EVELYNE'S POV
Deglutii il sorso d'acqua che feci e avvitai il tappo della bottiglietta di plastica la quale avevo acquistato dal distributore automatico posto ai piani superiori dell'edificio. La stavo tenendo con una mano, poiché l'altra era infilata in tasca.
Raddrizzai la schiena e la appoggiai contro lo stipite della porta bianca di legno, poi incrociai il piede per spostare il peso su una sola gamba e tentai di mettere freno al tremolio che si era fatto spazio lungo tutto il mio corpo accarezzandomi la spalla scoperta. Non ero in grado di definire se esso fosse causato dall'agitazione o dal lieve freddo che stavo percependo, dunque alzai il capo per capire da dove provenisse e mi accorsi di una piccola griglia che rilasciava un leggero getto d'aria.
Spostai l'attenzione sui faretti a incastro che erano installati nel soffitto in maniera lineare e donanti al corridoio una luce soffusa, a differenza delle fitting rooms, le quali risultavano illuminate completamente ed erano pronte ad accogliere la restante massa di ragazze che stava arrivando in maniera chiassosa, motivo per cui sprizzavano felicità da tutti i pori e saltellavano gioiose sul parquet.
E io, ero davvero felice? Avevo apprezzato al cento per cento la mia accettazione in quella scuola che offriva un miliardo di possibilità?
Mi ritrovai ad osservarle da lontano con afflizione e a disporre le mie riflessioni.Presi un lungo sospiro e chiusi gli occhi, abbandonando la testa contro la parete per migliorare la condizione di bruciore alla sclera causata da alcune lacrime che non permettevo di fuoriuscire.
Non ero capace di stabilire se mi trovassi lì perché avevo preso quella situazione più come una sfida personale da vincere oppure perché ero veramente ambiziosa.
E sebbene non volessi ammetterlo ai miei genitori, non mi sarebbe dispiaciuto dedicarmi anche a quella carriera.Mi impegnai con tutta me stessa. Volevo riuscire a seguire il consiglio di Maddy, ossia quello di evitare di dar vita a tutti quei pensieri contrastanti che sembravano esercitare la maratona nel mio cervello, tale da indurmi a massaggiare la tempia con i polpastrelli facendo dei movimenti cauti e circolari.
Riportai l'attenzione verso la fine del corridoio, una femmina sbucò dal fondo e avanzò verso l'unica stanza in cui poteva entrare, ossia lo spogliatoio che si trovava alla mia sinistra.
Fui incantata dalla sua sicurezza, emergeva ad ogni passo che calcava, facendo smuovere di poco i suoi capelli biondi brillanti come il miele raccolti in una coda alta e ben tirata.
Più si avvicinava, più sentivo la forza del suo magnetismo. Mi intimoriva, ma al contempo la ammiravo.Mi scrutò rapidamente e mi lasciò ammaliata dalla sua movenza, le conferiva l'aria di una ragazza confidente, così persuasiva da condurmi a seguire la sua sagoma alta che sostò davanti al vanity libero.
STAI LEGGENDO
Fated Mates
Teen FictionEvelyne è una ragazzina di 17 anni e la sua passione più grande è stata da sempre la danza. Non le è stato permesso continuare, però lei rispetta questa regola? Ma soprattutto, riesce ad avere una convivenza pacifica con i coetanei? Ansie, paure...