Amore?

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Eveline's pov
-Ehi-
Sussurro passando delicatamente una mano sul volto tumefatto di Will. Ho passato tutta la notte ad aspettare che desse segni di vita dopo le cure di Penny: dalle sue analisi risultava infatti che William avesse un'emorragia interna in corso, un trauma cranico e due costole incrinate, per non contare tutti i tagli e le bruciature sul busto.
Nonostante sia stato curato al meglio ho preferito restare al suo fianco durante la prima nottata, benché fosse sedato. Chris si era anche proposto di farmi dormire e di stare qui al posto mio, ma lui aveva già fatto abbastanza durante la giornata.
Dio, sapere che tutti i miei amici stavano per uccidersi a causa mia mi ha fatto completamente perdere la testa: non credo di aver mai urlato così tanto, di aver pregato in qualsiasi Dio esistente di farmi uscire da una situazione come in questo caso.
Josh non si è più fatto vedere, ma va bene così: nonostante abbia accettato di risparmiare Will, avrà bisogno del suo tempo per abituarsi a lui, come d'altro canto ho fatto io. Se penso a come ci siamo trattati e a quante cose ci siamo dette io e William prima di trovarci davvero, quasi sorrido.
Continuo ad accarezzargli il viso mentre lui comincia a sbattere le palpebre per mettere a fuoco il mondo circostante
-Eve-
Borbotta lui stropicciandosi con una smorfia di dolore. Il cuore mi duole nel vederlo ridotto così male, ma non posso fare a meno di sorridere nel vedere la sua solita espressione contrariata e un po' imbronciata che si guarda il petto martoriato
-Cristo, adesso nessuna donna mi vorrà più-
Borbotta lanciandomi uno sguardo eloquente con un piccolo sorrisetto tirato. Io, dal canto mio, mi fingo profondamente offesa e, avvicinandomi a lui, sguaino il coltello che porto sempre nella cintura dei pantaloni e glielo poggio sul collo
-Attento, potrei finire quello che ha iniziato Josh-
Sibilo a pochi millimetri dalle sue labbra che si incurvano in un ghigno che mi fa vibrare tutto il corpo. Con non poca difficoltà, sposta una mano tremante sulla mia natica strizzandola con avidità e facendomi avvicinare con tutto il corpo al suo, anche se siamo separati dalla ringhiera del lettino di ospedale
-Attenta, potrei quasi chiederti di farlo-
Il coltello mi cade di mano quando improvvisamente mi ruba un bacio da togliere completamente il fiato. Non è come quello della scorsa sera, dolce e carico di aspettative, no, questo è pieno di rabbia e desiderio, possessione e avidità. Con la mano libera abbassa la protezione che circonda il lettino con un colpo netto e con l'altra, sempre impegnata sul mio culo, mi fa salire sopra di lui stringendo di tanto in tanto i denti per il dolore
-William...-
Borbotto tra un colpo di lingua e l'altro
-Stai zitta-
Con fatica si mette a sedere e mi afferra per il collo, controllando così tutti i movimenti del mio volto. Un brivido animale mi sconvolge completamente e dalla mia bocca iniziano ad uscire suoni strozzati e carichi di eccitazione: Dio, dovrebbe riposarsi, eppure non riesco a non abbandonarmi a lui.
Per un momento avevo creduto che non sarei più stata in grado di sentire il suo fresco profumo di agrumi o le sue labbra calde e carnose sopra le mie. Sono così grata che lui sia ancora vivo.
Le nostre lingue si intrecciano e i suoni che produciamo sono indecenti: i nostri corpi si intrecciano in tutti i modi possibili e io non smetto di accarezzare le sue ferite, anche se bendate, con tutta la delicatezza possibile
-Ti ho sentita, ieri-
Dice lui sulle mie labbra mentre posa la mano, che era sul mio collo, sulla nuca accarezzandomi appena. I suoi occhi, anche se gonfi e con un colorito violaceo, sono sempre i più belli che abbia mai visto e la loro dolcezza in questo momento mi fa quasi commuovere. Inarco appena un sopracciglio mentre anche io riprendo a passargli una mano sul petto, soffermandomi sulle garze
-Quello che hai detto ieri, sui miei fratelli e sul perché ti sei innamorata di me-
Forse qualche mese fa sarei arrossita realizzando che la mia confessione era stata appena ascoltata dal suo destinatario, ma non ora. No, sono felice che abbia sentito tutto quello che di splendido ho trovato in lui, tutti i suoi pregi e quelle sue caratteristiche che mi fanno battere il cuore.
Non smettendo di coccolarlo lo guardo dritto negli occhi mentre rispondo, mai essendo stata più seria di così
-Penso tutto quello che ho detto e molto altro. Voglio provarci Will, dico davvero. Non mi interessano i convenevoli: ieri, quando mi sono trovata spiattellata davanti al viso la tua morte, ho realizzato quanto tempo abbiamo preso nel rincorrerci, nell'odiarci solamente per nascondere un sentimento che stava prendendo posto dentro di noi. Beh, io non voglio più sprecare un solo secondo che ho con te: proviamoci, Will-
Ho il cuore che mi batte all'impazzata, eppure, in un certo senso, sono più serena che mai: questo è quello che voglio fare, e anche se lui mi dirà di no, che corriamo troppo, non mi interesserà. Ho capito da quando mi ha salvato dallo stupro di Alan che William era diverso, e ad oggi credo che sia una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto
-Se ti sembra troppo precipitoso, io....-
Senza darmi il tempo di finire la frase mi attira a sè e, con un gemito di dolore, mi fa poggiare la testa sul suo petto: nelle mie orecchie, solo il suono del suo cuore che palpita
-Lo senti, piccola Eveline?-
Dice dolcemente accarezzandomi i capelli. Annuisco, deglutendo a fatica il groppo che mi si sta formando in gola
-Batte per te e per nessun'altra. Dopo che sono uscito di galera ero come impazzito, cercavo qualcosa, qualsiasi cosa che avrebbe ridato senso alla mia vita-
Racconta e io, con delle sottili lacrime che cadono silenziose, mi perdo nel suono graffiato e profondo della sua voce
-Ho provato qualsiasi cosa: donne, alcol, risse... certo, ricominciare a giocare a hockey mi ha aiutato molto e mi ha permesso di scaricare un po' di rabbia, ma non bastava.
Quando sei arrivata tu mi sono sentito completo: ecco cosa stavo disperatamente cercando. Inizialmente credevo di aver trovato in te la mia vendetta, il mio sacco da boxe che avrebbe portato via tutti i miei mali: ma già quando ti ho vista con la pelle così bianca e le labbra viola su quel lettino d'ospedale, mi sono reso conto di star sbagliando. Ho provato a negarlo a me stesso fino a che ho potuto, incolpando una banale attrazione sessuale del fatto che ricominciavo a respirare solo se tu mi eri accanto...-
Chiudo gli occhi, eppure il liquido salmastro continua a scendere silenziosamente sulle mie guance bagnando le bende su cui mi sto poggiando
-...ma no. Non appena ti ho avuta per la prima volta, quello non ha fatto altro che acuire la voglia che avevo di te, non del tuo corpo, volevo che fossi completamente mia. Non per un capriccio, no, perché non riuscivo a fare a meno di te. Neanche adesso ne sono in grado-
Delicatamente prende il mio mento tra le dita e mi obbliga, dolcemente, ad alzare il viso verso il suo, bellissimo anche ricoperto di lividi. I capelli sudati e incrostati di sangue gli ricadono delicatamente sulla fronte sudaticcia e gli occhi, gonfi e a malapena aperti, mi scrutano con un velo di commozione. Le braccia, massicce ma martoriate, mi stringono quasi fino a farmi perdere il respiro, come se avesse paura che da un momento all'altro potrei fuggire da lui. Evidentemente non ha capito che questo è l'unico posto in cui vorrei stare per sempre
-Sei vita, Eveline. Pur con il corpo debole, sottopeso, perfino in coma, sei sempre stata vita, e io non potrei essere più grato e più fortunato di chiamare una donna come te, mia-
Avvicina delicatamente le labbra alle mie, le sfiora, eppure mi lascia ancora in attesa, con la voglia della sua bocca sulla mia
-Non so come andranno le cose, ma sappi che, qualsiasi cosa accadrà tra noi, ti sarò sempre grato per aver riportato la luce in una vita dove riuscivo a vedere solo buio, e sappi che avrai sempre un pezzo del mio cuore con te. Anche se mi tradirai, anche se proverai ad ammazzarmi o mi odierai: io sarò per sempre un po' tuo-
Non smetto di guardarlo dritto negli occhi con ogni respiro che si fa sempre più faticoso di quello precedente. Stavolta sono io a coglierlo di sorpresa: con un movimento fulmineo gli afferro la nuca e faccio scontrare le nostre labbra.
Sento la sua mano circondarmi il collo e stringere con forza tanto da non farmi respirare: provo a dirglielo in qualche modo ma tutto quello che esce dalla mia gola sono dei suoni spezzati mentre le nostre lingue sembrano combattere l'una contro l'altra.
Istintivamente mi metto a cavalcioni su di lui, senza interrompere il bacio, e, in poco tempo, mi rendo conto di essere seduta sulla sua erezione
-Dio, vuoi uccidermi-
Borbotta lui tra una fitta di dolore e una di piacere. Istintivamente riapro gli occhi e, mortificata, faccio per togliermi da sopra di lui: ovviamente con delle costole rotte non è l'ideale mettersi a sedere con tutti il mio peso su di lui. Per non parlare delle altre ferite che ha.
Con un gesto violento e possessivo, William mi afferra per le natiche e mi morde in modo così crudo il labbro inferiore che, dopo poco, inizia a sanguinare
-Non ti azzardare ad andare via, Eveline, o potrei non rispondere delle mie azioni-
Un brivido di eccitazione mi pervade il corpo e sento la figa iniziare a pulsare sotto gli slip già fradici. Senza pensarci due volte, annebbiata dal desiderio, raddrizzo la schiena e, con un colpo secco, mi sfilo la maglietta tutta stropicciata con cui ho passato la notte. Non avendo il reggiseno, sotto, i miei seni sono completamente liberi, gonfi di desiderio, e i capezzoli turgidi e dolenti, proprio davanti allo sguardo indecifrabile di Will
-Togliti anche il resto-
Sentenzia dandomi un sonoro schiaffo sul culo che mi fa stringere i denti tanto è doloroso. Mi affiora la pelle d'oca in tutto il corpo e se solo vedesse quanto sono bagnata in questo momento si monterebbe la testa per l'eternità
-William, la porta è aperta-
Sussurro cercando di essere credibile: ma chi voglio prendere in giro, sto fremendo dalla voglia di sentirlo dentro di me. Continuo a strusciarmi su di lui per attenuare il continuo pulsare che sta diventando quasi doloroso e la sua espressione severa non fa che acuire questa sensazione
-Se entreranno capiranno un altro motivo per cui mi ami-
Il cuore inizia a battermi all'impazzata nel sentire queste parole, così forti, ma anche così spontanee. Non ho neanche il tempo di ribattere che uno schiaffo, molto meno forte di quello precedente, mi colpisce dritto in faccia, quel tanto che basta dal farmi letteralmente tremare per l'eccitazione: cazzo, rischio di venire senza neanche essere toccata.
Con la sua mano abnorme, Will afferra con violenza il mio viso provocandomi un dolore avuto alle guance
-Ti ho detto di spogliarti, puttana-
Sussurra con la voce rotta dall'eccitazione. Dopo ciò perdo completamente ogni capacità che ho di ragionare e, come una schiava, inizio ad eseguire tutto ciò che lui mi ordina di fare.
In pochi secondi mi sfilo i pantaloni gettandoli a terra, provocando un rumore metallico a causa dell'impatto della cintura dei coltelli con il terreno, e poi è il turno degli slip: molto semplici, di cotone rosa, perciò non ha senso tenerli. Dopo averli buttati al suolo, senza neanche pensarci, sbottono i pantaloni di William, coperti di chiazze di sangue, e li faccio calare fino a sotto il sedere, giusto per scoprire i suoi boxer neri. Faccio anche per abbassargli le mutande, attenta a non fargli troppo male toccando le ferite, ma lui mi precede: con un colpo secco e, a giudicare dalla sua espressione, anche doloroso, se le abbassa in modo fulmineo. Davanti a me, ora, c'è solo la sua erezione, completamente liscia, lucida e coperta di piccole vene che circondano tutto il perimetro del membro
-Se non ci salti ora, ti ci strozzo, cazzo-
Un dolore acuto mi pervade quando Will, come ammonimento, mi strizza un capezzolo così forte da farmi sussultare.
In questo momento lui non è più il ragazzo che mi ha dichiarato i suoi sentimenti nel modo più dolce possibile, no, è un animale pronto a sbranare la sua preda. Gli occhi verdi sembrano quasi essere diventati neri e sono coperti da una patina lucida, tanto è il desiderio che lo sta invadendo.
Senza indugiare ancora, prendendo l'erezione pulsante con una mano, sollevo i fianchi quel che basta per introdurla dentro di me. Sento una sensazione di bruciore, eppure non riesco neanche ad abituarmi a metà lunghezza che, in modo crudo e violento, due mani possenti mi afferrano il culo e mi spingono a prendere tutto il cazzo di William in un solo colpo
-Non hai idea di quanto mi sei mancata-
La sua voce roca fa completamente andare in tilt il mio cervello e il mio clitoride si gonfia talmente tanto da poter esplodere da un momento all'altro. Istintivamente inizio a muovermi sopra di lui, saltando come una matta: nella stanza, solo il rumore dei nostri gemiti, l'odore dei nostri corpi e il rumore del lettino cigolante. Will prova a guidare i miei movimenti ma, togliendomi le sue mani dalle natiche, gli mordo il labbro inferiore, gonfio e dolente, con violenza, per poi sibilare
-Sono io a comandare a questo giro, Dormer. Vedi di stare buono-
Non so quanto tempo è che che sono sopra di lui, ma potrei continuare per tutto il giorno
-Cazzo, Eve, se continui così non so quanto potrò reggere-
Borbotta lui godendo sempre più rumorosamente.
Le sue mani si sono spostate sui miei seni e giuro che quest'uomo è un grado di fare dei miracoli con i capezzoli. Gira le dita in maniera esperta attorno alle punte turgide e, quando proprio lo desidero, li strizza appena provocandomi quelle scosse di dolore che tanto mi fanno eccitare
-Anche io non so quanto posso resistere ancora-
Mi mordo il labbro inferiore cercando di trattenere un urlo mentre lo guardo dritto negli occhi. I miei salti si fanno sempre più frequenti e credo di poter scoppiare da un momento all'altro
-Vieni per me, piccola, avanti-
Mi esorta Will non distogliendo il suo sguardo dal mio, mentre, facendomi sussultare la figa, sposta le dita dal mio capezzolo al fulcro del mio piacere. Continuando a muovermi sento il mio clitoride venire stimolato: le sue dita ci girano attorno, lo pizzicano, lo massaggiano e Dio solo sa se questo non è realmente il paradiso.
Inizio letteralmente a vedere nero, tanto è il piacere che sto provando, e, senza neanche riuscire ad avvertire, vengo qualche secondo prima di lui, bagnandogli tutta la zona inguinale.
Istintivamente mi sdraio sul suo petto provando con difficoltà a riprendere fiato, mentre i nostri corpi, sudati e stremati, si appiccicano facendo fondere i nostri odori
-Will...-
Sussurro, senza neanche sapere cosa dirgli. La sua mano, forte ma tremante, si poggia delicatamente sulla mia testa ed inizia ad accarezzarmi con movimenti delicati
-Riposati, piccola Eveline-
Con un gesto dolce, che so costargli molto dolore, raccoglie il lenzuolo, precedentemente caduto a terra, per poi coprire entrambi i nostri corpi nudi
-Adesso sto bene, puoi dormire tranquilla-
Sussurra continuando ad accarezzarmi e non passa molto tempo prima che un sonno profondo ma sereno, mi assalga.

Skull       (In correzione) (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora