Capitolo Dodici

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-Ti conviene essere più veloce se non vuoi che ti spezzino il collo- Mi suggerisce Alaric mentre ci alleniamo.

Sono le 11 del mattino e sono nel bosco con Alaric, Jer e Hanna ad allenarmi. 

Dobbiamo imparare a difenderci dai vampiri e come e dove attaccarli per rallentarli, cosa moolto difficile.

Oggi è il 30 Ottobre e sono passati 6 giorni dal ballo d'autunno e da quando parlai con Damon Salvatore da quando abbiamo litigato. Ci siamo incontrati molte volte per caso, a scuola, alla pensione quando andavo da Kathrine e alla festa di Caleb il fidanzato di Hanna alla quale è andato con Rebekah. Non nascondo che all'inizio ci sia rimasta male. Si, mi ha fatto male vederlo con un'altra che non sia io ma se questo lo rende felice okay, ma non posso nascondere che nonostante io lo ami ancora ripensare a quello che ha fatto offusca la parte che dice di amarlo. Sono andata avanti in questi 6 giorni, ci ho pensato parecchio e l'unico modo che mi impedisce di cedere e l'odio. Quindi posso affermare apertamente che odio Damon Salvatore perchè lo amo. Detto così non ha molto senso ma credo che il concetto sia quello: lo odio così da impedirmi di amarlo.

-Più veloce di così si muore- Dico a denti stretti e solo dopo mi accorgo di quello che ho detto. Che idiota!

-Ed'è quello che ti potrebbe accadere se non sei più veloce- Risponde Alaric.

-Non posso semplicemente portare sempre con me un paletto di legno così da difendermi meglio?- Gli domando stanca. E' da questa mattina alle che sei che sono sveglia ad allenarmi con i ragazzi senza un minuto di pausa.

-Non va bene per tutti i vampiri. Per quelli normali come Caroline, Kathrine, Stefan vanno bene paletti di legno, ma per gli originali vanno bene solo quelli di quercia bianca. Quindi nel caso tu non abbia una quercia bianca nel tuo giardino va benissimo questo metodo- Mi dice alzando le sopracciglia come per fare una domanda.

-Ti odio quando fai così- Gli dico e do un pugno al manichino facendo scattare un piccolo paletto che si conficca nel torace.

-Allora funziona, credevo che fosse rotto. Bene, per oggi basta così- Dice.

-Sia lodato il cielo- Esclama Hanna che fino a poco fa non aveva aperto bocca.

-Grazie Signore!-Urla Jer alzando le braccia e gli occhi al cielo. Non posso fare a meno di ridere.

-Quei polsini che vi ho fatto portateli sempre con voi, possono tornarvi utili- Dice indicando il polsino che ho al polso.

E' un semplice polsino fatto di un tessuto sottile e leggero solo che dentro ai buchi ci sono piccolo paletti di legno che scattano quando c'è abbastanza pressione. Sono stati tessuti con le foglie di verbena, invenzione di Alaric.

-Si capo- Rispondo.

-Bene, torniamo a casa- Dice Alaric sorridente. 

Appena varcata la soglia di casa mi sono fiondata in bagno per fare una doccia calda, in modo da rilassarmi un pò.

Sotto il getto dell'acqua calda sento i muscoli duri per il troppo sforzo. Credo che Alaric non ci abbia mai allenato così duramente in tutta la nostra vita. Quando eravamo a Mystick Falls lui e mio padre, Grayson, ci allenavano in ogni tipo di sport, maschile o femminile. Erano dei genitori che ti dicevano No quasi mai. Li amavo per questo, ma adesso averi tanto voluto che avessero detto No il giorno della festa. Dovevamo andare a cena tutti insieme perchè zia Jenna era appena tornata in città ma quella sera c'era una stupida festa e io volevo andarci a tutti i costi. Chiesi ai miei genitori di venirmi a prendere e quando arrivammo sul ponte.... CAPUM! Dritti in acqua.

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