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<<Simone sentiva molto la tua mancanza, e non ha mai smesso di cercarti.>>
Dice Kumo, con il suo tono di voce flebile e completamente distrutto.
<<Ha deciso di prendere la sua macchina per raggiungerti, ma ha superato il limite di velocità...>>

Sgrano gli occhi, spaventata e con il cuore in
bilico. Non è quello che penso, vero?

«Tiziano non girarci intorno, cos'è successo?>>
Chiedo, in modo deciso.
<<Ha fatto un incidente Soleil, in questo momento è ricoverato in ospedale. La situazione non è facile.>>
Non mi sono mai odiata così tanto. Crollo a terra e il mio cuore scoppia di dolore.

Faccio cenno con la testa che non è possibile, spero che sia uno scherzo. Deve esserlo per forza.

<<Puoi portarmi da lui?>>
Annuisce, con le guance rosse e la mano tremolante.
Penso a tutte quelle chiamate che ho ricevuto, a tutti i messaggi che ho letto ma ignorato. Mi sento morire.
<<È grave?>>
Non ricevo nessuna risposta. Non parlo più per tutto il tragitto, è la cosa giusta.
<< Soleil non strafare dentro, siamo in ospedale e la situazione non è facile. Non peggiorare la situazione.>>
Mi lancio tra le braccia di Kumo, che ricambia ma non mi stringe forte.

                                     ...

<<Emanuel...>>
Il senso di colpa aumenta ogni minuto che passa, rabbrividisco di paura.
«La mia presenza non è gradita, non posso neanche aiutare qualcuno?
Cosa ci faccio qui?>>
Gli faccio notare, con dispiacere. Volevo parlare con il maestro, con la mamma di Simone. Ma non posso.
<< Perché lì dentro c'è Simone e lui ti desidera più di ogni altra cosa. Sappiamo tutti che sei l'unica speranza.>>
Sorrido e trovo il coraggio di spalancare quella porta. La mia anima sta chiedendo aiuto.

‹‹Ciao amore mio... ›>
Sospiro e mi siedo sullo sgabello, morbido e confortevole.
«Mi sente?>>
Chiedo, ingenuamente.
<< In questo momento... no, purtroppo. Devo
uscire?>>
Annuisco.
<< Sono una stronza, ho commesso l'errore più grande della mia vita. Non riuscirò mai a perdonarmelo.>>
Dico, ormai in una valle di lacrime.
<<Ma ti scongiuro, torna da me.>>
Una delle mie lacrime gli scivola lungo il palmo della mano, come in casetta, quando io piangevo e lui era lì. Sempre.

<<Non ti lascerò solo.>>
Gli lascio qualche bacino sulla fronte e mi dirigo verso la porta.
<< È tutta colpa mia. Non sarebbe successo niente di tutto questo se->>
Vengo interrotta e decido di ascoltare quello che il suo migliore amico ha da dirmi.
<< Sole no, non darti colpe che non hai.
Potevi rispondergli, ma non evitare un episodio del genere.>>
<<Non avrebbe messo in moto quell'auto..>>
Ormai la mia situazione è irrecuperabile.

Finché Simone non aprirà gli occhi, non mi darò pace.

soprattutto con te || simone galluzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora