25. Him & I

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ASHLEY POV'S

Passarono esattamente una ventina di giorni dall'accoltellamento che avevo subito. La ferita sembrava guarire, ma non potevo assolutamente sforzarmi troppo.

Natasha: Hey Ash, come stai?

Alzai lo sguardo e sorrisi.

Ashley: Dovresti smetterla di preoccuparti. Sto bene.

Le dissi, anche se sinceramente apprezzavo la sua preoccupazione. Si sedette accanto a me sil divano. Sembrava arrabbiata e confusa.

Ashley: Che c'è?

Chiesi guardandole le unghie che si era portata in bocca.

Natasha: Sono sottopressione, confusa, arrabbiata e smarrita! Non sto capendo più nulla. Tom ti ha aiutata a far guarire la ferita, chiedendo aiuto ad un suo amico, ma ci sono state troppe conseguenze a questo aiuto. Tu sei debole, Bill sta pagando il debito, al posto del gemello, con il tipo che ti ha aiutata e Tom non si fa vedere quasi mai. Sono stanca di esser rinchiusa qui. Georg e Gustav non possono fare nulla e sono più che sicura che anche se potessero aiutarci, non lo farebbero. Sono occupati a drogarsi e scopare, anziché darci conforto.

La fissai incazzata. Secondo lei per me era facile? No. Sentire solo la situazione in cui mi trovavo mi procurava ancora più stress e ciò mi fece scoppiare in un pianto isterico.

Successe tutto troppo velocemente.

Ashley: Nemmeno per me è facile! Sono entrata per colpa di quel Kaulitz in questo giro di merda e non c'è via d'uscita! Smettila di lamentarti, perché sembri solo una bambina viziata!

Lei mi fissò incredula, sorpresa dalla reazione così violenta che avevo avuto. La guardai con occhi lucidi, poi alzai lo sguardo e vidi Georg e Gustav guardarmi dalla cucina, con le tazze di caffè in mano. Guardai verso le scale e vidi Tom e Bill fissarmi appena scesi da lì.

Ashley: I-io non ce la faccio più.

Dissi infine con affanno dovuto allo sforzo. Allo sforzo che non dovevo fare. Quasi caddi all'indietro, ma mi tenni sul bracciolo del divano.

Ashley: Mi sento svenire.

Provai a dire abbassa voce.

Bill: Georg...

Sussurrò Bill guardando il pavimento. Georg si alzò e prese acqua e sale. Mi sedetti sul divano, torturandomi le pellicine. Vidi una mano candida toccare le mie dita. Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi. Neri e magnetici. Incrociare il suo sguardo apriva universi paralleli, dimensioni ultraterrene e milioni di galassie.

Georg venne verso di noi e posò il bicchiere sopra il tavolino. Sentii un solletichio sulle punte delle dita. Erano le sue treccine.

Tom: Cos'ha?

Chiese al ragazzo che si dirigeva in cucina.

Georg: Non è stata per tanto tempo in piedi e non ha fatto sforzi fisici. È solo stress emotivo che le ha procurato la sensazione di svenimento. Dovrebbe evitare di fare sforzi del genere.

Tom, nel frattempo che Georg rispondeva alla sua domanda, tenne lo sguardo fisso sui miei occhi.

Tom: Andatevene. Devo parlarle.

Georg e Gustav si guardarono scocciati. Giustamente stavano finendo di fare colazione. Comunque si alzarono tutti, dato che pure Bill si era seduto, e andarono di sopra.

Tom: Che succede?

Chiese con poca delicatezza.

Ashley: Sai perfettamente cosa succede.

My dark half - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora