15. L'incoronazione

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Devo aver perso i sensi nell'arena , infatti adesso mi trovo sdraiata su di un lettino dell'hovercraft ,che mi ha prelevato da quel cimitero di giovani. Ho vinto. Ho vinto , ma ho perso me stessa . Non so più cosa sono... O forse lo so , ma il mio cuore si rifiuta di ammetterlo. Sono una spietata assassina, non ho avuto pietà per nessuno. Mi guardo la fasciatura che ho sul braccio e mi prendo la testa fra le mani. No. No. So che sotto quella benda rimarrà una cicatrice, so che quella cicatrice me la sono procurata combattendo nell'arena ... So che me la sono procurata per salvarmi la vita. Comincio ad urlare e mi rannicchio sul mio lettino . Ho un terribile mal di testa e ho paura. Se chiudo gli occhi , vedo ancora la testa di Oliver davanti a me e le fauci dello squalo che ha ucciso Michael. Ho fatto anche questo: ho lasciato morire un ragazzo facendolo divorare da uno squalo. Che razza di mostro sono diventata ?
Qualcuno apre la porta della stanza in cui mi trovo e dice«Annie Cresta cosa succede?». Alzo lo sguardo e vedo un'infermiera con una puntura in mano. Non le rispondo e continuo ad urlare in preda ai singhiozzi. Sono impazzita... Credevo che vincendo gli Hunger Games avrei in qualche modo vinto anche su Snow , ma non è stato così. Snow ha vinto, come vince sempre . Sono diventara matta per colpa sua. Mi mordo il labbro inferiore fino a farlo sanguinare e a questo punto l'infermiera si avvicina al mio letto . No! So cosa sta per fare e non voglio che accada. Cerco di alzarmi , ma la donna riesce ad immobilizzarmi sul lettono e mi inietta nella vena uno strano siero di colore giallastro che , nel giro di venti secondi, mi fa sprofondare in un sonno profondo, in un sonno costituito da incubi.
Affogo, mi sento soffocare, vedo Oliver guardarmi e poi buttarsi in acqua. Urlo, urlo ancora e vedo sangue ovunque... Basta! Basta! Una spada sporca di sangue galleggia sull'acqua e una testa, quella del mio alleato , mi osserva con occhi vitrei. Colpi di cannone risuonano intorno a me. Morte, distruzione. È questo che crea Capitol City. Pioggia, la pioggia cade sul mio corpo scosso dai singhiozzi. Uno squalo dilania un ragazzo che io , io stessa, ho fatto cadere in acqua. L'ennesimo colpo di cannone risuona nell'arena e sono consapevole di essere la vincitrice di questi giochi maledetti che portano solamente morte.
Mi sveglio in un bagno di sudore e respiro piano per calmarmi. Calmati Annie, calmati maledizione. Pensa a Finnick, pensa a tuo padre. I giochi sono finiti , è tutto finito. Mi alzo dal lettino ed esco dallo stanzino dell'infermeria. Sono avvolta in un prezioso accappatoio di colore verde scuro, ma sono scalza .
Procedo lentamente fino alla sala dove si sono riuniti tutti quanti e trovo Kitty, Eva e , con mia grande gioia, Finnick. «Finn...» sussurro , correndogli incontro. Lui allarga le braccia e mi stringe forte, mi stringe in quel modo che mi fa sentire protetta e al sicuro. «Annie... Annie te l'avevo detto che ti avrei fatto uscire viva da lì» mi dice piano. Lo stringo ancora di più e appoggio la testa sul suo petto. I suoi battiti cardiaci mi fanno rilassare. «Andiamo via da qui» gli dico e lui, dandomi retta, mi prende per mano e mi porta nella stanza che spetta al vincitore. È tutto perfettamente in ordine e un'odore di rose è diffuso per la stanza. Rose rosse. Le rose di Snow. «Finnick... Finnick buttale via, ti prego. Butta quelle dannate rose» dico agitata. Lui guarda le rose e le getta in un cestino della spazzatura poi mi viene ad abbracciare. «Hey...tranquilla. Ci sono io qui, va tutto bene» mi dice , cercando di tranquillizzarmi. Sembra riuscirci ed io annuisco «Va tutto bene...» ripeto. «Dovresti prepararti, tra poco ti incoroneranno vincitrice dei 70º Hunger Games. Dentro l'armadio c'è l'abito che Eva ti ha preparato» mi spiega con voce tranquila. Giusto. L'ultima sfida è questa. «Okay, aspettami fuori. Non te andare» gli rispondo. Lui mi bacia leggermente sulle labbra , poi uscendo dalla porta mi assicura che non se andrà. Apro l'armadio e trovo uno splendido abito smanicato di color verde smeraldo lungo fino al ginocchio . È incantevole... Sulla vita c'è una cinta argentata ricoperta di brillantini. Le scarpe sono delle semplici scarpe con il tacco verdi come il vestito. Mi spazzolo i capelli, ma li lascio sciolti. Quando ho finito esco dalla stanza e Finnick è ancora lì. «Sei bellissima»mi dice porgendomi il braccio. Tenendomi stretta a lui gli rivolgo un sorriso dolce«Grazie». Raggiungiamo gli altri e Kitty ci viene incontro «Annie... Complimenti vivissimi, prima non me la sono sentita di congratularmi con te ma adesso posso» dice con una voce talmente acuta da farmi saltare i nervi. «Mi fai le congratulazioni per cosa? Per  aver ucciso?» le rispondo con voce sprezzante. Lei abbassa lo sguardo e poi con voce un po' triste mi dice«Tra meno di cinque minuti atterreremo. Dovrai recarti dal presidente Snow per essere inconorata». Lo odio. Odio il suo nome. Odieró anche la neve da oggi in poi. Stringo i denti e per la rabbia comincio a tremare . «Hey... Calmati Annie, non gli dare importanza» mi sussurra Finnick all'orecchio. Quando scendiamo dall'hovercraft , dei pacificatori mi scortano fino alla villa presidenziale e la segretaria dell'uomo barbuto che tanto odio mi conduce fino al balcone dove il presidente mi sta aspettando. Eccolo lì. Coriolanus Snow , l'assassino dal volto innocente. Appena mi vede , fa allargare le sue labbra in un sorriso e si rivolge al pubblico. «Signore e signori ecco a voi Annie Cresta, la vincitrice dei 70º Hunger Games» dice con voce solenne. Avanzo piano e i capitolini esplodono in grida di gioia. Cerco di non guardare il presidente , mi provoca solamente rabbia. «Congratulazioni signorina» mi dice , posandomi una tiara sulla testa. «Grazie... Ho vinto combattendo per chi amo, non per me stessa» gli rispondo secca. Lui mi fissa negli occhi e mi porge un sorriso maligno e beffardo «Arrivederci Annie Cresta» sussura . Il suo alito odora di sangue ed io me ne vado via correndo. Voglio uscire da questo maledetto palazzo. Voglio andarmene. In ogni corridoio ci sono questi stupidi fuori, queste stupide rose . Appena esco dalla villa di Snow trovo dei pacificatori ad aspattarmi ,ma io corro via. Sento quei soldati corrermi dietro intimandomi di fermarmi, ma io non mi fermo. Voglio andare via, voglio figgire da questo posto. Qualcuno mi raggiunge e mi afferra per la vita stringendomi a sè. Comincio a dimenarmi«Lasciami! Lasciami andare!» urlo disperata ,ma la voce di colui che mi ha fermato mi fa calmare«Tesoro sono io, ci sono io. Stai tranquilla, torniamo a casa».

Il mondo di Annie CrestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora