Capitolo 45: Tutto è bene, quel che finisce bene

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- Forza, in alto i bicchieri e brindiamo!- li incitò Yuriy, alzando il tono della voce per farsi sentire meglio in mezzo alla confusione del locale.

- Al miglior Team dell'FBI!- disse lei.

- E alla nostra vittoria!- le fece eco il russo.

Il tintinnio dei bicchieri che si scontravano leggermente sugellò quel brindisi. Avevano deciso di uscire a festeggiare la risoluzione del caso quella sera, come proposto da Yuriy il giorno prima, ed erano tornati al Pentagram, lo stesso night club a cui erano andati qualche mese prima lei, Shuichi e Camel e dove aveva incontrato Clay. Quando Camel lo aveva proposto, Shuichi aveva storto il naso consapevole che c'erano buone probabilità di ritrovarsi davanti quello che, anche se per poco, era stato il suo rivale in amore. Anche lei era imbarazzata all'idea di rivederlo, dopo il modo in cui lo aveva piantato in asso, ma non volendo far riemergere quella questione davanti a Yuriy avevano accettato entrambi la proposta. Ed ora eccoli lì, tutti e quattro insieme a brindare alla loro.

- La band di stasera è decisamente meglio di quella della scorsa volta- commentò Camel.

- Hai ragione. Tu che ne dici, Shu?-

- Non mi sembrano granchè ma almeno non fanno un gran baccano come gli altri-

- Dovevamo andare in bel locale a Little Odessa ad ascoltare musica russa- scosse la testa Yuriy.

Gli lanciò un'occhiataccia fulminante, mentre Camel lo fissò inebetito. L'unico che rimase impassibile, come sempre, su Shuichi.

- Ma sei serio?- gli chiese.

- Andiamo ragazzi, stavo solo scherzando! Non sulla musica russa, però, quella ce l'ho nel cuore-

- Non voglio più sentir parlare di russi e ricchi per un po'- ammise.

- Ehi! Guarda che c'è un russo al tavolo!- le fece notare Yuriy, ma senza risentimento.

- Allora per te posso fare un'eccezione-

- Ne sono onorato-

Continuarono a parlare e sorseggiare i loro drink fino a quando i bicchieri non furono vuoti, così come la ciotolina degli stuzzichini.

- Chi vuole fare un altro giro?- chiese Yuriy.

- Io ci sto- disse Camel.

- Anche io- sorrise lei.

- Solo uno, devo guidare- rispose Shuichi.

- Se ci ubriachiamo torniamo a casa a piedi- scherzò lei, avvicinando il volto al suo.

- Credo che ci tornerai solo tu, io l'alcol lo reggo bene- replicò.

- Ahi ahi, non siete nemmeno sposati e già bisticciate così?- li prese in giro Yuriy.

- Anche io lo reggo bene!- s'imbronciò lei.

- No, non direi-

- Ma che t'importa, meglio così. Se si ubriaca stasera potrai chiederle ciò che vuoi, tanto domattina si sarà scordata tutto- gli fece l'occhiolino Yuriy, probabilmente alludendo a qualcosa di sconcio.

Il fegato con cui si rivolgeva certe volte a Shuichi era davvero ammirevole. Molti altri avrebbero avuto paura di essere uccisi all'istante dal suo sguardo, lui invece lo provocava persino. Non capiva se fosse incoscienza, follia o semplicemente un enorme coraggio misto alla consapevolezza che Shuichi lo stimava professionalmente.

- Ok, visto che vi piace farvi beffe di me vado a ordinare i drink. Cosa volete?-

Si appuntò mentalmente le scelte dei tre uomini e si alzò dal tavolino, dirigendosi verso il bancone. Riferì l'ordinazione al barista, il quale prese nota e l'avvisò che avrebbero consegnato direttamente al tavolo. Lo ringraziò e si voltò senza guardare, pronta a tornare dai suoi colleghi: la sua spalla urtò un altro braccio, apparentemente più grosso e duro del suo.

Tomorrow (I'm with you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora