CHRISTOPHER'S POV
Sbottonai il primo bottone della camicia attraverso una mossa decisa, come per staccarmi dal regolamento scolastico che trovavo alquanto patetico.
Lo seguivo, ma non ne capivo il senso.Mille ragazzi e ragazze che sembravano bambole e figurini viventi erano tenuti a rispettare un'immagine pulita per volontà della dirigente, la quale era fermamente convinta che i tanti aspetti ordinati e clonati fossero sinonimo di alunni modello, con competenze e capacità mentali maggiori dell'immaginabile.
Era vero che per entrare alla FHS venivano richiesti requisiti abbastanza sostanziosi, ma ormai le ammissioni nell'istituto non dipendevano più da quest'ultimi, bensì da una sola cosa a cui tutti ambivano nella vita, anche se non lo si voleva ammettere. I soldi.
La scuola era finanziata dalle famiglie, non dai voti.
Spiegazione in parole semplici? La preside aveva l'obiettivo di raggiungere l'apice degli incassi, non della cultura dei propri studenti.Non mi lamentavo, però. Avevo comunque ciò che ogni genitore desiderava per il proprio figlio; orari flessibili, professori realmente disposti ad insegnare, molteplici iniziative didattiche e parecchi laboratori.
C'era un singolo problema: non me ne fregava più un cazzo. Non era stato definito tale da me, ma da ogni persona conoscente il mio andamento scolastico degli ultimi due anni e il mio punto di vista a riguardo.
La domanda mi sporgeva spontanea, volevo capire perché la signorina Johnson insisteva sul fatto che dovessi prendere delle ripetizioni...era la prima a sapere che non sarei stato bocciato una seconda volta.
Potevo benissimo evitare di creare complessi abbandonando la scuola già da un pezzo, ma non lo feci per un solo motivo: i miei genitori.
Tutti e due erano magnifici - anche esteticamente, si poteva vedere il risultato - ambivano al medesimo obiettivo, ossia quello di avere successo nella vita, esattamente come lo avevano ottenuto loro e persino Logan.
Una delle tante cose che apprezzavo di loro era la mentalità aperta, lasciavano a me e i miei due fratelli molta libertà di scelta, un po' di meno ad Oliver poiché ancora un bambino di 7 anni.
Un punto aggiuntivo, non saremmo stati obbligati ad essere assunti all'azienda familiare. Anzi, preferivano che prendessimo strade differenti. Ci avevano ripetuto più e più volte che volevano ereditarci la forza di lavorare, non necessariamente la professione.
Dicevano che tutti avrebbero dovuto fare sacrifici, nonostante si nasca in una situazione finanziaria avvantaggiata, e che noi stessi siamo protagonisti della nostra vita. Ciascuno ha una storia sua e non deve dipendere dal sacrificio altrui.Apprezzavo di meno, però, la loro concezione dell'istruzione. Ci tenevano ad essa, com'era giusto che fosse, ma avevano un'opinione differente alla mia in questo ambito.
Ero un caso perso - mi ci ero auto definito tale, ne ero consapevole - era inutile continuare a frequentare un'altro anno lì dentro...sarebbe stata una grandissima perdita di tempo.
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Fated Mates
Teen FictionEvelyne è una ragazzina di 17 anni e la sua passione più grande è stata da sempre la danza. Non le è stato permesso continuare, però lei rispetta questa regola? Ma soprattutto, riesce ad avere una convivenza pacifica con i coetanei? Ansie, paure...