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Gong Yoo tolse le catene dai colli dei suoi scagnozzi.
<È giunta l'ora> sussurrò con gli occhi spalancati.

~~~

<Avevi una sorella?>
Jeongin e Chan erano sdraiati nel loro letto: entrambi non riuscivano a dormire per via dell'imminente guerra che di lì a pochi giorni avrebbero dovuto affrontare.
<Gemella> precisò Chan sospirando <Sono contento di non averla incontrata nel Dopo Oscuro. Non ci tenevo particolarmente>
Il minore ascoltava annuendo <Non vi volevate bene?>
Chan negò <Per niente> rise appena.

<Appena i nostri genitori sono morti, ha rivendicato il dominio della fattoria in cui vivevamo>
Si fermò un attimo, guardando in un punto fisso. Perso nei suoi pensieri.
<Mi ha fatto arrestare dicendo che avevo tentato di ucciderla>
Jeongin gli prese una sua mano, stringendola <E poi?>
<Poi sono riuscito ad evadere: mi è bastato uccidere i controllori con la forchetta che mi avevano portato>

<Dopo essere evaso sono tornato alla fattoria, trovando mia sorella circondata dal lusso. Aveva sposato un ricco feudatario e stava vivendo una vita sontuosa>
Sospirò, passandosi una mano sulla faccia <Non lo potevo sopportare. Così uccisi i suoi giardinieri e i suoi maggiordomi, lasciando dei messaggi scritti con il sangue su delle lettere> Fece una pausa.
<Lei non si spaventò affatto. Anzi: quando qualche tempo dopo tornai a vedere se fosse andata via, lei era ancora lì>

Chan si passò una mano fra i capelli, sbuffando <Così un giorno entrai di nascosto nella stalla e diedi fuoco alla paglia. Pensa che il fuoco non si spense per due giorni interi e si propagò anche verso un pezzo del bosco>
I suoi occhi brillavano al ricordo della scena.

<Mi sentivo apposto con me stesso, capisci? Ero convinto di averla eleminata per sempre>
Il luccichio dei suoi occhi venne oscurato da un velo di frustrazione e rabbia <Ma lei era sopravvissuta. Non so come, ma era riuscita a scappare> Guardò Jeongin.
<E a quanto pare anche lei voleva vendicarsi>

<Una notte ero tornato alla fattoria per cercare se erano rimasti i loro corpi, ma non trovai nessuno dei due. Pensai che potessero essere rimasti bruciati dall'incendio, così stavo per andarmene quando vidi una lapide. Questa si trovava dove anni prima sorgeva un albero che i miei avevano deciso di tagliare in occasione della nostra nascita>

Chan si fermò, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi pieni di rabbia.
<Era la tomba di suo marito. Un uomo che lei amava molto: capii che lei era viva, altrimenti chi altri avrebbe potuto fargli una tomba?>

<E poi la vidi> Chan strinse i pugni, completamente immerso nel suo racconto.
<Era circondata da un branco di lupi. Un ghigno perverso le attraversava il volto> Si toccò il petto, come se il tuffo al cuore che ebbe in quel momento di tempo fa gli fosse successo di nuovo.

<Mi misi a correre nel bosco, disperato. La maledii con tutto me stesso e pregai una qualche divinità di salvarmi> sorrise, pensando che quell'idea adesso sembrava molto stupida.
<Ma ovviamente fu tutto inutile. I lupi mi sbranarono e io morii>

Rimasero in silenzio. Jeongin gli accarezzava il braccio, stringendosi accanto a lui.
<Mi spiace, Channie...>
Il maggiore sorrise <Non dispiacerti, piccolo mio. Se non fossi morto, ora non sarei qui con te> Gli sollevò il mento, dandogli un affettuoso bacio sulle labbra.
Jeongin arrossì e ricambiò il bacio, approfondendolo quel tanto da trasmettergli il suo amore per lui.

Poi lo guardò negli occhi: e Chan capì che anche il minore voleva parlargli di qualcosa.
<Anche io avevo dei fratelli. Due>
Al solo nominarli, i suoi occhi si inumidirono subito <Ed erano i fratelli migliori che io potessi mai desiderare>
Iniziò a piangere mentre Chan lo stringeva forte a sè per confortarlo.

Dopo un po' fece un respiro profondo e, con gli occhi ancora un po' umidi, iniziò il suo racconto.

<Siamo stati lasciati in un orfanotrofio subito dopo la mia nascita. I miei fratelli avevano già cinque e sei anni, e per loro io sono subito stato la loro prima priorità>
Si morse il labbro, cercando di evitare di piangere <Sono cresciuto in quell'edificio puzzolente di sudore ed escrementi per ben sette anni fino a quando una coppia di contadini, che cercava dei figli che li aiutassero nel lavoro agricolo, ci adottò>

<Era una vita orrenda Chan> disse sbuffando, massaggiandosi la spalla come se sentisse ancora il peso dei carichi di legna che trasportava. Il maggiore gli prese la mano libera, accarezzandogli il dorso, spronandolo a continuare.

<I miei fratelli mi proteggevano dai nostri genitori adottivi> si passò una mano sul braccio <Quando sbagliavo a fare qualcosa o ero troppo lento, mi picchiavano il braccio con un frustino> Sorrise appena <I miei fratelli si paravano sempre davanti a me prendendosi alcune botte al posto mio>

<La sera li vedevo sempre uscire> disse volgendo lo sguardo verso la finestra della loro stanza. Vedeva i fili di luce di luna entrare e inondare delicatamente tutta la stanza.
<Andavano al villaggio per raccumulare soldi...>
Chan lo guardò spalancando gli occhi <Vuoi dire che...?>
<Sì. Si prostituivano>

Chan strinse Jeongin stretto a sè, consolandolo: non poteva minimamente capire cosa si provava, ma lo voleva comunque aiutare.
<Avevo dieci anni quando finalmente lo scoprii. Una notte li sentii tornare; mia sorella ansimava e mio fratello parlava a voce alta, il suo tono era preoccupato. Scesi le scale della stalla dove io e i miei fratelli dormivamo e mi nascosi nell'ombra della scala, guardando. Vidi mia sorella tenersi la pancia, aveva un'espressione di immenso dolore>

<Mio fratello continuava a dire "lo ammazzo, io lo ammazzo". Non capivo cosa stesse succedendo fino a quando nella stalla entrò nostro padre>
Jeongin digrignò i denti, i suoi occhi divennero neri per un istante.
<"Non è il tuo lavoro, figliola? Ti ho solo accontentata">
Chan vedeva l'odio e il disgusto farsi largo sul volto di Jeongin: vedeva che non riusciva ad andare avanti.
<Ho capito Innie. L'ha violentata>
Il minore sussultò, annuendo.

<Io non ci vidi più. Sai, dietro alla scala dove ero nascosto tenevamo gli attrezzi che usavamo nei campi. Così afferrai una falce e mi precipitai verso mio padre: piangevo e urlavo mentre facevo oscillare l'arma>

<Mio frarello provò a fermarmi, ma non ci riuscì: ormai lo avevo ucciso>

<Sai, fu una liberazione. Per tutti noi. Mia sorella piangeva e rideva, sollevata nel vedere quel mostro a terra, ai suoi piedi, come se stesse implorando perdono>
Jeongin si strinse fra le braccia di Chan <Nostra madre poi, accorgendosi del rumore, accorse nella stalla trovandosi davanti quella scena. Mio fratello reagì subito, strangolandola>

<In pochi minuti, erano morti. Non potevamo crederci: eravamo liberi>

Jeongin stava per aprire bocca, ma si fermò: non voleva andare avanti con la storia e Chan lo capì.
<Va bene se non vuoi continuare> disse abbracciandolo <Non sei obbligato>
Il minore sorrise e chiuse gli occhi <Meglio dormire, vero?>
Chan annuì <Sì>
<Un'ultima cosa: come si chiamava tua sorella gemella?>

Chan sospirò <Jihyo. E i tuoi fratelli?>
Jeongin sorrise appena <Jeonghan e Jeongyeon>

...

CC

BEH MA SALVE!💫
Chiedo davvero scusa per averci messo così tanto a pubblicare, ma sono in un periodo non molto produttivo, ho quello che si chiama "il blocco dello scrittore".
Spero come sempre che la storia vi piaccia e mi dispiace di non pubblicare regolarmente, ma appunto è tutto un po' difficile.🙇‍♀️
Vi auguro comunque una bella serata/giornata💫

❥𝕄𝕪𝕥𝕙𝕤-𝚂𝚝𝚛𝚊𝚢𝙺𝚒𝚍𝚜ఌDove le storie prendono vita. Scoprilo ora