Protezione

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Will's pov
Mi accosto accanto ad Alan poggiandogli una mano sulla spalla stringendo, forse un po' troppo, la presa: è vero che noi non facciamo quel genere di cose qui; Eveline viene picchiata regolarmente perché è una grande stronza e perché ogni tanto senza volerle prendere lei, ma di sicuro non siamo quel viscido genere di uomini che se ne approfittano. Quando era dagli assistenti sociali anche Luke ci ha raccontato di essere stato pedinato da una persona che gli faceva delle avance e al solo pensiero di essere un maniaco in quel modo mi viene il voltastomaco; non gli abbiamo mai chiesto di parlarcene perché lui non è mai stato intenzionato a farlo: tutto ciò che sappiamo è derivato da un'affermazione che gli è scappata detta un giorno durante il pranzo.
Poso gli occhi sulla ragazza: è incazzata nera ma allo stesso tempo sconvolta, mi fissa con i suoi due pozzi ghiacciati che si stanno sciogliendo lentamente conferendo al suo sguardo un punta di...gratitudine? Il suo corpo è quasi nudo e mi mette ribrezzo pensare di vedere una biancheria sexy di una donna senza che fosse preparata per me; cerco di indugiare il meno possibile sul suo corpo ma inevitabilmente mi fermo che secondi di troppo facendo tornare i suoi occhi due iceberg pronti ad affondarmi. È minuta ma tonica, il seno pieno e rotondo coperto da un sottile strato di pizzo nero, la vita stretta, l'addome muscoloso ma pur sempre femminile, le cosce toniche e un piccolo strato di stoffa che copre la sua intimità. Assottiglio lentamente gli occhi quando vedo, oltre ai numerosi lividi che le abbiamo provocato, la pelle completamente bruciata che le copre la gran parte della pancia: è una ferita vecchia, pur che rimarginata, ma la pelle rimane comunque rosacea e frastagliata.
-Meglio che tu vada, amico-
La mia voce non ammette repliche e Alan, seppur roteando gli occhi, lo capisce, perché esce sbattendosi la porta dietro. Sospiro e mi avvicino a Eveline con le mani leggermente alzate per far capire che non ho intenzione di toccarla, non in quel senso: mi farebbe schifo essere quel tipo di persona e il fatto che anche lei mi metta il ribrezzo sicuramente aiuta.
-Adesso uscirai con me e verrai a farti una vera doccia. Poi ti darò i vestiti di Luke e ti vestirai. Al minimo accenno di combattimento richiamo Al e gli faccio finire ciò che aveva intenzione di iniziare-
Le dico mentre mi metto dietro di lei per liberarla dalle catene cercando di non posare gli occhi sul suo culo nudo. Missione fallita.
-Non ti aspettare la mia gratitudine, Dormer-
Sibila Eveline mentre sfila lentamente i polsi neri dalle manette, massaggiandoseli poi con un smorfia di dolore sul volto. Si gira lentamente verso di me e mi guarda negli occhi in modo duro mentre pronuncia le successive parole
-Non sei migliore di lui, non montarti la testa-
Una risata vera e involontaria mi travolge mentre lei mi guarda con un misto di disgusto e stupore negli occhi
-Credimi, sono migliore di Alan sotto tutti gli aspetti a cui puoi pensare-
Dico afferrandola per il polso e facendola trasalire per il dolore. Non aspetto una sua risposta: con forza la trascino fuori dalla sua prigione e la porto nella mia camera adiacente; sono convinto che i miei fratelli avrebbero fatto altrettanto, o meglio, tutti tranne Ethan, a comunque preferisco che non mi vedano con il nostro ostaggio mezzo nudo nel centro del corridoio. Chiudo con forza la porta dietro di me e lascio la presa sul suo braccio.
-È fuori discussione che io entri in doccia con te. Preferisco rimanere sudicia e in mutande, sappilo-
Ringhia la piccola troia davanti a me
-Non ho intenzione di fare nulla con te, tigre. La mia doccia è sgombra da tutto ciò che potresti usare come un'arma e il vetro che la circonda ti permette di vedere dall'interno ma non dall'esterno. Ti aspetterò lì fuori, in caso ti venisse la malsana idea di girare per il mio bagno in cerca di qualche cosa con cui uccidermi-
Non sentendo, stranamente, nessuna risposta pungente da parte sua, la conduco nel mio bagno per poi squadrare quel sudicio essere poco più alto di un metro e cinquanta.
-Hai cinque minuti, non farmi venire dentro a prenderti-
Sibilo spingendola dentro la doccia per poi chiuderla dentro. Farà meglio a darsi una cazzo di mossa.
"Luke, portami una maglietta bianca e dei jeans della tua taglia nel mio bagno. Adesso. E tieni la bocca chiusa"
Digito velocemente per poi riporre il telefono nella stanca della tuta.

Skull       (In correzione) (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora