EVELYNE'S POV
Vidi Joy in piedi, perciò distolsi l'attenzione dal mio bicchiere quasi vuoto - il quale fissavo per non rendere evidente il mio disagio nell'ascoltare conversazioni senza esserne partecipe - e la seguii con lo sguardo.
Mi sentivo un terzo incomodo tra Sophie e Lucas nonostante non stessero parlando, erano così vicini che sembravano una reale coppia senza alcun tipo di segnale di crisi. Inoltre, non avrei pensato di dirlo, pure tra Bia e Logan, il fratello di Christopher...Sarebbero stati bene insieme se solo lei non fosse fidanzata con quel falso bastardo nominato Ethan.
Lui e la danza stavano iniziando ad essere delle questioni pesanti e persistenti nella mia quotidianità, mi avevano fatto instaurare una maschera con cui odiavo conviverci, ma della quale ero costretta a farlo, in fin dei conti.
Se avessi parlato e rivelato ai quattro venti entrambi i concetti, l'intera negatività si sarebbe ripercossa su di me, nonostante cercassi solamente di fare del bene a mia sorella sottraendola da quella relazione tossica e piena di corna.In primo luogo, la Kelly's Dance Academy sarebbe potuta benissimo essere capace di scordarsi la mia faccia e la mia frequentazione a causa dei miei genitori, non avrebbero pensato un attimo in più dal ritirarmici da essa.
In secondo luogo, avrei provato un'ingente delusione nei confronti di mamma e di Bianca per non venir creduta.
Ecco perché mi stavo impegnando al massimo a concludere il mio piano, era ancora un'astrattezza.Più le cose si protraevano nel tempo, più la cruda verità avrebbe fatto male a tutti...dovevo trovare solamente la giusta via per enunciarla.
Gli unici a conoscenza del tradimento con Jennifer - la migliore amica di B e amante di Ethan - erano mio papà e Christopher, ma questo non significava che io avessi bisogno di loro due per farcela.
Meno gli altri sapevano, più rapidamente quella faccenda sarebbe giunta a termine, nel bene o nel male.
Io avevo fatto la scoperta e io avrei procurato le prove per accertare l'evidenza.«Ti aiuto?» Chiesi inseguendola, era intenta ad entrare in casa con la tonnellata di scatole di pizza vuote senza vedere bene dove calpestasse.
«No, lascia. Faccio io.» Sebbene il suo tono secco e avverso, non mi feci da parte. Le alleggerii il peso dalle mani togliendo alcune confezioni di cartone, evitando facesse cadere la metà di esse a terra.
«Guarda che non ce n'era bisogno, potevo farcela da sola.» Aprì la porta vetrata con la punta del piede e successivamente con il ginocchio. Non ci riuscì del tutto, perciò la spalancai io poggiando le dita sulla superficie stando attenta a non lasciar sopra le impronte.
Mi ci rivedevo in lei, avevo capito fossimo molto simili e per questo sorrisi, ma lei mi fece smettere nell'istante in cui chiuse rumorosamente il coperchio dell'immondizia, facendomi trasalire per l'eco violento generato.
Esclusi i soliti due, tutti in quella casa sembravano avercela con me. Non mi conoscevano e uno di loro non ne deteneva nemmeno la voglia, testuali parole.
Desideravo con tutto il cuore che ognuno mettesse da parte la propria presuntuosità e la propensione al deridermi in qualsiasi contesto...era successo ciò per durante la cena.
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Fated Mates
Teen FictionEvelyne è una ragazzina di 17 anni e la sua passione più grande è stata da sempre la danza. Non le è stato permesso continuare, però lei rispetta questa regola? Ma soprattutto, riesce ad avere una convivenza pacifica con i coetanei? Ansie, paure...