Ossigeno pt 1

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Will's Pov
-In Che senso è in coma?-
Mi si gela il sangue e sento mancare la terra sotto i piedi: pensavo che quel cazzo di proiettile non avesse fatto molti danni, o per lo meno che non avesse preso delle zone vitali,  a ovviamente mai una cazzo si volta che qualcosa va bene.
-Will, te l'ho già detto: il corpo del suo amico ha rallentato di molto la velocità del proiettile; se non ci fosse stato lui, Eveline sarebbe morta sul colpo. Ha il fegato gravemente danneggiato e ha perso molto sangue: le ho già fatto le dovute trasfusioni e l'operazione è andata sufficientemente bene, ma può darsi che rigetti i punti o che le venga un'infezione, dato che questa sala non è perfettamente sterile-
Mi spiega Olivia guardandomi negli occhi. Adesso cosa cazzo vorrà dire "sufficientemente bene"?
Ho un cocktail di emozioni che non riesco a gestire dentro di me: sono incazzato nero con mio fratello Ethan, sollevato perché la biondina non è morta, nauseato perché ho il sangue di un ragazzo sulle mani e terrorizzato perché la polizia potrebbe scoprirlo e riportarmi dentro; preferisco morire che tornare in prigione. Se solo ripenso a quanto ci ho messo per riavere una stabilità dopo la mia liberazione, agli sforzi che ho fatto per rientrare nella squadra professionista di hockey e a quanto tempo mi è servito per tornare a guardarmi allo specchio... io... io non voglio rivivere tutto questo da capo. Sposto lo sguardo verso il lettino d'ospedale mentre nella stanza aleggia il più assoluto silenzio spezzato soltanto dal rumore del computer che monitora i battiti cardiaci di Eveline. Lei ha le palpebre abbassate e la pelle pallida, le guance scavate, le labbra carnose e rosa sono dipinte di un rosso carminio ed è piena di lividi e sangue secco ovunque; ho sempre impressa nella mente la sua faccia dopo lo sparo: aveva gli occhi sgranati e pieni di lacrime, continuava a guardare il suo amico incredula e con un'espressione piena di sofferenza in volto e poi il suo sguardo glaciale si è spostato su di me, che stavo andando a grandi passi verso di loro, appena dietro il corpo di Mark. Non l'ho mai vista così fragile e disperata: ho colto l'attimo in cui la coscienza ha abbandonato il suo sguardo prima che collassasse su se stessa con dei fiumi di sangue che le bagnavano la maglietta bianca; non so io motivo, ma in quel momento volevo solo prenderla e portarla via da qui, mi sono sentito in colpa per quello che le ho fatto, per come l'ho massacrata e per le umiliazioni che le ho fatto subire. Non so perché, ma non dovrei sentirmi così: è lei quella che dovrebbe chiedermi perdono per aver rovinato la mia famiglia e la mia cazzo di vita con la sua associazione del cazzo e le sue opere da crocerossina di merda; non si era neanche accertata che noi fratelli più piccoli non fossimo seriamente coinvolti, si era limitata a vedere che eravamo amministratori del cazzo. Olivia mi riscuote dai miei pensieri
-William, io non ti chiederò cosa hai fatto a questa ragazza, nè vorrò sapere come mai è piena di ematomi, commozioni cerebrali e un' ustione molto grave sulla pancia; non voglio neanche capire perché è denutrita e in pieno stato di disidratazione. Ma ti prego, Will, non farti trascinare in cose più grandi di te, tu non sei né un pazzo né un assassino: non diventare come...-
-...come Lima-
Conclude per lei una voce alle mie spalle che conosco troppo bene: quella di mio fratello maggiore. Mi giro verso di lui e con la coda dell'occhio trovo la mia amica impallidire: loro due si vogliono bene, almeno credo, ma non hanno mai avuto un grande rapporto; delle volte Olivia mi ha confessato di nutrire una grande paura dei confronti di Lima e, francamente, non ho mai potuto darle torto. Comunque, ustione sulla pancia? L'avevo notata quando Alan era venuto a casa nostra, ma noi non ci entriamo nulla con quella.
-era questo che volevi dire, vero?-
Le chiede lui sprezzante mettendosi davanti a me, mentre lei si sistema al mio fianco prima di rispondergli
-lo sai che ti voglio bene, siete come miei fratelli. Ma tu sei cambiato, da quando sei uscito di prigione c'è qualcosa di diverso in te e...ho come l'impressione che non ti faresti scrupoli ad uccidere qualcuno. Lo sai anche tu che Will non è come te-
Risponde tremante Olivia mentre gli occhi di Lima si spostano dai suoi ai miei nel giro di pochi secondi: pare riflettere su qualcosa molto intensamente prima di congedarla con un segno della mano; anche se lei è titubante, si toglie il camicie buttandolo nel cestino nell'angolo della sala, per poi uscire.
-Stacca il tubo dell'ossigeno, William-
Alle parole di mio fratello sgrano gli occhi e serro la mascella: non può dire sul serio
-Mi hai sentito?-
-Si che ti ho sentito, Lima. E la mia risposta è no. Sono stato più che categorico prima di iniziare questo piano: io non voglio ammazzare nessuno, porca puttana! Ma che cazzo ti prende? Sei andato fuori di testa? Psicopatico del cazzo!-
Alla fine della frase non mi rendo neanche conto di stare urlando, ma sono furioso: avevo posto una sola condizione a mio fratello un anno fa, una sola cazzo di condizione e lui la manda a puttane. Non intendo ammazzare la biondina e non voglio neanche che Luke, Lima o Ethan lo facciano: abbiamo già abbastanza sangue sulle mani, non intendo aggravare ulteriormente la nostra situazione.
Non faccio in tempo a provare ad aggiungere qualcos'altro che un pugni mi colpisce direttamente sullo zigomo facendomi barcollare indietro: se non riuscirò a calmare mio fratello sarà uno di noi due a morire entro la fine della giornata.

Skull       (In correzione) (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora