Capitolo 25

17 3 0
                                    

Sobbalzo portandomi una mano alla bocca. Accanto alle scale c’è un corpo. E non è uno zombie.

Senza la luce non lo avevo notato, è ricoperto di sangue e gli mancano alcuni pezzi di carne in vari punti del corpo.

Sento la bile salirmi in bocca e getto l’accetta a terra chinandomi a vomitare.
Prendo qualche respiro e poi raccolgo le mie cose.

Da quanto tempo è morto? Si sta per trasformare? Non ho mai visto qualcuno trasformarsi, quanto tempo ci vuole? È doloroso? Spero di no, per mia madre.

Mi costringo a girarmi e andarmene, ma continuo a vagare con lo sguardo su di lui, incapace di distoglierlo.
Noto un luccichio, quasi impercettibile. Penserei di averlo immaginato in un altro momento, ma adesso, qualcosa mi spinge ad avvicinarmi.

Avanzo lenta e titubante verso il suo corpo. Cerco di restare concentrata sull’oggetto luccicante per non guardare troppo le sue ferite che da vicino sono ancora più disgustose.

Dalla tasca fuoriesce la metà di quella che sembra una coccinella. Aggrotto le sopracciglia e mi chino deglutendo, allungando una mano tremante e cercando di non avvicinarmi troppo al corpo. Afferro la coccinella di metallo tirandola fuori lentamente, come se stessi cercando di non svegliarlo.

È un portachiavi, e attaccate ci sono, per l’appunto, le chiavi di una macchina.

Le osservo incantata, c’è una macchina qui fuori? Dove? Non ci sono posti in cui parcheggiare.

Balto abbaia facendomi sobbalzare e mi riprendo, devo concentrarmi.

Corro verso la porta da cui sono entrata seguita da Balto e mi guardo freneticamente intorno.

Ethan e Luke sono in mezzo alla strada cercando di farsi spazio tra la miriade di zombie che li stanno circondando. E il mio cuore esplode.

Sono rimasti per me.

Sento il panico crescere, devo fare qualcosa. In fretta.

Senza pensarci troppo corro sul retro della casa passando dall’altro lato rispetto a quello di prima, e rilascio un sospiro di sollievo quando la vedo. Era da questo lato. Una macchina grigia, piuttosto vecchia, è parcheggiata accanto alla parete della casa.

Corro verso di essa e armeggio con le chiavi per qualche secondo cercando di aprire la portiera. Prego che ci sia della benzina e salgo in fretta, Balto salta sul sedile dietro al mio.
Senza riflettere metto in moto e quando sto per partire mi fermo.
Non so guidare.

Ogni secondo che passa è un potenziale secondo in cui Ethan e Luke potrebbero morire.
Ma io non so guidare.

Il mio cuore è a mille, ho le mani sudate e la testa che sembra stia per esplodere. Respiro lentamente, posso farcela. Spero.

Chiudo gli occhi passandomi le mani sul viso, frustrata. Cerco disperatamente di ricordare qualcosa di quello che faceva la mamma quando metteva in moto la nostra auto, o di come Luke e Ethan facevano partire il minivan, sperando in un aiuto divino.

L’acceleratore è a destra giusto?
Non ho idea di cosa fare con le marce così la metto sulla prima premendo la frizione e non la tocco più. La macchina col cambio automatico sarebbe stato chiedere troppo.
Premo il pedale ancora, più decisa, cercando di coordinarmi con la frizione, è a sinistra vero? O sto premendo il freno?

Accelero all’improvviso e prendo sempre più velocità senza sapere come fermarmi. Tanto il piano era quello di avanzare no?

Quando arrivo sulla strada freno di colpo premendo il pedale con tutta la forza che ho e per poco non salto via dal sedile.

Sono immobile nel bel mezzo della strada e gli zombie si sono girati nella mia direzione rimanendo fermi.
Luke ed Ethan mi fissano a bocca aperta prima di approfittare del momento correndo verso di me. A quel punto gli zombie cominciano ad inseguirli.

Accelerano sempre di più cercando di mettere più distanza possibile tra loro. Io alterno lo sguardo nervosa dai ragazzi agli zombie, che nella loro lentezza, in questo momento, sono comunque troppo veloci.

Quando raggiungono l’auto Luke va dietro e Ethan apre la portiera per salire accanto a me.

Un momento prima di chiuderla uno zombie lo raggiunge, grugnendo alle sue spalle. Ethan si sposta giusto in tempo per evitare di essere ferito e gli da un calcio allontanandolo abbastanza da poterlo colpire. Questo cade a terra e Ethan si ritira dentro l’auto sbattendo la portiera “Vai!” Grida poi.

Io premo di nuovo l’acceleratore cercando di ricordare cosa ho fatto prima per andare così veloce senza problemi, e avanziamo  per qualche metro.

Cerco di tranquillizzarmi ma di colpo iniziamo a muoverci a scatti, e ho come la sensazione che non dipenda dalla mia incapacità nella guida. Rallentiamo sempre di più e nessuno di noi ha il coraggio di sottolineare quello che sta succedendo.
Poi ci fermiamo definitivamente.

_______________________________________

mi sveglio ancora cacata

-emme<3

L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora