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"Se non ti alzi adesso faremo tardi a scuola, muoviti idiota" Beomgyu stava scuotendo suo fratello da almeno cinque minuti, già pronto pronto per uscire "oggi abbiamo anche un test da affrontare e se non usiamo i bigliettini di entrambi non ce la faremo mai"

"Prendi anche i miei e vacci da solo, sono troppo stanco" si era girato dall'altra parte, coprendosi fin sopra i capelli per non farsi colpire dalla luce accesa.

Il minore era corso fuori dalla sua stanza per entrare in quella dei due adulti "Jun non vuole alzarsi e mi ha detto di andare via da solo. Vorrei evitare di prenderlo a botte e mi serve il vostro aiuto"

La signora Choi, con la sua solita dolcezza, si era avvicinata al figlio adottivo per sistemargli il colletto della camicia "lascia che ci pensi tuo padre, quando quel testone si comporta così è l'unico in grado di convincerlo ad alzarsi"

L'uomo si era mosso in fretta, raggiungendo il maggiore dei suoi figli per parlare direttamente al suo orecchio "se non ti alzi immediatamente ti confisco tutti i tuoi adorati aggeggi elettronici, cellulare compreso"

Quella frase magica aveva fatto sì che il ragazzo si fosse alzato con la stessa agilità di un felino per correre a fare la doccia più rapida della sua vita. Poi, in pochi minuti, aveva raggiunto il resto della famiglia con gli occhi ancora mezzi chiusi "spero sappiate di essere delle brutte persone, soprattutto tu fratello ingrato"

"Ci tengo ad essere puntuale, già faccio schifo nello studio e non mi sembra il caso di farmi riprendere anche per i ritardi"

"L'unico ritardo che hai è quello mentale" aveva preso lo zaino di entrambi, soppesandoli "andiamo o faremo tardi per davvero"

Il signor Choi, terminato il suo caffè, si era alzato da tavola per baciare sua moglie sulle labbra "vi accompagno io, oggi devo incontrare un cliente in quella zona e devo passarci"

Il suo primogenito si era illuminato all'idea di non dover prendere i mezzi pubblici o, peggio ancora, di andare a piedi "io sto al posto davanti, sono il più grande e spetta a me"

Beomgyu aveva alzato gli occhi al cielo "sei proprio immaturo"

"Lo siete entrambi, adesso fate silenzio o vi lascio alla prima curva" il signor Choi non era mai stato tanto rilassato in vita sua, infatti aveva fatto una cosa mai vista prima: aveva acceso la radio per ascoltare la musica, tamburellando sul volante per tutto il tempo.

I due giovani si erano divertiti più del previsto e, al loro arrivo, avevano comunicato subito la notizia all'unico caro amico chd avessero.

Taehyun sembrava sconvolto e felice allo stesso tempo "è una cosa talmente strana che non so come reagire, però mi sembra molto bella"

"A conti fatti ci siamo sempre comportati come due fratelli, ci mancava soltanto qualcosa che lo attestasse" il castano si era fatto il codino, sorridendo entusiasta per la prima volta "non vedo l'ora di tornare a casa, oggi papà ha detto di voler cenare tutti insieme"

Il sorriso di Yeonjun nel vederlo felice era stato accompagnato da un luccichio negli occhi "noi abbiamo salvato te, ma tu hai rimesso insieme la nostra famiglia"

Tutto quell'amore aveva scaldato il cuore del più giovane del trio "sono davvero felice per voi, ma spero siate consapevoli del fatto che litigherete spesso e per le cose più stupide"

"Non ci stai dicendo niente di nuovo, siamo soliti discutere da quando eravamo piccoli" Beomgyu stava appuntando una piccola lista sul foglio "Tae, possiamo parlare più tardi? Ti avviso che non è nulla di serio, ma riguarda il mio trasferimento"

"Certo, aspettiamo la pausa pranzo?"

"No, dopo la scuola torno a casa con te. Non posso stare molto perché sai che a cena sono impegnato, ma il tempo che abbiamo a disposizione mi basta per dirti tutto"

Chasing That FeelingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora