Capitolo Sette

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-C'è forse qualcosa che vorresti dirci?- Mi domanda Caroline appena mi fui avvicinata.

Onestamente, non sapevo nemmeno cosa dire. Come giustificarmi per non averle integrate nel cambiamento che sta subendo la mia vita ora. Ho la mente totalmente in subbuglio. L'unica cosa che mi resta da fare e scusarmi e condividere con loro quello che ho scoperto. Ma non qui e non adesso.

-Sentite, mi dispiace della piega che hanno preso le cose. Di non avervi parlato delle cose che stavano succedendo, ma prometto che vi parlerò di ogni cosa. Ma non qui e non adesso. Promesso- Dico loro sperando che abbiano ancora un po di pazienza con la sottoscritta.

Si scambiano tutte uno sguardo veloce e poi fu Hanna a parlare.

-Oggi pomeriggio a casa nostra- Dice. No, oggi pomeriggio non posso.

-Nel pomeriggio ho un impegno da sbrigare, che ne dite di passare la serata da noi? Mangiamo, parliamo e dormite da noi?- Domando loro. Nel pomeriggio, appena uscita da scuola avevo intenzione di passare da casa di zia Jenna per parlare delle cose che avevo scoperto. E sapevo già che non ci sarei andata da sola.

-Si- Dice subito Lydia. Poi tutte voltano lo sguardo verso Kathrine che era rimasta vicino a me senza proferire parola. Si volta verso di me e alza un sopracciglio in modo interrogativo.

-Credo che solo per oggi tu possa fare a meno di stare con me. Solo per oggi, il tempo di spiegare loro tutto e parlare di te. In modo buono, naturalmente- Le dico. Non mi stacca gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. Non credo di averla convinta, ma accetto compromessi.

-Sarò nei paraggi di casa tua. Non posso lasciarti da sola, e non rispondermi sarò con loro. Non possono proteggerti e non posso permettere che qualcuno ti faccia del male. E' mio compito proteggerti- Mi dice. Capisco dalla sua voce che è davvero preoccupata per me. Mi volto verso le ragazze e capisco che si sono ammorbidite un po con lei per quello che ha detto.

-Va bene- Dice Hanna. Alzo lo sguardo verso di lei e capisco che non ha ancora finito di parlare.-Se questo significa proteggerti, lo accetto. Poi voglio capire perchè vi assomigliate così tanto. E'... non saprei. Sorprendente ma allo stesso tempo spaventoso- Dice con un sorriso strano sulla faccia. Non posso fare a meno di sorridere felice. Mi avvicino a loro e le circondo con un grande abbraccio. Mi sono mancate così tanto!

-Mi siete mancate!-

-Anche tu- Risponde Bonnie che fino a quel momento non aveva detto una parola.

-Credo che sia il momento di andare in classe- Ci avvisa Kathrine indicando con un cenno del capo un gruppo di ragazzi che piano piano si sta avvicinando per dirigersi in classe. Riconosco qualcuno tra loro e non posso fare a meno di sorridere non appena incontro gli occhi azzurri di Damon che mi scrutano da lontano e anche dopo aver girato l'angolo non finiscono di fissarmi fino a quando ne ha la possibilità.

-Già, credo proprio che sia il caso. Credo che qualcuno stia per sciogliersi, non è vero Elena?- Dice Lydia attirando le risate delle altre. Rido e mi affretto a rispondere.

-Andiamo- Dico ridendo e incamminandomi con le altre verso l'aula di scienze. Avevo l'impressione che questa si sarebbe rivelata una giornata piena di sorprese. Bisognava solo capire di che tipo.

-Signorina Gilbert. Quale onore averla in classe- Dice il professore di matematica appena mette piede in classe. Non vedevo quella brutta faccia rugosa dal giorno che mi diede la punizione, che ovviamente non avevo ancora scontato. Odiavo quel professore dal profondo del mio cuore. Era al 4 posto nella classifica delle persone che odiavo e potrete immaginare chi ci sia ai primi posti.

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