2. Benvenuti a Milano

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EVELYNE'S POV

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EVELYNE'S POV

Il mattino seguente venni risvegliata da alcune notifiche.

La prima cosa che feci fu guardare l'ora, erano le 11:30 passate. Mi ero riposata per bene, ma d'altro canto mi sentivo ancora stanca.

Recuperai il telefono e controllai i messaggi che mi arrivarono nel gruppo famiglia nei minuti precedenti.
Fui stranita, non avevamo mai avuto questo genere di gruppo. Lessi il nome: Sinclaire Fam.

Wow, che fantasia.

Mamma comunicò che ci saremmo dovuti incontrare al piano terra per l'ora di pranzo, perciò ebbi abbastanza tempo per rendermi presentabile.

Qualcuno bussò.
«Sono Bianca.»

Bianca era mia sorella maggiore. Aveva 20 anni, quasi tre in più rispetto a me.

«Mi sto cambiando!» Urlai per farmi sentire aldilà della porta.

«Apri.» Mi ordinò, continuando a bussare ininterrottamente.

«Cosa c'è di così urgente?» Domandai ancora in reggiseno.

«Lo sai che ti voglio bene.» Dichiarò di punto in bianco mentre apriva la porta.

«Ma...» Cercai di farle continuare la frase.
Fui sicura cento per cento che mi avrebbe chiesto qualcosa in prestito o un favore.

«Non è che potresti prestarmi qualcosa da mettere?»

Di fronte a questa richiesta cercai di mantenere la pazienza.
L'ultima volta che le prestai un indumento fu più o meno quattro mesi fa. Inizialmente fui contraria, lei mi aggirò a tal punto da cederle i miei jeans preferiti. Doveva andare a scuola e proprio quel giorno aveva il corso di arte, ovviamente io non ne ero a conoscenza.
Quando tornò a casa mise subito i pantaloni nella lavatrice, ma la macchia di acrilico non se ne andò e giurai che non le avrei mai più dato qualcosa da quel momento.

«Per favore, Eve.» Mi pregò, senza risultati.

«No, oggi pomeriggio usciamo e ti compri qualcosa, come se non avessi abbastanza vestiti belli.» Dissi spazientita.

«Va bene, tieniti tutti i tuoi vestiti.» Sbuffò infastidita lanciando la mia maglia in un punto indefinito della camera.

Finii di sistemarmi e raggiunsi gli altri, come avevamo concordato.

Mia sorella minore, Charlotte, mi riservò un posto così potei starle accanto a pranzo.

«Ciao piccola» La ringraziai e accarezzai dolcemente la sua testa.

«Ciao mamma, ciao papà.» Li salutai.

«Ciao.» Mi salutarono a loro volta. «Tua sorella dov'è?" Domandò mio papà riferendosi a Bianca.

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