Capitolo Cinque

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E' strano come la mia vita fosse cambiata in 3 giorni. Come io mi ritrovassi catapultata in un mondo che credevo non esistesse. Daccordo, sapevo dell'esistenza delle sirene, ma non mi sarei mai sognata di entrare a far parte di quel mondo. Io Elena Gilbert, non sono quella che credevo di essere. Non sono figlia di Grayson e Miranda Gilbert. Jeremy e io non siamo fratelli e quella che credevo fosse la mia VERA famiglia in realtà si è rivelata essere solo ed esclusivamente una famiglia adottiva. Non avevo avuto ancora il coraggio di rivelare loro quello che avevo scoperto.

Sono passate due settimane dall'inizio della scuola e ho trascorso tutto il tempo con la mia sorella gemella -questa era la nostra copertura per quando passavamo per strada insieme- alias Kathrine. Era strano da ammettere ma mi fidavo di lei. Era una sorta di legame speciale e in due sole settimane avevo iniziato a fidarmi di lei a tal punto che avrei rischiato la mia vita per lei e sapevo che Kathrine l'avrebbe fatto per me.

Ed ora eccomi qui in macchina diretta verso la Virginia per tornare in quella che era la mia casa: Mystick Falls. 

Il viaggio stava andando benissimo se non fosse stato che in tutto quello che ho fatto con Kathrine erano inclusi anche Stefan e Damon. Non avevo avuto modo di confessarli che avevo sentito la sua conversazione con Kathrine e Stefan e lui sapeva che c'era qualcosa che non andava, visto che non parlavamo da... due settimane.

Per quanto riguarda Scott l'ho rivisto un paio di volte e ho voluto chiarire il fatto che per ora avevo molti problemi da risolvere. Quando saranno risolti, se ci sarà ancora qualcosa che mi lega a lui, allora si penserà. All'inizio mi era sembrato molto perplesso, ma alla fine mi ha confidato che nemmeno lui era ancora pronto dato che doveva risolvere delle questioni con Kira. Quindi...

Sento che qualcuno mi sta chiamando, non perdo tempo a togliermi le cuffie dalle orecchie e guardare dritto in faccia il mio interlocutore.

-Come?- Domando dato che non avevo seguito la conversazione dall'inizio.

-Ti stavo dicendo che ci fermiamo qui per la notte- Mi dice Kathrine indicandomi un hotel alle sue spalle. Annuisco e appena la macchina parcheggia scendo e prendo il mio borsone. Ci avviamo verso il bancone dove dietro c'è una receptionist pronta a darci le nostre camere.

-Sono spiacente ma abbiamo solo due camere matrimoniali. Le prendete?- Ci domanda. 

-Allora... in una possiamo andare io e Stefan e nell'altra tu e Damon?- Mi domanda Kathrine. 

Passare un'intera nottata con Damon nello stesso letto poi, non potevo sopravvivere. Ma d'altro canto non potevo separare Stefan e Kathrine solo per un mio capriccio, così mi limitai a dire solamente:

-Se per Damon non è un problema- Mi girai nella sua direzione incrociando il suo viso che subito si aprì in un sorriso malizioso.

-Oh, lasciamo che i piccioncini "dormano" nella stessa camera. Io la condividerò volentieri con Elena- Dice mimando realmente le virgolette.

-Perfetto, le prendiamo- Concorda Stefan nella direzione della receptionist.

-Allora tenete..... la 110 e la 236. Buonanotte signori- Detto ciò ci porge le chiavi. Noi prendiamo la 110 al 1° piano. Saliamo a piedi e troviamo immediatamente la nostra camera. La apro e mi preparo mentalmente a quella che sarà la mia serata con Damon.

-Hai fame?- Mi domanda per la 100esima volta nonostante sia sempre quella la mia risposta. Mi si era chiuso lo stomaco al solo pensiero che avrei passato la notte nello stesso letto di Damon.

-No Damon, e se me lo chiederai tra cinque minuti la mia risposta sarà la stessa di adesso e di quella prima ancora, e ancora, e anc...- Si avvicina a velocità vampiresca a me fino a inchiodarmi al muro.

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