<<Chiudi gli occhi e sogna tesoro...>>
Sussurrò la mamma al bambino passandogli una mano tra i capelli.
Lui lo fece tutto tremante e il buio lo avvolse.
Come sospettavo Cady non mi guardava neanche. Provai per tutto il giorno a parlarle, lei mi evitava in ogni modo. Rifiugiarsi nel bagno delle ragazze, rimanere a parlare con un professore, sedersi a mensa con delle sue amiche. Non la biasimai, non lo avrei fatto io ma dovevo prendere in cosiderazione questa opzione. Anche dopo il suono dell'ultima ora non riuscii a parlarle. Insoddisfatto mi diressi comunque nell'aula d'arte, forse era il modo migliore per non pensare troppo a tutto quello che mi stava succedendo in così poco tempo. Cominciavano ad accumolarsi così tanti problemi insieme che non sapevo da quale cominciare o come cominciare. Il tutto si appesantiva al pensiero che Ichiro sarebbe arrivato quella sera. Non potevo pensarci, senza accorgermene lasciai la tela bianca. Stavo camminando verso il mio armadietto sentii dei passi raggiungermi.<<Cinese, siamo qui per convincerti a venire.>>
Disse Eike cingendomi le spalle con un braccio, la stessa cosa la fece Ethan dall'altra parte. Non risposi, la mia espressione annoiata diceva tutto.
<<E' una cosa che non puoi perderti!>>
Mi urlò nell'orecchio Ethan seguito dall'approvazione del fratello. Mi accigliai arricciando il naso per il suono assordante e presi le chiavi del mio armadietto. Aprendolo cominciai a posare i libri.
<<E' solo una stupida festa e sinceramente non sono dell'umore oggi, quindi non starò bene domani.>>
Dissi a voce decisamente frustrata. La lettera di Cady cadde dall'armadietto. Ethan non se la fece sfuggire. I due non se la fecero sfuggire.
<<Oooh è la lettera della tua amata?>>
Chiese mentre Eike e si sporse con un sorriso malizioso. Non feci in tempo a riprenderla che Eike la prese e cominciò a leggerla con il fratello. Ci misero un attimo a realizzare.
<<È la scrittura di Cady e...>>
<<Il suo profumo preferito.>>
L'uno completò la frase dell'altro come se avessero appena concluso un caso importante. Guardarono me e poi voltarono lo sguardo un di fronte all'altro. Eike riprese fiato con uno strano luccichio neglio occhi e lo interruppi prima ancora che potesse dire qualcosa.
<<Non stiamo insieme.>>
Aprirono la bocca contemporaneamente. Ripresi la lettera e la posai con cura tra i libri scolastici.
<<L'hai rifiutata?>>
Eike sembrò scovolto, Ethan non spiccicò parola. Chiusi l'armadietto e li guardai sentendo dentro un piccolo senso di colpa.
<<Pensavo che avresti accetato in un caso del genere. Sembravate uniti in quel modo.>>
Continuò lui dandomi una pacca di conforto e sorridendo imbarazzato e ancora scioccato. Abbasai lo sguardo sulle mie mani e l'impulso di massaggiarmi le tempie vinse ancora una volta.
<<Mi odia adesso. Ho fatto una grande cazzata.>>
<<Hai fatto la figura del coglione deduco.>>
Disse Ethan con un sorriso ironico poggiandosi di schiena alla fila degli armadietti. Non risposi e spinsi i palmi sugli occhi.
<<Se sei così disperato perchè non hai accettato?>>
Chiese Ethan questa volta con uno sguardo serio l'altro gemello sembrava preoccupato. Alzai le spalle, ma subito dopo ci ripensai.
<<Lei non mi piace, mi sono fatto capire male sia da voi che da Cady stessa. Vorrei risolvere e tornare suo amico, ma non sembra una cosa corrisposta.>>
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Il filo del destino
Ficção AdolescenteUn ragazzo, Asahi White, è costretto a lasciare il suo Paese natale e arriva a New York con i pensieri più negativi. Subito nota quanto alla "città che non dorme mai" mancano colori soprattutto nei posti più ignoranti e tralasciati, come per esempio...