16. Innocent

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EVELYNE'S POV

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EVELYNE'S POV

Non avevo mai capito come le persone facevano ad essere di buon umore già di prima mattina e sprizzare felicità da tutti i pori.
Per me staccarsi dal letto comodo e affrontare le giornate scolastiche risultava difficile.

Era quella la ragione per cui in quel momento stavo immobile a fissare con gli occhi semiaperti i miei compagni senza proferire parola.
Mi stavo sorreggendo il viso con il palmo della mano e la musica arrivava al massimo del volume nelle mie orecchie soltanto per non sentire la discussione tra i due cugini Thompson.

Erano ormai due settimane che ci sedavamo insieme tutti e quattro, compreso Noah, nella stanza enorme dedicata allo studio che veniva però occupata prima delle lezioni da metà degli studenti per riunirsi con il proprio gruppo.

«Dovrete rimandare la litigata a dopo le lezioni, sta per suonare la campanella della prima ora.» Mi alzai interrompendo un brano casuale in corso su Spotify e attorcigliando gli auricolari attorno al mio cellulare.

«Eccola, la bella addormentata si è svegliata.»
Commentò Richard, infastidito da tutti quella mattinata.

«Ora te la prendi anche con lei? Sei insopportabile Rich.»
Sophie si spazientì e mi prese a braccetto per uscire dall'immensa aula riempita da tavoli enormi di legno massiccio lucidato.

«Per cosa bisticciavate?» Chiesi nello stesso momento in cui premetti il pulsante della macchinetta per aggiungere dello zucchero.

«Per il passaggio che, per un motivo sconosciuto al mondo, il mio caro cugino non mi vuole dare.» Annunciò.

«Passaggio per andare dove?» Le domandai interessata all'argomento mentre levai il caffè dal bastoncino di plastica.

Si sistemò la giacca e mi informò: «Questo venerdì, alla sera, c'è un evento in un locale non molto lontano da qui e non mi vuole accompagnare. Sarei andata con una delle due macchine, ma entrambe sono dal meccanico per la revisione.»

Buttai lo stecchetto nel cestino accanto a me e replicai: «Come mai? Non dicevi che ha un carattere perfetto e da invidiare?»

Qualche giorno prima, lei mi fece una lunga lista delle cose positive riguardanti la personalità di Richard. Tra queste qualità erano comprese la disponibilità per qualsiasi cosa gli venga chiesta e la pazienza che aveva nei confronti di tutti, soprattutto in quelli di sua cugina, Sophia.
In poche parole, lo descrisse come un ragazzo impeccabile, con il massimo dei voti e con un ottimo comportamento.
Insomma, aveva delle caratteristiche non comuni tra la nostra generazione.
Non gli mancava di certo la bellezza, a mio parere. Rich era un ragazzo più alto rispetto a me di una decina di centimetri, dai capelli biondi e con un fisico secco.

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