Visione 131- Spartito.

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Non sentono più il terreno i miei piedi, dopo essermi perso nell'abbraccio delle tue note che chissà quanta passione chiedono e quanta ne offrono, non te ne accorgi nemmeno, non hai etimologia.

Mi sfaldi, mi dissolvo a guardarti sinuosa, bagnato senza tocco da quelle labbra melodiose, sottili, inconsapevoli orfani di passione in lacrime.
Siamo dolci come un piano, tristi come un violino e irruenti come una chitarra elettrica.

Siamo fuoco destabilizzato dal soffio della falce nera che magari arrivasse mentre ansimo sulle tue curve, mentre mi perdo di nuovo nel tuo canto e ci esplodiamo nelle viscere.

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