27

522 11 1
                                    


Mi hanno raccontato tutta la verità,Simone vuole tornare a casa e sembra tutto inutile.
Ogni singolo gesto per convincerlo a rimanere non funziona, mai.
Non mi sono impegnata nel capirlo, non ho decifrato il suo comportamento, questo perché ho trascorso parte del mio tempo con
Ayle .
Quando Simone mi diceva di stare attenta, che non era una bella persona come credevo, che mi avrebbe fatto il lavaggio del cervello...
aveva ragione.
Ma ho deciso di non ascoltarlo e anzi, ho usato il livornese come pretesto per ogni discussione: volevo farlo ingelosire.
<<Mi sento una merda, da cosa voleva tenermi fuori? La persona in difficoltà non ero io, io dovevo stargli accanto!>> scoppio in un fiume di lacrime, che non ho intenzione di fermare.
<<Soleil non è colpa tua, non devi darti nessuna colpa per quello che sta succedendo.
Sei un essere umano, mica potevi leggergli nel pensiero. Ci sta che non hai notato...›> mi conforta Marisol, invano purtroppo.
<<E poi ricordati bene che è rimasto solamente per te, lo ha sempre detto.>> interviene pure Petit, che prova a sollevare la situazione.
<Maria ci sta parlando, gli ha chiesto di ragionare qualche giorno, di non prendere decisioni affrettate e lui ha accettato. Ma non mi sembra molto convinto, sono arrivato che stava preparando le sue valigie.>> arriva Matthew per darci informazioni, ragazzo che da quanto mi è stato raccontato, non ha lasciato Simone solo neanche un attimo.
<<La cosa giusta sarebbe parlargli subito oppure è meglio aspettare? Non voglio peggiorare la situazione...› > chiedo ormai nel pallone.
<‹Forse non oggi, però è anche vero che prima risolvi con lui,prima trova un motivo per restare.>> mi consiglia Matthew, mandandomi ufficialmente in confusione totale.

<< Soleil è abbastanza tardi, andiamo in camera e pensiamo a cosa fare con calma ma nel letto caldo. Va bene?>> annuisco e afferro delicatamente la mano di Marisol, che grazie a Dio semplicemente esiste. Non riuscirei a fare niente senza di lei.
<< Pensavo di fargli una sorpresa, in realtà ho già in mente qualcosa. Non gli ho mai dimostrato che lo amo, se non a parole, ma mai con i fatti. E credo sia il momento più giusto per farlo.>> le confido con un sussurro lieve, come se fosse il nostro piccolo segreto.
<<Allora organizziamo subito questa serata, domani parliamo con la produzione e ci facciamo aiutare, nel frattempo scegliamo il giorno e portiamo il biglietto al diretto interessato.>>
<<Porti.>>
<< No Soleil, tu porti il biglietto. Vuoi dimostrare a Simone quanto lo ami con i fatti? Comincia da questo.>> sbruffo e annuisco da perdente, anche se in effetti ha ragione.
Non farò anticipazioni riguardo alla sorpresa che abbiamo praticamente già organizzato, è qualcosa di grande e oltre Marisol e per forza di cose la produzione, nessuno deve venirlo a sapere prima del grande giorno. Ossia...
<< Dopodomani alle 19 in palestra... il bigliettino mia cara è pronto, ora manchi TU che lo consegni a LUI... ORA!>>
<<Quanto diventi aggressiva quando si parla di me e Simone, ma sei pazza!>> mi fa segno di correre ed è quello che faccio, prima che mi tiri una pantofola.

...

Raggiungo la stanza di Simone, la porta è socchiusa giusto il possibile da vedere se c'è qualcuno.
La luce è spenta e questo mette in pericolo il mio equilibrio che non è dei migliori.
Prendo coraggio e poi entro, cercando di fare meno rumore possibile. Sono già tutti a dormire.
Mi avvicino al letto di Kumo, ora occupato da Simone, il cuore mi batte sempre più forte.
È come tornare indietro nel tempo, quando di notte mi intrufolavo qui e gli lasciavo dei cioccolatini, prima di finirli tutti.
Poi mi ricordo che qualcuno potrebbe svegliarsi e rendere il momento ancora più imbarazzante, quindi metto il bigliettino sul suo comodino e faccio per andarmene, quando...

<< Ferma.>> una mano stringe il mio polso ma non per farmi male, la presa non è molto forte. Il giusto per non lasciarmi scappare.
<<Che ci fai qui?>> mi chiede Simone, con la voce impastata dal sonno.
<< Ti hanno mangiato la lingua che non rispondi? Ho visto che hai messo qualcosa sul mio comodino...› > continua, sforzando un sorriso.
<< Ti hanno mangiato la lingua. Mi passi quel foglio?>> annuisco.
<< Dopodomani alle 19 in palestra...>> lo ripete più volte a voce più chiara.
<<Ci sarò.>> dice con tanta disinvoltura, come se non fosse successo nulla.

Come pensa lui, come se io non sapessi niente.

soprattutto con te || simone galluzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora