L'inizio di tutto

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Eveline's pov
Un dolore lancinante alla testa mi sveglia inchiodandomi alla sedia sulla quale, a quanto pare, sono legata. Sento delle voci che però sono sovrastate dal mio battito cardiaco, ho la vista appannata e percepisco del sangue denso e caldo scendermi lungo la tempia mentre una fitta acuta si espande a partire dai miei polsi. Dove sono finita?
-Svegliati-
Una voce si fa spazio nitida in mezzo al rumore dei battiti del mio cuore mentre una mano mi colpisce violentemente la guancia destra con uno schiaffo costringendomi a far girare la faccia in quella direzione. Sbatto con ancora più furia le palpebre fino a che non ho una chiara visuale di ciò che mi trovo davanti. Un ragazzo con i capelli scuri e un ciuffo mosso che gli ricade sugli occhi marroni mi sta fissando con disprezzo: ha la pelle chiara, indossa un abito molto elegante, con camicia, pantaloni e scarpe lucide, tutto rigorosamente nero, mentre la sua cicatrice sul sopracciglio cattura la mia attenzione. Ha il naso leggermente storto, deve esserselo rotto combattendo, lineamenti forti, labbra carnose, mascella squadrata e un fisico slanciato. Mentre continuo a sentire la sua voce sempre più in sottofondo mi perdo nelle mille domande che mi sorgono in mente: dove si trova Mark? Come stanno Josh e gli altri? Chi sono questi matti e cosa vogliono da me? Sto per chiederglielo schiudendo appena le labbra per poi richiuderle subito: magari non sanno che ho una squadra alle spalle che sicuramente mi sta cercando; in tal caso meglio dare loro meno informazioni possibili. Un pugno nella bocca dello stomaco mi stravolge, la bile mi risale velocemente nell'esofago e inizio a boccheggiare disperatamente in cerca di aria:  mentre provo a riempire nuovamente i polmoni ovviamente provo a dimenarmi ma noto che sono legata a una sedia, i piedi tenuti insieme da una corda e i polsi attaccati ai braccioli con un paio di manette ciascuno.
-Lima sta parlando con te-
Sibila un altro ragazzo. Assomiglia molto a quello che mi ha colpito prima: anche lui ha i capelli castani e mossi acconciati in un ciuffo ordinato, lineamenti marcati, mascella affilata e indossa un completo elegante, ma a differenza del precedente ha gli occhi verdi, la pelle olivastra, naso perfetto, bocca più sottile ma con labbra comunque piene e carnose, un fisico più muscoloso, volto intatto e le mani coperte di tatuaggi, anche se non riesco a capire bene quale sia il disegno che gli avvolge le dita affusolate. Profuma di arancia con una nota pungente che non riesco ad identificare. Continuo a fissare le persone che mi trovo davanti mentre provo ad elaborare tutte le informazioni in mio possesso. Solo dopo qualche minuto giungo a una conclusione, anche se poco esaustiva: ho già visto questi due ragazzi.
Alzo un sopracciglio fissando i due, a quanto pare, fratelli e sollevo leggermente il mento in segno di sfida mentre continuo a prendere fiato.
-Tu sei Evgeniya Sergeev. Hai 23 anni e sei figlia dell'imprenditore russo Victor Jurij Sergeev e della puttana spagnola Alexandra Gonzales. Hai ucciso tuo padre all'etá di 7 anni e dato fuoco alla sua fabbrica di vestiti per poi fuggire in America con altri ragazzi. Qui hai cambiato identità diventando Eveline Sergeant e fondando la società "E's company". Corretto?-
Esordisce il fratello più grande con freddezza tenendo dei fogli in mano. Quello che dice per poco non mi fa perdere i sensi: avevamo cancellato tutte le tracce della nostra vita passata quando ci siamo trasferiti in America, o almeno così credevo, e invece queste persone sono riuscite ad ottenere tutto ciò che è necessario loro per rovinarmi. Cerco qualsiasi informazione nell'ambiente circostante utile per fuggire ma non ricevo nessun aiuto dalla stanza in cui sono rinchiusa: nessuna finestra, una porta troppo lontana dalla mia sedia, pareti e pavimento neri, nessun tavolo, nessun utensile, solo io, i miei aggressori e la mia sedia.
Mi sporgo guardando oltre i due uomini davanti a me e scopro un ragazzo, più o meno della medesima età, e un bambino più piccolo, al massimo sui sedici anni. Continuo a pensare fino a farmi venire ancora più male alla testa e poi... il mio cuore perde un battito mentre torno a guardare il ragazzo con i tatuaggi nelle mani dritta negli occhi. Adesso ho capito dove ho già visto i miei rapitori.

Skull       (In correzione) (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora