Il giorno dopo mi aspetto di trovare Kedlark dietro la porta pronto a svegliarmi, ma quando apro gli occhi cerco di nascondere il mio stupore.
Apre la porta, ma invece di aspettare che io esca entra lui, chiudendosela alle spalle.
Mi alzo in piedi tenendomi il braccio, ancora indolenzito, lui posa a terra una ciotola e un bicchiere d’acqua, poi si appoggia alla porta con la schiena incrociando le gambe di fronte a sé.
Aspetto che arrivi l’ondata di odio che provo nei loro confronti, ma ora sono solo confusa.
“Quanto tempo è passato? Da quando mi hanno presa intendo” Sostiene il mio sguardo “Tre giorni” Risponde piatto.
Cerco di nascondere la mia sorpresa, credevo fosse passato molto più tempo.
“Perché sei qui?” Domando cauta “Ethan dice che se fossero venuti lui o Luke non avresti parlato con loro” Risponde Eric “Nemmeno con Josh” Puntualizzo “Nemmeno con Josh” Ripete abbassando la voce “Però stai parlando con me” Osserva avanzando lentamente, staccandosi dalla porta.
Lo sguardo mi cade alle sue spalle, Noah ancora dorme.
“Almeno tu sei rimasto coerente, mi hai sempre odiata, non hai mai fatto finta che io ti piacessi”
“Ho fatto qualcosa che non va?”
“Sei rimasta”
Stava forse cercando di avvisarmi? Poteva anche essere un po’ meno enigmatico.
“Io non ti odio” Ribatte senza esitare. Lo fisso cercando il segnale che mi indichi che sta mentendo, ma nemmeno in tutte le frasi acide che mi ha riservato fino ad oggi c’era la convinzione che sento ora nella sua voce.
“Non oso immaginare come ti comporti con le persone che odi allora” Dico scettica. Alza gli occhi al cielo, come se può permettersi di essere quello scocciato fra i due “Non ho molto tempo, tra poco arriverà Kedlark, devi ascoltarmi molto attentamente” Aggrotto le sopracciglia “Perché dovrei?” Sospira frustrato passa dosi una mano fra i capelli “Ethan mi ha avvisato che l’avresti detto” Dice più a se stesso che a me “Smettila” Dico con voce implorante, cogliendolo di sorpresa, mi guarda di nuovo “Di fare cosa?”
“Di parlare di lui come se mi conoscesse” Alza un sopracciglio “Perché non è così?” Chiede “No. Altrimenti ti avrebbe detto anche che di te non mi fido” Alzo la voce “Nemmeno prima” Faccio una smorfia pensando a loro.
“Che avete fatto a Carter?” Chiedo poi. Se è in vena di parloare che almeno mi dia qualche risposta “E’ al sicuro” Si limita a dire, sollevo un sopracciglio e lui alza gli occhi al cielo “Perché continui a farmi domande se non mi credi?” Ma non penso si aspetti che io risponda.
Sospira e resta in silenzio, come indeciso. Dopo un po’ riprende a parlare.
“D’accordo” Inizia “Vuoi sapere perché mi sono comportato così?” Non aspetta che io risponda “Noi siamo infiltrati, Lily, ci chiamano squadra di recupero perché catturiamo le persone che loro non riescono a prendere con i cercatori ma invece di consegnarle ci assicuriamo che non vengano mai trovate” Aggrotto le sopracciglia “Ma di che stai parlando?” Mentre parla si guarda le spalle di tanto in tanto “Le portiamo in un campo, lo abbiamo costruito tanto tempo fa con l’aiuto di altri sopravvissuti” Continua accelerando.
Un campo? Quello della cartina nello studio di Ethan...
“Ma è stato distrutto, Ethan ha detto...” Un mucchio di bugie, concludo mentalmente.
“Dovevamo portarci anche te” Tutto questo non mi aiuta a fidarmi di lui.
“Cosa c’entra con te che mi odi?” Alza gli occhi al cielo “Ci sto arrivando” Fa un altro passo avanti abbassando la voce “Mia sorella” Inizia “L’ho portata lì tanto tempo fa per tenerla al sicuro e le ho promesso che sarei tornato da lei prima o poi. Gliel’ho promesso.” Lo ripete più volte abbassando lo sguardo, il dolore sul viso è reale. Non avevo idea che Eric avesse una sorella, come la maggior parte delle cose che lo riguardano d’altronde.
“Tenerti con noi è stata la cosa più stupida che potessero fare, se ci avessero scoperti, se fossero venuti a conoscenza di quello che facciamo per salvare le persone e del campo, l’avrei messa in pericolo, così come tutte le altre persone che vivono lì” Scuote la testa senza alzare lo sguardo “Non potevo permetterlo...io non odio te, odio il rischio che comporta tenerti con noi, odio l’idea che possa succedere qualcosa a mia sorella, odio l’idea di infrangere la mia promessa nel caso in cui dovesse succedere qualcosa a me” Parla velocemente, come se stesse buttando fuori parole che si teneva dentro da troppo tempo, e per un momento mi dimentico di quello che mi hanno fatto, mi dimentico che non mi posso fidare, e penso a Noah e a quello che farei per tenerlo al sicuro.
“Perché mi avete tenuta allora?” Non capisco, se è la verità perché non mi hanno detto nulla? Perché non mi hanno portata lì subito?
“Non abbiamo più tempo” Dice evasivo “Devi ascoltarmi Lily, ti faremo uscire di qui, abbiamo un piano” E’ tornato serio e impassibile. “Tu devi solo stare al gioco e fidarti di noi” Poi si gira e va verso la porta “E perché dovrei fidarmi di voi? Non avete fatto altro che mentirmi, come faccio a sapere che mi hai detto la verità?” E riesco a sentirla di nuovo, quella rabbia che mi ha permesso di non impazzire “Siamo la tua unica possibilità, puoi restare qui se vuoi” Dice voltandosi di nuovo, l’ultima parte è sarcastica e mi fa solo innervosire ancora di più “Non lascerei mai qui Noah” Gli ricordo indicando la cella alle sue spalle.
Resta a guardarmi per qualche secondo, poi se ne va senza aggiungere una parola.
Appena sono sicura di non sentire più i suoi passi mi avvento sul cibo.
Questa è stata la mia prima vera conversazione con Eric._______________________________________
quali sono le vostre opinioni su eric?
è uno dei miei personaggi preferiti-emme <3
STAI LEGGENDO
L'inizio della fine
Romancesto sistemando i capitoli ma la storia è completa (romanzo distopico) Lily è sola. L'apocalisse zombie ha svuotato le città, è l'inizio della fine. Sua madre e suo fratello sono partiti in cerca di provviste senza più fare ritorno e se vuole sopravv...