16. Paura nella mia testa

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«Annie? Annie va tutto bene?» , mi chiede una voce maschile. Potrei riconoscerla anche se fossi cieca: è la voce di Finnick. Apro gli occhi e accenno un sorriso . Devo essermi addormentata in macchina... «Diaciamo di si. Dove stiamo andando?» , gli domando ,con un tono interrogativo. Lui mi accarezza una guancia «Adesso stiamo andando in albergo... Questa sera Caesar ti intervisterà ,poi sarai libera di tornartene a casa» , mi dice. No. No, non è possibile ! Ancora non è finito questo tormento? Voglio andarmene da qui, non ce la faccio più. Mi prendo la testa fra le mani e chiudo gli occhi. È un terribile incubo, è solamente un dannato incubo. Ma purtroppo non lo è, io sono un'assassina che è sopravvissuta agli Hunger Games. Sono diventata pazza, come faró ad andare avanti? Gli Hunger Games segnano a vita, non sono una stupida settimana che si puó dimenticare. «Hey... Annie, tranquilla. Guardami Annie. Ti prego , dì qulacosa» , Finnick mi sta spronando a parlare, ma io non ce la faccio. Non sto rispondendo nemmeno alla ragione per la quale ho ucciso nell'arena, sto ignorando chi mi ha dato la forza di vincere. Il vincitore dei 65º Hunger Games mi abbraccia«Vorrei tanto sapere che cosa ti è successo... Vorrei tanto vedere il mondo con gli occhi tuoi adesso» , sussurra. No, Finnick. Non immagini nemmeno quanto sia brutto il mondo adesso, non riusciresti a sopravvivere nel vedere ció che vedo io. Se chiudo gli occhi rivedo Oliver, vedo il sangue gocciare sulla neve e uno squalo uccidere il mio ultimo avversario. «Sono impazzita Finn... Non è difficile da capire, Snow ha vinto su di me. Ho ucciso cinque tributi a sangue freddo... Sono un mostro. Come fai a starmi accanto?» , gli chiedo , guardandolo negli occhi . Lui scuote il capo e mi prende il volto tra le mani«No, Annie . Tu non sei un mostro e non sei nemmeno impazzita... Sei solamente scossa , è normale. Io ti sto accanto perchè sono esattamente come te, ho ucciso anche io e ,se ti consola saperlo ,ho ammazzo 13 tributi nell'arena. Andavo a caccia di loro di notte, non ho risparmiato nessuno. Un'altra ragione per la quale io sono qui è perchè ti amo... E nessuno potrà mai cambiare ció che provo per te», mi dice con un tono dolce, poi mi bacia. La mia ancora di salvezza ha il nome di Finnick Odair, lui è il raggio di sole che squarcia le tenebre della mia vita. Continua a ripetere che non sono pazza ma la realtà è questa... Lui lo sa benissimo che i giochi mi hanno danneggiata , ma non vuole ammetterlo. Non vuole ammettere di aver perso una parte di me... Mi stringo al suo petto e rimango in questa posizione fin quando la macchina non si ferma e ci lascia scendere. Vorrei scappare , ma non lo faccio. Resisto per Finnick, resisto per orgoglio personale. I pacificatori scortano me e Finnick nella stanza che viene assegnata al vincitore. La guardo e chiudo gli occhi , sedendomi poi sul letto. Prima di me altre sessantanove persone si sono sdraiate su questo letto, hanno camminato su questo pavimento e respirato quest'aria. Respiro lentamente ma non serve a nulla, non riesco a calmarmi . Riapro gli occhi e noto che le coperte del letto sono rosse. Rosse! Mi alzo di scatto e comincio ad urlare in preda al terrore. Sangue. Morte. Coltelli. Urla. Ecco cosa grida la mia mente alla vista di quel colore. Finnick mi circonda la vita con le sue braccia e mi fa voltare dall'altra parte per togliermi dalla vista quel maledetto colore. «No, no... Annie tranquilla è solo il colore di una coperta. Preparati , così usciamo da questa stanza» , mi dice. Non rispondo e meccanicamente vado al bagno e apro il rubinetto dell'acqua. Guardo quella sostanza incolore scorrere veloce dal rubinetto fino allo scarico del lavandino. «Calmati, calmati Annie» , mi ripeto a bassa voce. Mi lavo il viso e le mani poi esco dal bagno e raggiungo Finnick. «Sono le 19:30... Dobbiamo recarci allo studio di Caesar, andiamo» , mi dice scortandomi fuori dalla stanza. Cammino velocemente attaccata al braccio del mio compagno , ma io sono assente. La mia mente è vuota ... Prima era piena di felicità , ma adesso non è più così: è invasa dalla paura. «Annie adesso devi entrare da sola. Mi raccomando stai tranquilla, io ti aspetto qui» , mi rassicura con uno di quei suoi meravigliosi sorrisi che mi fanno sciogliere. Eh già, almeno l'amore che provo per questo ragazzo, Capitol City non è riuscita a togliermelo. Sorrido e prima di entrare in scena gli dico«Okay, a dopo». Lui sembra contento ed io non posso non provare le sue stesse sensazioni. «Annie Cresta! La nostra vincitrice» , urla il conduttore con euforia. Sorrido, cerco di essere il più naturale possibile e sembro riuscirci. La folla di spettatori esplode in grida cariche di gioia ed io riservo loro un sorriso. «Allora Annie... Hai mantenuto la promessa, sei tornata!» dice Caesar. «Si, sono tornata. Finnick è il motivo per quale sono rimasta viva nell'arena, è stato solamente grazie a lui se sono riuscita a vincere. Mi è sempre stato accanto ed anche adesso lo sta facendo. Finnick Odair ti amo e ti ameró finchè ci sarà aria nei miei polmoni» rispondo tutto d'un fiato. La folla grida euforica e a quel punto qualcuno entra sul palco . Mi volto e vedo Finnick sorridermi . Mi prende per mano e mi fa alzare , poi mi bacia davanti a tutti. Lo amo, lo amo e lo amo. Ci allontaniamo e lui si siede accanto a me . Caesar sorride«Ma che meraviglia! I due vincitori si amano!» . Noi sorridiamo ed io mi perdo negli occhi di Finnick. L'intervistatore non fa più domande a me , ma a Finnick. Mi sono estraniata dalla realtà ma a farmi tornare con i piedi per terra è la visione di una ragazza dai capelli rossi che uccide senza pietà i tributi del 6, il ragazzo del 7, la ragazza del 9 e il ragazzo dell'uno. Comincio a sudare freddo e avverto una morsa allo stomaco. Morte. Sangue. Paura. Tributi. Colpi di cannone. Armi. Mi alzo e comincio ad urlare ma Finnick mi prende in braccio e mi porta via da questo posto.

Il mondo di Annie CrestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora