Tu sei degno di me, come io lo sono di te (pt 1)

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[Lo so che sono sparita da un bel po', però vorrei cercare di ritornare a postare sterek come facevo agli inizi, ho avuto davvero dei mesi di merda, ho perso molte amicizie e il mondo mi era crollato addosso, e credevo che quella sbagliata fossi io, ma semplicemente ero circondata di gente non adatta a me, ne io adatta a loro, succede, capita a tutti nella vita, anche se io ci ho messo sette mesi (7 numero magiko si guardate il trono del muori) per capirlo ma, meglio tardi che mai, vi sto dicendo questo, per darvi un minimo di spiegazioni, e comunque sono riuscita a capire il mio valore, perché credevo di non averlo, ma invece ci sono state persone che mi hanno fatto capire che ho una luce, quindi non fatevi abbattere mai, se credete di non essere abbastanza, cambiare le persone che avete al vostro fianco, si si ora vi lascio alla storia] (no branco, tutti umani, a parte derek che è alpha e nessuno si conosce tra di loro, a parte Stiles e Scott)

(Ps capitolo dedicato a Himes1 che sono davvero felice di averti conosciuta 💕)

Stiles stava ripondendo i fiori sopra la lapide bianca.
Andava a fare visita alla madre ogni anno da quando aveva 8 anni.
Faceva sempre male andare a trovala, ma faceva ancora più male ritornare a casa. Le raccontava la sua vita, quella vita che purtroppo lei non aveva più, le raccontava ogni cosa, se aveva una cotta, se andava male a scuola, se capitava di litigare con il padre, eppure stare lì, a volte gli sembra che lei lo ascoltasse, e questo era uno dei motivi per cui stava sempre fino a tardi nel cimitero.

«..Adesso vado mamma, ci rivediamo la prossima volta, ti voglio bene e mi manchi ogni giorno di più» disse accarezzando la lapide con una lacrima a rigargli la guancia.

[...]

«Scott, scusami per il ritardo, ero al cimitero»
«Tranquillo amico, non ho fatto nessun danno oggi ai tuoi bellissimi fiori» disse indicando in modo plateale a braccia aperte il loro negozio di fiori.
Stiles aveva preso il negozio anche se aveva un piccolo debito con la banca, che pagava ogni fine mese, era molto felice, quei fiori le ricordavano tanto sua madre nei giorni quando era piccolo che correva allegra nel prato, se la ricordava così e voleva continuare a ricordarla così, quindi aveva aperto il negozio in suo onore.

«Menomale Scotty, anche perché se danneggiavi qualche pianta lo avrei detratto dal tuo stipendio» sorrise perfido

«Oh andiamo amico è successo solo due volte, non è colpa mia se a volte mi distraggo con Ally»
«Beh vedi di "distrarti" con ally quando non lavori, alcuni fiori sono delicati e hanno bisogno di più cure rispetto agli altri fiori»
E aveva ragione, aveva molta cura, lui, dei suoi fiori, e molti come orchidee, o fiori simili, hanno veramente bisogno di cure seguite, e diciamo che se Scott si fa distrarre da ally quelle povere piantine potevano fare una brutta fine.

«Per quanto ancora mi rinfaccerai questa cosa?» chiese sbuffando

«La smetterò quando tu vedrai Ally fuori dal negozio invece di amoreggiare qui»

«Senti amico, non è colpa mia se non hai una vita amorosa ok? Quante volte ti ho chiesto di uscire nell'ultimo mese? Molte, e quante volte hai accettato? Zero, esatto, quindi non fare lo scorbuto con me, ti voglio bene, ma penso che dovresti vivere la tua vita anche al di fuori di questo negozio, uscire il sabato sera non è la fine del mondo, hai bisogno anche tu di svagarti»

E Scott aveva anche ragione, ma lui non si fidava molto degli altri, ed era rimasto molto ferito in passato, soprattutto se il ragazzo più bello della scuola ti chiede di uscire per una scommessa, e registrati per prenderti in giro da tutti i compagni.
Non era facile cancellare una cosa del genere, ci aveva provato, ma alla fine era giunto alla conclusione che era meglio se non apriva più il suo cuore a nessuno. Non voleva più dolore nella sua vita...

[...]


Alla fine aveva mandato Scott a fare le consegne.

Il campanellino della porta lo distrasse dal suo quaderno degli ordini.

«buongiorno come posso esserle utile» sorrise gentile Stiles.

[...]

D'altra parte vi era Derek Hale, un noto avvocato della zona, era molto serio, ma i suoi clienti si potevano fidare di lui, non aveva mai perso una causa e lavorava anche pro bono per i più bisognosi.

«Sai nipote, ogni tanto dovresti uscire da questo ufficio, sono contento che grazie a te non perdiamo una causa, ma prendere una boccata d'aria non fa male a nessuno, ne tantomeno nuocerà sul tuo lavoro»

Derek alzò lo sguardo e inarcò le sopracciglia

«Non guardarmi così, lo so che sei impegnato, però volevo chiederti il favore se potevi comprarmi dei fiori, sta sera esco con un'infermiera» disse ammiccando

«Peter tieniti queste cose per te, non ero interessato a sapere con chi devi uscire, e credevo che avessi un assistente, manda lui, viene pagato per questo» e lo disse con tono che non ammetteva repliche

«Dai ti prego, Jeff si è ammalato da due giorni, quindi vai tu nipote bello»

...

Suo zio gli aveva consigliato quel negozio, ma aveva il sospetto che lo avesse mandato principalmente per il ragazzo che ci lavorava dentro.

Il ragazzo in questione si chiama Stiles, lo vedeva sulla sua targhetta, ed era stato rapito dal suo sguardo appena aveva aperto la porta, era li chinato a scrivere chissà che cosa sul bancone, poi aveva alzati suoi occhioni color miele verso di lui, e semplicemente era nato un colpo di fulmine immediato, cosa che Derek non si sarebbe mai aspettato.

«Salve, in cosa posso essere utile» gli sorrise il ragazzino

«Ehm ecco io sono qui per dei fiori» fece la figura dell'imbecille.
«Beh questo mi sembra ovvio» ridacchiò il castano « intendevo che fiori ti servono, che so una cena romantica, per un compleanno, raccontami»

«Si ecco, in realtà li sto comprando per mio zio, ha una cena»
«Uhmmm, okay per una cena, quindi suppongo romantica e primo appuntamento ti prendo qualche rosa, e tulipano, ti faccio un piccolo bouquet elegante»

«grazie»

«A te non piacciono molto i fiori vero?»
«Da cosa lo avresti notato?»
«Sono solo un ottimo osservatore, vedo come sposti lo sguardo in modo nervoso come a dire "mi sento a disagio e non voglio vedere mai più un fiore in vita mia", sbaglio avvocato Hale?»

Quindi il ragazzino carino sapeva chi era eh, pensò. Indaghiamo.

«Non faccia quella faccia sorpresa, ogni tanto capita di leggere il giornale anche a me, tutto qui, ecco il suo mazzo, sono quindici dollari»

Derek stette un attimo in silenzio ad assimilare
«non mi piacciono i fiori solo perché mi ricordano cose brutte, quindi per me non hanno significato» ribatté poggiando i soldi sul bancone.

«Beh avvocato, i fiori hanno molti significati e e sono adatti per tutte le situazioni» si avvicinò e prese una rosa bianca, tagliò leggermente il gambo e la mise dentro il taschino del completo elegante che indossava

«E questa per cosa sarebbe?» chiese curioso
E Stiles si avvicinò al suo orecchio e con voce rauca
«Scoprilo, e appena lo capirai verrai di nuovo a trovarmi» e gli fece un occhiolino. ...

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