Avanzo lentamente in mezzo alla radura deserta. È notte, eppure, non so come, è più buio di quanto dovrebbe essere. Devo aspettare che i miei occhi si abituino all’assenza di luce prima di proseguire.
Il battito aumenta e le mani tremano. Sento freddo ma sudo.
So esattamente cosa devo fare, non è la prima volta che vengo qui, ma le sensazioni sono strazianti come sempre.
Inciampo tante volte senza mai smettere di correre, senza mai smettere di gridare il suo nome, la melodia familiare del carillon a sovrastare ogni altro suono, persino la mia voce.
Di lui nessuna traccia, come sempre. Ma stavolta qualcosa è diverso, stavolta ho come l’orribile sensazione di essere seguita, di non essere sola, e per un solo istante mi illudo che sia lui, ma quando mi giro uno zombie è a pochi passi da me, pronto ad afferrarmi.
“No!” Grido con tutta l’aria che ho nei polmoni. La mia voce tuona chiara al di sopra della melodia e mi sveglio di soprassalto col fiato corto.
Ho urlato davvero.
Mi guardo intorno disorientata e mi occorrono un paio di secondi per capire dove mi trovo.
La porta viene scossa da dei colpi e mi passo una mano tra i capelli per mandarli all’indietro. Le dita scorrono tra le onde…. Asciutte. Quanto ho dormito?
Sono immersa nel buio e sento la pioggia che picchietta incessante sul vetro della finestra, tornando terribilmente consapevole della sua presenza.
Provo a guardare l’orologio che ho al polso ma non c’è abbastanza luce così mi alzo, raggiungo la finestra e tiro via la tenda. E’ notte.
Qualcuno bussa di nuovo alla porta “Lily? Tutto bene?”
Provo ad avvicinarmi tastando la parete e raggiungo la porta cercando con le mani la maniglia, poi mi ricordo che l’ho chiusa a chiave, per sicurezza.
Apro la porta sul corridoio illuminato, e riduco gli occhi a due fessure per abituarmi alla luce.Ethan mi osserva dalla soglia, la mano ancora sollevata stretta in un pugno, pronta a bussare. Allungo lo sguardo alle sue spalle: Luke, Josh ed Eric mi rivolgono occhiate assonnate e confuse.
Ethan sembra preoccupato “Ehi” Dice, il tono dolce, e all’improvviso mi sento meglio “Tutto ok? Stavi urlando, sono venuto a controllare ma la porta era chiusa” Pronuncia le ultime parole accennando un sorriso ma non mi sta prendendo in giro, ha un’espressione comprensiva.
Arrossisco al pensiero che mi abbiano sentita urlare nel sonno “Mi dispiace, scusate io...” Li guardo mortificata “Tranquilla principessa” Mi rassicura Luke sbadigliando prima di voltarsi e tornare nella sua stanza seguito da Eric e Josh.
Mi concentro nuovamente su Ethan, ancora immobile di fronte a me “Non importa” Sorride “La cosa importante è che tu stia bene” Ogni traccia della freddezza che aveva prima sembra esser sparita e io mi perdo nei suoi occhi.
“Quanto ho dormito?” Domando riprendendomi, mi strofino gli occhi “Un bel po’” Sorride divertito. Devo avere un aspetto buffo, non oso immaginare lo stato dei miei capelli.
“Scusami, non hai potuto dormire per colpa mia” Sorrido mortificata “Tranquilla”.E restiamo così, in piedi uno di fronte all’altra ad osservarci come si osserva qualcosa di nuovo che si cerca di capire. Tutto di lui mi attrae ma allo stesso tempo sei diffidente e io mi sento maledettamente esposta.
Non ho idea di quanto tempo passi prima che lui distolga lo sguardo, e allora anch’io mi riprendo “Beh allora buonanotte, torna a riposare” Sorride e ricambio “Buonanotte”.
Lo guardo allontanarsi e poi chiudo di nuovo la porta, a chiave.Tasto la parete in cerca dell’interruttore e la luce invade la stanza. Balto dorme beato ai piedi del letto e io torno alla finestra. Seguo con lo sguardo una goccia scivolare tracciando un’arzigogolata linea di acqua sul vetro coperto da un intricato disegno formato da innumerevoli altre gocce che non resta mai uguale per più di un secondo.
Quando ero piccola mi piaceva guardare la pioggia, credevo che fosse il modo del cielo di piangere. E se il cielo poteva piangere, allora potevo permettermelo anche io. Era confortante pensarlo.
Guardo il mio orologio, sono le tre del mattino, non è nemmeno l'alba.
Entro nel bagno e mi sciacquo il viso con dell’acqua fredda, rabbrividendo, ma quando incrocio il mio sguardo nello specchio mi sento pietrificata.
Le gocce d’acqua Tracciano i contorni del mio viso cadendo nel lavandino.Mi concentro cercando di ricordare com’ero prima dell’inizio della fine.
Quella persona non c’è più.Esco dal bagno e apro lentamente la porta della camera pregando che non faccia rumore, poi la richiudo alle mie spalle.
Mi appoggio alla parete per capire dove vado e quando arrivo alle scale rischio di cadere non vedendo il primo scalino.
Mi siedo sulla poltrona del salotto sospirando, mi sarei dovuta portare qualcosa da mangiare.
Poi mi rendo conto che la luce in cucina è accesa.
La porta è socchiusa ma non si sente nessun rumore.Avverto il panico crescere dentro di me e mi maledico mentalmente per non essermi portata dietro lo zaino.
Mi guardo intorno alla disperata ricerca di qualcosa da poter usare come arma ma dopo poco mi blocco.
Gli zombie non sanno accendere la luce, e anche se lo sapessero fare, loro preferiscono il buio.
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-emme <3
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L'inizio della fine
Romancesto sistemando i capitoli ma la storia è completa (romanzo distopico) Lily è sola. L'apocalisse zombie ha svuotato le città, è l'inizio della fine. Sua madre e suo fratello sono partiti in cerca di provviste senza più fare ritorno e se vuole sopravv...