Capitolo Ventiquattro

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Questa cella invece è più grande delle altre, perchè riserva una tortura peggiore delle altre.


Ciò che vedo per poco con mi da il voltastomaco.


A differenza del corridoio e delle altre celle questa è illuminata quel tanto che basta da vedere quello che c'è.


E c'è un Damon incatenato a braccia e piedi con la camicia sbottonata che lascia intravedere i tagli profondi sul petto dove sgorga ancora il sangue, poi al collo ha una specie di collare delle torture solo che al posto dei chiodi ci sono piccoli e sottili paletti di legno conficcati nella carne del collo.
Per terra si estende un lago di sangue.
-O mio Dio- Sussurro rimanendo senza parole davanti a quello scenario stravolgente.
Mi avvicino a lui e inizio a staccargli le catene dei polsi con l'aiuto di Caroline e Klaus riesco a toglierli anche quelle ai piedi e quel collare spaventoso facendo attenzione a rimuovere tutti i paletti dal collo.

Lo posiamo per terra ma lui non si muove.
-Non riesco a sentire il battito!- Esclamo allarmata facendomi prendere dal panico.


Avanti Damon ti prego...


Inizio a scuoterlo cercando una risposta ma lui rimane fermo in quella posizione.


Le ferite sono molto profonde e il sangue per terra è tantissimo.


Dovrebbe essere rimasto ancora del sangue nella busta di plasma.

La prendo dalla borsa e mantenendo la testa di Damon inizio a versarglielo in bocca ma non succede ancora niente.


-Ti prego Damon...Ti scongiuro apri gli occhi- Supplico iniziando a piangere.


Non può essere, non può accadere, non di nuovo.


-Elena... mi dispiace- Sussurra Caroline alle mie spalle poggiando una mano sulla mia spalla.


-Lui.... lui non è morto, ha solo bisogno di tempo.... lui non può...- E continuo a piangere questa volta più forte.


Non pensavo che la mia vita sarebbe stata così disastrosa e piena di spazi vuoti lasciati dalle persone che amo.


Ho perso i miei genitori, mio fratello, Damon...

Anche se Jer è tornato non potrò mai dimenticare come mi sono sentita quando è morto davanti ai miei occhi.


E' praticamente la stessa situazione in cui mi trovo ora.

Ma non commetterò l'errore di spegnere la mia umanità ancora una volta.


-Potete lasciarmi sola per favore- Chiedo.


Loro non rispondono ma sento i loro passi allontanarsi e la porta chiudersi.


Mi concentro di nuovo sul viso di Damon e per poco non crollo in uno di quei pianti interminabili.


Al solo pensiero di non poter mai più rivedere quegli occhi così intensi, impazzisco.


-Non posso credere che tu sia morto, perchè si tu sei morto. Non ho mai potuto dirti quanto io realmente tenga a te. Non ho mai provato questi sentimenti per nessun altro ragazzo nella mia vita e credo che non li provero per nessuno al di fuori di te- Mi fermo un'attimo per calmarmi e poi continuo -Non ho mai potuto dirti che sei una persona fantastica anche se a volte hai fatto cose davvero orribili. In passato sarai stato un mostro, un assassino, ma oggi sei un'eroe. Ci sei sempre stato quando Hanna dubitava di me, quando ho scoperto la verità sulla mia famiglia, quando Jer è morto e io ho spento la mia umanità, mi hai riportato indietro, mi hai resa quello che sono adesso.

Chi l'avrebbe mai detto che Damon Salvatore l'idiota che il primo giorno di scuola mi ha obbligata a baciarlo senza risultato ora potesse essere l'amore della mia vita. Non ho mai avuto modo di ringraziarti per avermi dato tutto quello che ho sempre voluto: un'amore che mi consumi, passione, avventura... non avrei potuto desiderare di più se non che fosse durato per sempre- Inizio a singhiozzare e per poco non mi viene un pianto isterico.
Quando punto i miei occhi sul suo viso stanco ma comunque bellissimo, il mio mondo crolla.


Inizio ad accarezzarli il viso asciugandogli i punti bagnati dove sono cadute le lacrime.


-Ti amo Damon Salvatore, ti amerò per sempre- Sussurro continuando a piangere.

Alla fine mi chino su di lui per baciarlo delicatamente.


-Mi dispiace da morire- Sussurro sulle sue labbra per poi asciugarli il viso bagnato dalle mie lacrime.

Vederlo in questo stato non fa che aumentare la mia sete di vendetta.


Mi concendo ancora qualche minuto per restare con lui poi dopo aver preso un respiro profondo ed essermi data una calmata mi rialzo ed esco da quella cella.


Appena metto piede fuori incontro gli sguardi tristi e compassionevoli di Klaus e Caroline.


-Mi dispiace tantissimo Elena- Dice ancora una volta Caroline facendo scendere qualche lacrima dai suoi occhi.


Non le rispondo e continuo a camminare verso la fine del corridoio.

Non sono mai stata così intenzionata a uccidere qualcuno.

La rabbia e la sete di vendetta aumentano dentro di me man mano che mi avvicino alla fine del corridoio.

Ed'ecco che il corridoio finisce e bisogna per forza girare a sinistra.

Continuo a camminare e alla fine trovo Rebekah, Stefan, Kathrine e Hanna.


Sono tutti un pò mal ridotti ma nessuno è messo peggio di Damon.


-Elena!- Hanna. E' come se abbia visto un fantasma.


-Elena dov'è Damon?- Domanda invece Stefan.


Riesco a sentire l'odore del sangue che gli esce dal fianco a causa di una ferita abbastanza profonda.

Damon era tutto quello che restava a Stefan della sua famiglia.
 -Io...- Gli occhi incominciano a riempirsi di nuovo di lacrime
-Mi dispiace Stefan... io ho provato a svegliarlo ma lui non si muoveva e...- Non riesco a continuare che ricomincio a piangere.


Stefan mi guarda impassibile per alcuni secondi poi i suoi occhi verdi incominciano a luccicare e subito dopo alcune lacrime gli rigano il viso.


-Vieni qui- Subito Kathrine lo circonda in un abbraccio facendolo sfogare.


-Elena mi dispiace tanto- Sussurra Hanna con gli occhi lucidi.


Velocemente mi avvicino a lei e subito mi abbraccia.

Rimaniamo così per alcuni secondi che sembrano interminabili fino a quando mi allontano da Hanna e continuo ad avanzare verso la fine del corridoio.


Non mi interessa se sono dietro di me. In questo momento mi interessa soltanto liberare li altri e uccidere quei cacciatori.


Arriviamo alla fine e ci sono due porte: una a destra e una a sinistra.


In quella di destra riesco a distinguere 5 persone, quindi in quella di sinistra dovrebbero esserci i 7 cacciatori.


-Voi aprite quella a destra, io ho un conto in sospeso con 7 persone- Detto questo Stefan si posiziona al mio fianco e con tutta la rabbia che ho in corpo, con un semplice calcio riesco a sradicare la porta dai cardini e questa vola dentro la stanza schiantandosi contro il muro.


Entriamo nella stanza ma non c'è nessuno.


-Dove sono?- Sussurra Stefan guardandosi attorno.


-Non possono essere lontani. Hanno portato Alaric e le ragazze qui dentro. Devono essere qui in giro- Appare Rebekah vicino all'entrata della stanza.


Comincio a girare per la stanza osservando quello che c'è dentro e l'unico oggetto utile che trovo sono delle chiavi della macchina appese a un chiodo.


-Devono essere della macchina che abbiamo visto fuori- Dico prendendole.


-Bhe siamo parecchie persone, una macchina in più ci serve proprio- Dice questa volta una voce molto familiare che mi era mancata da morire.


Mi volto con il sorriso stampato in faccia e velocemente mi catapulto nelle sue braccia.


-Mi sei mancato da morire- Dico stringendolo più forte.


-Anche tu Elena- Dice Jeremy poggiando la sua testa sulla mia.

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