Capitolo 13: Quando il passato ritorna a galla

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Affondò nuovamente il cucchiaio nel barattolo di gelato alla fragola dove cercava conforto dopo quella dura giornata, mentre con l'altra mano continuava a cambiare canale nella speranza di trovare un programma abbastanza interessante da distrarla dai suoi pensieri. Quel senso di depressione non voleva saperne di lasciare il suo corpo e la sua testa, il ricordo delle parole dette e di quelle non dette la tormentava. Sentiva di aver perso qualcosa di importante, ma al tempo stesso aveva l'amara consapevolezza di non averlo mai posseduto. Non puoi perdere qualcosa che non ti appartiene.
Lasciò scivolare il telecomando sul divano accanto alle sue gambe rannicchiate, rinunciando a cercare qualcosa di interessante: quella sera nemmeno il palinsesto era dalla sua parte. Stava guardando di malavoglia quel film da quattro soldi per il quale aveva optato quando sentì suonare il campanello. Si girò verso la porta, stranita: chi poteva essere a quell'ora? Il primo pensiero ricadde su James, che per tutto il giorno si era preoccupato di lei; tuttavia le sembrava strano che fosse addirittura andato a casa sua, dopotutto non stava morendo, aveva solo avuto una giornata no.
Si alzò di malavoglia dal divano, posando il barattolo di gelato con dentro il cucchiaio sul tavolino e andò alla porta premendo il pulsante sul citofono e facendo la consueta domanda.

- Chi è?-

- Sono io- rispose semplicemente la voce all'altro capo.

Trasalì, riconoscendo il tono del suo interlocutore: l'ultima persona che si sarebbe aspettata di trovare davanti alla porta, ma la prima che occupava i suoi pensieri dalla notte scorsa. Il cuore iniziò a martellarle il petto, si sentiva come colta da un attacco di panico. Cosa doveva fare? Non poteva fingere di non essere in casa, ormai aveva risposto, però non se la sentiva di affrontarlo. Dopo un attimo di titubanza, decise di fare quello che era più civile fare: aprì la porta. Se lo ritrovò davanti con un bellissimo mazzo di fiori fra le mani, anemoni colorati e qualche calendula in mezzo. C'erano solo due motivi per cui un uomo poteva presentarsi a casa di una donna con dei fiori: dirle che l'amava o chiederle scusa. Considerando la natura del loro rapporto in quel momento, era molto più probabile che Shuichi fosse lì per la seconda opzione. Fu comunque sorpresa per quel gesto inaspettato, di certo non era da lui abbassarsi a tanto.

- Posso entrare? Vorrei parlare- le disse per rompere il silenzio.

Avrebbe voluto rispondergli come gli aveva risposto qualche ora prima al lavoro, ma ormai era in trappola, non poteva dire di essere occupata alle dieci e mezza di sera. Così sospirò e gli fece segno di entrare, gesto che il collega non si fece ripetere due volte.

- Che ci fai qui a quest'ora?- gli chiese, pur sapendo già la risposta.

- Mi sembra ovvio, no? Sono venuto a deporre l'ascia di guerra e a farti le mie scuse- le allungò con gentilezza il mazzo di fiori, che lei prese con piacere.

- Grazie, sono bellissimi- abbozzò un sorriso, ammirandoli e inspirandone il profumo.

Si guardò intorno, cercando qualcosa dove poterli mettere: lo sguardo le cadde su un vaso di ceramica vuoto posato in un angolo a terra vicino a un mobile. Lo prese e lo riempì d'acqua fresca, togliendo poi la carta e il fiocco dai fiori e posizionando questi ultimi al suo interno. Infine lo sistemò sopra al mobile stesso, il tutto sotto lo sguardo attento di Shuichi che non la mollava un secondo. Probabilmente si aspettava che dalla sua bocca uscisse qualche parola, considerando che fra due era lei quella chiacchierona ed espansiva, ma dopo essersi reso conto che non avrebbe ottenuto nulla cominciò a farle domande quasi sciocche, giusto per intavolare un discorso.

- Ti ho disturbato mentre mangiavi il dessert?- accennò con la testa al barattolo di gelato che aveva lasciato sul tavolino.

- Avevo semplicemente voglia di qualcosa di dolce- si limitò a dire, chiudendo il barattolo e riportandolo nel frigorifero prima che il gelato si sciogliesse completamente.

Tomorrow (I'm with you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora