10. Quello che è stato non è nulla.

248 6 0
                                    

CARTER

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

CARTER

Me ne sto sdraiato a pancia in su cercando di addormentarmi ma non faccio altro che pensare a Libby e a quello che è successo stasera.

Quando prima l'ho vista fare a botte con Cassie mi sono fiondato su di lei perché sapevo che se non l'avessi fermata sarebbe finita male e lei avrebbe avuto i sensi di colpa per tutta la vita, perché lei è così, nonostante sembri forte e egoista in realtà è molto sensibile.

Quando l'ho portata via e ha iniziato a piangere avrei voluto spaccare tutto, odio vederla piangere, vederla debole, per questo le ho promesso che ci sarei stato sempre per lei, anche se mi rendo conto che non avrei dovuto, tra poco più di anno mi laureerò e sarà tutto finito.

Sento ancora il suo bacio bruciarmi sulla guancia e il calore delle sue dita esili sulle mie. Vorrei tornare indietro e rivivere quel momento in loop.

Qualcuno bussa alla porta riportandomi alla realtà e alzo gli occhi al cielo perché so già che sarà uno dei ragazzi ubriachi che ha perso le chiavi della stanza e che molto provavo domani troverà nell'acquario dei pesci.

Mi alzo dal letto e quando apro la porta mi si mozza il fiato.

"Libby?" Aggrotto la fronte.
"Scusami, ti ho svegliato?" fa una pausa e abbassa lo sguardo imbarazzata.
"La mia stanza è di nuovo occupata, sono andata da Noah ma è... occupato anche lui, così mi ha detto di stare con te ma se hai da fare io posso.."
La tiro per un braccio facendola entrare senza che aggiunga altro, mi taglierei le palle piuttosto che farla dormire sul divano con i ragazzi che vanno e vengono ubriachi.
"Parli troppo Nena" sorrido quando lei si stringe nelle braccia.
"Grazie"
"Che stavi facendo?" chiede sedendosi sul bordo del letto
"Nulla, stavo per dormire"
Mi avvicino alla cassettiera e pesco una mia maglia della divisa da football dell'anno scorso e gliela lancio "Prendi, puoi usare questa per dormire"
La afferra al volo e si dirige in bagno.
"Grazie" dice prima di chiudersi la porta alle spalle.

Nel frattempo mi tolgo la maglia rimanendo solo con un paio di pantaloncini e mi sdraio sul letto con le braccia incrociate dietro la testa. Dopo qualche minuto Libby esce dal bagno e la visione di lei con la mia divisa me lo fa venire duro.

La maglia le arriva sulle cosce e le dona alla perfezione. "Sta quasi meglio a te che a me" dico mentre si lascia cadere a peso morto sul letto.

Quando eravamo più piccoli dormivamo spesso insieme davanti ad una serie tv o a una partita di football ma ora mi sembra così proibito da non sembrare vero.

"Già, potrei diventare il nuovo quarterback"
Sorride posizionando la testa sui palmi mentre si sostiene con le braccia.
"E io potrei essere la tua cheerleader" Ammicco e lei ride di gusto probabilmente immaginando me con una divisa da cheerleader.

Ancora sorridente mi prende la mano con cui mi sto grattando un braccio e se la passa tra le sue facendo schioccare le dita.
"Non ci credo che lo fai ancora" sorrido perché ha sempre avuto il vizio di schioccare le dita a chiunque, per il semplice gusto di sentirne il suono.
"Ehi sono sempre io dopo tutto, sono solo.." cerca di trovare le parole giuste ma la precedo. "Più bella."

NEVER AGAIN (Without you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora