28. Nightmare Daydream

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ASHLEY POV'S

Mi guardai in torno; Vidi poco distante da me un borsone, con poggiata sopra una lettera. Mi avvicinai velocemente, con lo sguardo fisso sul foglietto di carta. Accovacciandomi a terra, presi nervosamente tra le mani il biglietto e lo lessi.

"Non pensare di esserti liberata di me, piccola"

Restai a fissare il foglio; quelle parole rimbombavano nella mia testa come un fastidioso eco. Sospirai rumorosamente portandomi la lettera al petto, come una ragazzina che aveva appena ricevuto una lettera d'amore dal ragazzo che le piaceva. Sentivo un vuoto allo stomaco, come se mi mancasse qualcosa... o meglio, qualcuno. Che stupida... Mi trovavo di nuovo a casa e pensavo solo a lui, mentre dovrei pensare all'assenza delle ragazze. Forse, potrei andare a trovarle al cimitero...

Forse potrei ricominciare...

Ma questa volta essendo una brava ragazza o almeno sforzandomi. Non volevo più averne a che fare con quei quattro ragazzi...

Bugia.

Pensandoci bene non potevo mentire a me stessa. Ma almeno avrei solo provato a tenermi abbastanza fuori dai guai. Mi alzai lentamente e andai in camera da letto. Ormai erano le 6am, quindi il cimitero doveva essere già aperto. Presi dei vestiti che avevo lasciato qui; un jeans blu scuro a vita bassa, con una maglietta aderente rosso scuro dal collo quadrato, a maniche corte. Mi infilai le Converse, poi mi misi un burrocacao alla ciliegia, senza mettermi del mascara; sicuramente avrei pianto. Presi la borsa e infilai delle sigarette che spesso condividevo con Dominique; le Marlboro.

Una volta fuori casa mi diressi verso il cimitero a piedi, ma ero al quando insicura di ogni mia singola mossa. Avevo la sensazione che qualcuno mi seguisse.... Tom?

Mi girai velocemente, ma vidi solo un ragazzo con un felpa nera e un cappuccio sulla testa. Continuai a camminare, anche se delusa dal fatto che non fosse lui. Poco dopo arrivai a destinazione, ma rividi il ragazzo di prima. Feci finta di nulla o almeno ci provai ed andai verso le varie tombe. Raccolsi diverse tipologie di fiori da alcune lapidi e poi arrivai davanti alle loro.

Poggiai sopra le tombe i vari fiori, sorridendo debolmente. Mi guardai velocemente intorno; la giornata non era delle migliori, dato che c'era un po' di nebbia, ma il problema più grande era quel ragazzo. Era poco più distante da me, mentre parlava al telefono. Poco dopo lo vidi girarsi verso di me, quindi mi guardai in torno per vedere qualsiasi via d'uscita possibile; c'era qualcosa di strano in quel tipo.

Ripresi la borsa e iniziai a camminare velocemente verso l'uscita, notando che aveva ricominciato a seguirmi. Avvicinandosi sempre di più, iniziai a correre entrando nel primo negozio possibile. Una volta dentro mi incamminai verso l'uscita d'emergenza, per depistarlo. Presi dalla borsa il contellino tascabile e lo tenni in mano. Avanzai verso un motorino qualunque e lo manomessi come era mio solito fare. Misi in moto e sfrecciai lungo la strada. Ancora era mattina presto, quindi per le strade non c'era nessuno. Continuai ad accelerare fin quando non vidi una macchina correre in senso opposto, quindi esattamente davanti a me.

Ricordavo solo di aver perso i sensi da quel momento in poi.

TOM POV'S

Tom: Dove cazzo è!?

Urlai una volta persa la pazienza. Bill era seduto sull'isola della cucina, mentre accanto a lui c'era Natasha, che vidi rabbrividire per il mio scatto d'ira. Georg stava curandosi delle ferite alle nocche, dato che aveva preso a pugni un uomo, mentre Gustav stava sistemando alcune pistole.

Bill: Calmati, tornerà.

Disse mio fratello. Come potevo calmarmi? Erano passate 13 ore da quando Ashley non era tornata nel suo appartamento.

Mi avvicinai a lui e gli strinsi il collo. Lo guardai negli occhi; ero completamente fuori di me.

Tom: Non dirmi cosa devo fare, Bill.

Poco dopo lo lasciai andare e lui si portò una mano al collo.

Tom: Andiamo!

Dissi furiosamente mentre presi le chiavi della macchina e la pistola.

BILL POV'S

Se quello non era amore, allora non ero in grado di spiegarmi cosa fosse. Andava fuori di testa per quella ragazza. Scesi dall'isola della cucina ignorando Natasha. Non sapevo spiegarmi nemmeno cosa provassi per lei. Tom era senza scrupoli e non si sarebbe fatto problemi ad ucciderla se sarebbe servito. Non volevo metterla in pericolo, ma a quanto pare su una cosa io e mio fratello eravamo particolarmente simili; mi piaceva metterle paura, ma non le avrei mai fatto davvero del male.

Bill: Muoviti.

Dissi alla bionda mentre scendeva lentamente da lassù. Misi la pistola in tasca, mentre vidi Gustav prendere una bottiglia di vodka da portare con sé. Una volta in garage, vidi Tom guardare di nuovo le telecamere dell' appartamento di Ashley; lo ignorai. Mi diressi verso la mia automobile seguito da Natasha, che sembrava volermi dire qualcosa. Appena entrammo in macchina, si fermò ad osservarmi, mentre avevo lo sguardo fisso davanti a me.

Natasha: Bill.

Mi girai verso di lei e la guardai negli occhi, come per incitarle di continuare.

Natasha: Non-

Venne bloccata da Tom, che dal finestrino abbassato le tirò i capelli.

Bill: Tom.

Odiavo quando faceva del male alle persone a cui tenevo solo per sfogarsi. Ancora di più quando ne faceva a lei.

Tom: Che c'è, fratellino?

Disse stringendo la presa su di lei, mentre continuava a guardarmi negli occhi. Sostenevo il suo sguardo, con la stessa cattiveria che aveva lui in corpo. Aprì lo sportello e la prese per il polso, facendola cadere per terra. Scesi dalla macchina, avvicinandomi quel tanto che bastava a lui.

Bill: Non me ne fotte un cazzo dei tuoi problemi; lei non la devi toccare. E sappi, che ti sto aiutando solo perché tengo anch'io ad Ashley. Ma ti capisco; tu la ami, quindi per questo sei così ostinato..

Dissi continuando a fissarlo negli occhi, mentre con tono glaciale pronunciavo quelle parole affilate come coltelli. Tom sorrise, ma non era affatto il suo solito ghigno malizioso... No; celava cattiveria dietro quella smorfia.

Tom: Se non chiudi quella fogna, la farò chiudere a lei.

Minacciò, per poi girarsi con sboria, alzarla e prenderla per i capelli, puntandole la pistola alla tempia mentre la trascinava nella sua auto.

Tom: Ti conviene sbrigarti, altrimenti potremmo arrivare a destinazione, ma con una testa in meno.

Mise in moto, uscendo velocemente dal garage.

Non le doveva toccare un capello.

TOM POV'S

La gettai nei sedili posteriori con noncuranza, per poi salire in macchina e partire. Andavo a 200 km/h con gli occhi fissi sulla strada ed un unico pensiero; trovarla ed uccidere chiunque le abbia fatto del male in queste ultime ore, compreso chi l'ha stuprata.

Per la seconda volta nella mia vita, mi scese una lacrima per una ragazza.

Non saprei spiegarmi come una persona come me, possa innamorarsi di una come lei.

Natasha: Tom

Mi girai velocemente per guardarla; sembrava impaurita, ma mostrava anche... compassione? Mi porse un coltello.

Natasha: L'ho trovato quella sera nei bagni; era accanto a lei.

Lo presi e lo esaminai per bene.
Poteva essere solo di una persona.

Lo ucciderò.
Per lei.

Continua...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24 ⏰

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