, realizzai che una felpa di Katsuki non sarebbe mai stata sufficiente a soddisfarmi del tutto.

In quella casa tutto aveva qualche traccia di lui, ma pregne dei suoi feromoni erano le sue lenzuola, così, con il sudore su tutto il corpo, i capelli umidi appiccicati alla fronte e in viso l'espressione un'espressione eccitata e bisognosa, raggiunsi la sua camera.
Spalancai la porta non curandomi di richiuderla alle mie spalle e mi buttai subito sul suo letto, inspirando a pieni polmoni i feromoni di Katsuki.

I will always come back - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora