Capitolo Diciotto

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Nel tragitto dalla festa a casa svenni due volte.

Il mio corpo implorava una cura, un modo per mettere fine al dolore infinito.

Molte volte alcune urla uscivano dalla mia bocca ma prontamente Caroline mi stringeva a se e mi rassicurava urlando a Bonnie di accellerare mentre Kathrine le diceva di darsi una calmata.

Hanna aveva accompagnato Lydia insieme a Damon e gli altri a casa di Stiles per portarlo al sicuro.

Mi ritorna in mente l'immagine del corpo semi-morto di Stiles e quella di Rebekah che subito lo sovrasta felice.

Rebekah, l'odio in persona.

Non sarebbe successo tutto questo se non fosse stato per lei e la sua invidia.

Ma la cosa che non capisco è perchè è invidiosa della mia vita?!

Mi sono capitate le cose peggiori del mondo che non augurerei a nessuno.

Sto passando un inferno mostruoso e la giustificazione dell'odio che prova per me è che è invidiosa della mia vita.

Vivere per tutti questi anni le ha davvero fatto male.

Anche se il vero problema secondo me è il mancato affetto, anche se è davvero qualcosa di anomalo dato che ha 4 fratelli a tenerle compagnia e un'amica che fa esattamente quello che dice lei.

-Elena, ti senti meglio?- Mi domanda lentamente Kathrine scandendo ogni parola.

Senza accorgermene avevo smesso di urlare e dimenarmi come una posseduta.

Sposto lo sguardo dal finestrino al viso di Kathrine e rimpiansi mentalmente di avrlo fatto.

La testa iniziava a girarmi vorticosamente.

Inizio a boccheggiare e Kathrine mi poggia dolcemente una mano sulla fronte.

Meglio non l'avesse fatto.

All'improvviso mi investono ricordi di una vita che non avevo mai vissuto.

Vidi una bambina che mi veniva strappata dalle braccia, vidi gli occhi carichi di desiderio di Klaus e quelli innamorati e innocenti di Elijah, suo fratello, vidi delle persone morte, uccise nella casa dove abitavo, vidi i fratelli Savatore e altre immagini che iniziarono a susseguirsi davanti ai miei occhi facendomi impazzire e gridare dal dolore.

Quella che stavo vedendo era la vita di Kathrine.

I miei poteri non finiscono di sorprendermi.

Quando il dolore inizia a farsi insopportabile inizio a urlare molto più forte.

-NON TOCCATEMI!!!- Urlo in preda all'isteria.

-Elena, tesoro calmati... Cazzo Bonnie, accellera questa fottuta macchina!!- Urla a sua volta Caroline prendendosela con Bonnie.

Mentre tutto iniziava a farsi più scuro e indistinguibile loro continuavano a parlare.

Le forze mi stavano abbandonando e lentamente inziai a sentire qualcosa che mi usciva dal naso bagnandomi la faccia.

Sangue.

La calma sul volto di Kathrine venne sostituita dalla preoccupazione.

-Vi prego fatelo smettere, fa troppo male- Inizio a piangere.

-Spezzale il collo- Esordisce all'improvviso Bonnie rivolgendosi a Kathrine.

Lei le rivolge un'occhiata omicida.

-In queste condizioni potrebbe non risvegliarsi più. E' troppo debole, la uccideremo solamente- Le risponde.

-Ma meglio morire così, velocemente invece di soffrire- Le risponde a sua volta Bonnie.

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