"L'amore? Cosa sarebbe?"
"E' come una rosa con le spine. Bellissima da ammirare, ma dolorosa una volta che la cogli."
La scuola era addobbata da una settimana buona per quella festa. Non me ne sorpresi, anche in Giappone era così. Non capivo come poteva piacere quel giorno. Era un mix di cuori spezzari, delusioni e tradimenti le persone ne vedevano solo il lato positivo. Mentre mi dirigevo a scuola James mi raggiunse.
<<Asahi! Oggi non mi hai aspettato!>>
Mi feramai aspettandolo. Era da gennaio che aspettavo James alla fermata del bus poco più avanti di quella a casa mia. Da quando aveva scoperto che potevamo andare a scuola insieme scendeva sempre lì, nonostate poteva arrivare direttamente a scuola, io lo aspettavo visto che la maggior parte delle volte l'autobus arrivava in ritardo di 10 minuti.
<<Eri più in ritardo del solito. Pensavo che non saresti venuto e sai che mi dimentico dell'esistenza del telefono.>>
Lui mi guardò con finta delusione mentre cercava di riprendere fiato. Non ci volle molto prima che cominciasse a parlare del "grande giorno".
<<Non sei per nulla eccitato?>>
Mi chiese con un sorriso così luminoso da mettere gli occhiali da sole. Sospirai mostrado la mia espressione più annoiata.
<<Dovrei?>>
Lui non ci riflettè per niente e mi diede una pacca sulla spalla.
<<Ovviamente! In questo giorno hai la possibilità di fare colpo su qualcuna!>>
<<O diventare lo zimbello dell'istituto.>>
Scosse la testa e mi diede un'altra pacca sulla spalla, questa volta ben caricata.
<<Certo che tu non impari mai dalle parole altrui. Guarda le cose con più positività.>>
<<Giuro che ci provo.>>
Risposi modificando la mia espressione stanca e assonnata con una disgustata. Sbagliavo o la scuola era ancora più decorata? Lo striscione scadente sotto il titolo della scuola recitava "Auguri a tutti i passerotti innamorati". Che cavolo di frase era? E perchè c'erano tutti quei fiori in giro? Non che fossero i fiori a darmi fastidio. Alle finestre c'erano attaccati cuori rossi fuoco e frasi scritte dagli studenti su dei post-it, l'entrata era piena di palloncini ad elio ed un cartello menzionava "vietato NON baciarsi". Mentre continuavo a cercare altri piccoli dettagli da commentare internamente, sentii dei passi dietro di noi e si presentarono Eike ed Ethan. Salutai con un cenno di capo, loro con un sorriso. Sebbene inizialmente fossimo partiti con il piede sbaglito, ora eravamo diventati "legati" per modo di dire. Continuavamo a farci a vicenda battute sarcastiche, ma più che altro per divertirci e non per offendere.
<<Cady dov'è?>>
Chiese James dopo aver salutato i due gemelli con delle strane mosse con le mani, non avevo mai capito quei saluri che cambiavano ogni due settimane. Loro, alla domanda, alzarono le spalle all'unisono.
<<Ha detto che sarebbe entrata prima oggi.>>
Disse Ethan ed Eike alzò e abbassò le sopracciglia come per farci capire qualcosa. James sorrise divertito, come se fosse una cosa che accadeva spesso. Quindi a lei piaceva qualcuno? Buon per Cady che vedeva il bello delle cose.
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Il filo del destino
Teen FictionUn ragazzo, Asahi White, è costretto a lasciare il suo Paese natale e arriva a New York con i pensieri più negativi. Subito nota quanto alla "città che non dorme mai" mancano colori soprattutto nei posti più ignoranti e tralasciati, come per esempio...