Visione 129- Oblio.

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Giorni in oblio, io che di mio, non ho manco la risata
rispondo incazzatissimo all'ennesima chiamata.
Non ci capiamo più
parlo con l'arte degli altri
restando in disparte sto giù e vado a scatti
viviamo dentro un loop
scrivendo la nostra sorte
ma il tuo respiro è digitale e questo, sai, mi manda ai matti.
È già tanto se respiro, se mi alzo, lavo e cucino
se penso a cosa miro, in un balzo sbavo il cuscino
facile con le parole dirmi che mi stai vicino, io che da lei mi aspettavo come minimo un pompino.
Ormai non escono più lacrime, non escono più pagine su anime che han dato alla mia vita un'altra immagine
ogni giorno quì è un'indagine, le emozioni sono minime
il mio cuore una voragine, le persone sono infime.
Divento assillante e allora?
Ignora, come hai sempre fatto finora
non ti bastano diec'anni a capire cosa mi sfiora
sento che non son serviti a un cazzo diec 'anni di scuola.
Mi spiego male, scusa, hai ragione
forse capirai ste rime scritte da questa prigione
tanto ignorerai pure quelle, vero? Coglione.
Ciak, azione! Vivo di notte come Batman, non sogno e la mia mente è come la notte di Yaharnam, ste barre come un parry, ricordati il mio nome, perchè anche dietro la cam la mia mano stacca un polmone.

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